Il Milan è un aereo in picchiata …
C’è un parallelismo: 19 è il numero degli scudetti vinti e 19 è il numero dei gol subiti dalla ripresa del campionato. Il Milan è un aereo in picchiata, una caduta verticale e rovinosa che è iniziata dalla famosa partita Milan-Roma …e non stiamo qui pra a ripercorrere il gennaio disastroso al quale tutti hanno potuto assistere.
Si sperava in una risposta potente ed una ripresa proprio contro quella squadra che poco più di due settimane fa ci aveva umiliato con un 3-0 scioccante ma la risposta non c’è stata proprio.
Per almeno 60 minuti i nerazzurri hanno tenuto banco e hanno fatto la partita, nonostante i rossoneri si fossero disposti in campo specularmente agli avversari con un 3-5-2. Per 34 minuti infatti l’Inter non ha fatto gol e nonostante il grande possesso palla non è riuscita a superare le barriere milaniste …. fino appunto al 34′ quando Martinez ha segnato il gol vincente nerazzurro.
Statistiche: possesso palla Inter 64%
Tiri : 15 dell’Inter contro 4 del Milan
Tiri in porta: 4 dell’Inter contro ZERO del Milan.
Sensazioni: l’Inter ha giocato a calcio e lo ha fatto bene, il Milan ha contenuto finché gli è riuscito farlo ma non ha mai giocato da squadra. Palleggio pessimo, passaggi inconsistenti e mai quattro consecutivi, attacco inesistente (nonostante due punte in campo) e la netta sensazione che in campo ci fossero giocatori volenterosi di fare una buona partita ed altri che di questa cosa non se ne preoccupavano.
Nonostante l’errore di Kjaer sul gol di Lautaro, la difesa è il reparto che è andato meglio. Addirittura abbiamo visto Tatarusanu che possiamo dire sia stato il migliore in campo con almeno 4 parate davvero notevoli. Ed è tutto dire, visto cosa aveva fatto fino a questa partita.
Il centrocampo a 5 non ha funzionato e la ragione è semplice: prendiamo in esame quello interista. Due terzini di spinta (Darmian e Di Marco), due mediani che contengono ma che all’occasione si spingiono in avanti (Mykhtarian e Barella) ed un trequartista che svaria (Calhanoglu). Quello milanista avrebbe dovuto riflettere quello avversario ma Calabria e Theo non hanno spinto per niente, il primo perché visibilmente in debito d’ossigeno ed il secondo ancora deve scendere in campo dalla ripresa del campionato. Tonali era ancora assente ed infatti in campo c’era suo cugino e Krunic più palle perse che quelle recuperate. Trequartista Messias … e ho detto tutto.
Due punte: Origi come se neanche ci fosse stato e Giroud che si è mangiato un paio di gol. Al contrario Lautaro e Dzeko due spine nel fianco della difesa rossonera.
Nella ripresa, forse grazie anche alle entrate in campo di Diaz e Saelemaekers si è visto un risveglio dei nostri ragazzi (Leao non pervenuto) ma più che una reazione organizzata è parsa una reazione di rabbia e di orgoglio. Magra consolazione: almeno possiamo dire di aver perso solo 1-0 e non di essere stati seppelliti dalle caterve di gol subiti in Supercoppa e poi contro Lazio e Sassuolo.
E il tarlo che ci sia qualcosa che non quadra all’interno dello spogliatoio non mi abbandona, il suo lavoro lo fa corroborato dalla sensazione appu to che in campo ci fossero giocatori pronti a giocarsi la partita ed altri che invece non volevano farlo.
Soluzione? Non la conosco. Di certo Pioli non ha più la squadra completamente tra le sue mani come qualche mese fa. Sostituirlo? E con chi?
Credo che al momento, se il trend continua ad essere questo, la cosa migliore sia chiudere al meglio la stagione tentando di rimanere tra le prime quattro fino a fine campionato e poi si tireranno le somme alla fine , magari optando per una mini rivoluzione sia per l’allenatore che per alcuni giocatori.
Un cambiamento è un must a questo punto.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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