23 Novembre 2024

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Inter-Milan 1-2: resilienza, pazienza e affondo

L'esultanza di Olivier Giroud al suo goal del 1-2

Dire che noi milanisti si stia ancora godendo un mondo il giorno dopo il derby è dire poco. La soddisfazione di vincere “in casa” dell’Inter, davanti alla maggioranza di tifosi nerazzurri, davvero non si può misurare. L’analisi della partita è presto fatta: abbiamo giocato i primi 10’ dove abbiamo risposto agli attacchi interisti e poi, come spesso accade, la qualità dei nerazzurri è venuta fuori facendoci ballare per un po’. Uno stratosferico Mike Maignan però si erge a baluardo della porta e non fa passare niente, a parte una svista sul gol poi annullato per fuorigioco.

Al 38’ corner del turco (non lo chiameremo mai più col suo nome) e Perisic insacca da sinistra. Cominciamo innanzitutto a dire una cosa: da una parte, in difesa, due centrali solitamente non titolari come Pierre Kalulu e Alessio Romagnoli e in attacco il solo Olivier Giroud, anche lui non propriamente un titolare fisso. Dall’altra la difesa ultra-titolare con De Vrij, Skriniar e Bastoni e l’attacco ultra-titolare con Lautaro e Dzeko. Bene, diciamolo pure Giroud praticamente annullato dalla difesa nerazzurra titolare (anche perché comunque servito ben poco dai suoi compagni) ma la coppia Lautaro-Dzeko altrettanto bene impacchettata dalla coppia non-titolare rossonera.

Chi segna quindi? Un ottimo Perisic che oltre che far diventare matto Calabria segna un gol, sottolineiamo, su corner. Dopodiché l’Inter ci attacca, a volte comanda il gioco, grandi cambi di versanti e pensa di aver chiuso la partita. Franck Kessie messo a guardia di Brozovic non funziona come nel match di andata e Barella in coppia con Dumfries fanno ballare la rumba a Theo. Pioli quindi cambia Kessie con Diaz e uno spento Saelemaekers con un vivace Messias e arriva la svolta.

Dicamo un’ulteriore cosa: quelli che ormai davano per morto Brahim e che non lo reputavano essere un campione devono proprio ricredersi. Lo spagnolo entra e il Milan si rianima. Diaz lotta su tutti i palloni come un leone e mette letteralmente in moto il Milan che attacca e che alla fine trova pronto Olivier Giroud, attaccante di razza, con una doppietta composta da un gol di rapina su tiro di Brahim ed il secondo davvero da campione con torsione ad aggirare De Vrij e insacco alle spalle di Handanovic.

Ora siamo a -1 dalla capolista che però deve ancora recuperare una partita. Però, cari signori, abbiamo fatto vedere a tutti quelli che continuano a darci per spacciati che non siamo morti e che la capolista non è riuscita a batterci sia all’andata ma soprattutto al ritorno.

Possiamo giocarci lo scudetto? Forse.
Possiamo ambire ad un posto in Champions, nonostante tanti gufi che non lo pensano possibile? Sicuramente.
Il mercato di gennaio non è piaciuto? Come ho già detto in precedenza è il collettivo che conta e se si gioca da squadra, concentrati, (lasciatecelo dire) “cazzuti” come ieri sera e con un allenatore che con questi ragazzi da due anni sta facendo un lavoro eccezionale (soprattutto indovinando spesso i cambi con ciò che ha a disposizione – e non è la prima volta) possiamo pensare davvero in positivo.

Senza Ibrahimovic, Rebic, Tomori, Kjaer vinciamo un derby a casa dell’Inter, super imbottita di titolari, e lottiamo per l’altissima classifica già (o solo, dipende dai punti di vista) da due anni.
E pensare che ancora c’è gente che si lamenta …
Questa notte abbiamo dormito felici come bambini. Grazie ragazzi!


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