Questo è il nome corretto da dare alla partita di ieri sera. L’ennesimo derby perso. Se non erro su 6 derby stiamo parlando di 5 sconfitte.
Dal lato rossonero, cambiano gli attori in campo ma il risultato non cambia.
Da quello nerazzurro gli attori in campo sono sempre gli stessi (Thuram a parte) e il risultato non cambia, cioè l’Inter vince ancora una volta.
Cosa ci dice questo? Esatto! Ancora una volta il nostro Mister non è stato capace di leggere LA partita. LA maiuscola perché il derby per noi tifosi è la partita dell’anno ma Pioli , ancora una volta (sottolineo), non è stato in grado di leggere una squadra come l’Inter. In un articolo di qualche giorno fa ho fatto un’analisi pre-gara dicendo come questo “nuovo” Milan avrebbe potuto avere ragione di una marchio di fabbrica ben rodato come il 3-5-2 nerazzurro.
Invece, nonostante i buoni giocatori acquistati dal Milan , nonostante i cambi del modulo, nonostante tutti gli accorgimenti tecnici fatti vedere nelle prime tre partite …. nonostante tutti i cambiamenti, ancora una volta Simone Inzaghi ha messo in campo la stessa Inter dello scorso anno e ha sbeffeggiato Pioli che ha voluto ed ottenuto dalla proprietà i giocatori con quelle caratteristiche.
L’unica cosa è che non è stato in grado di farli giocare come Dio comanda e si è fatto infinocchiare nei primi minuti come già era successo in precedenza.
Come ho detto spesso io non sono un allenatore e sicuramente Pioli ne sa più di me ma per quello che posso vedere da spettatore e tifoso rossonero (supportato anche da amici che la pensano come me) è che l’Inter è una squadra che fa del centrocampo a 5 il suo punto di forza. Se inizi la partita attendendola, come ha appunto fatto il Milan nei primi minuti della partita, fai esattamente il gioco dell’Inter che ti aggredisce e ti infila subito. L’Inter va aggredita sin dai primi secondi e bisogna farlo con passaggi veloci e in verticale, esattamente come hanno fatto loro con il Milan (vedasi l’azione che ha portato al secondo goal di Mkhitaryan). Invece siamo sembrati una squadra con il freno a mano tirato.
Lo dico fin da subito: io non faccio parte del partito #PioliOut. Sono stato sempre in prima fila riconoscere i meriti del Mister. Nessuno può dimenticare che ci ha fatto vincere uno Scudetto e che ci ha portati in semifinale di Champions con una squadra nettamente inferiore a quella di oggi, sia in termini di caratura tecnica che di peso in campo.
Guarda caso però siamo usciti in semifinale proprio a causa dell’Inter e ci hanno fatti fuori esattamente con le medesime armi utilizzate nel derby di ieri sera. Ogni loro ripartenza era pericolosa, spesso letale, ed era una situazione vista e stravista anche nei derby precedenti. Si dice sempre che dagli errori si impara però è evidente che qualcuno ha delle difficoltà a capire ed imparare la lezione.
Mi spiace, si punta sempre il dito verso i giocatori perché si dice spesso che sono loro che vanno in campo e che l’allenatore può decidere la partita ma solo fino ad un certo punto. Però questa è una situazione che abbiamo visto per ben 5 delle ultime 6 volte e precedentemente con giocatori differenti, quindi chi non capisce la lezione spiace dirlo ma è proprio Pioli.
In squadra abbiamo fior di giocatori, non è che l’Inter ne abbia di migliori ma ancora una volta ieri abbiamo visto che se la squadra la fai girare bene con il motore a giri alti, la partita la fai e la vinci anche con avversari forti. L’Inter lo ha dimostrato nella finale di Champions.
Ribadisco, non è che Di Marco sia migliore di Theo oppure che Mkhitaryan sia migliore di Reijnders o Loftus-Cheek ma in entrambi i casi da una parte Inzaghi li ha fatti giocare in modo veloce e in verticale facendo in modo che riempissero bene gli spazi, dall’altra invece Pioli sembra proprio che abbia detto loro di attendere e vedere cosa facessero gli interisti. Una cosa già vista in tutti gli ultimi 6 derby precedenti.
Quindi non è colpa dei singoli… lo è quando due o tre di loro non funzionano , non quando è tutta la squadra che non funziona. In quest’ultimo caso il colpevole è da cercare in panchina, “l’architetto di una nuova casa chiamata Milan” per utilizzare le sue parole in una conferenza stampa.
Quindi nessun #PioliOut ma il Mister deve capire alcune cose e le deve apprendere digerendole in fretta perché se vuole fare un certo percorso tramite una rosa che ha voluto a tutti i costi, percorso che la società condivide nelle intenzioni, è utile che ci metta più attenzione.
In Rete già corrono voci di panchina traballante. Ripeto, a me non sembra il caso ma il nostro coach, che spesso ci ha sorpreso per soluzioni tecniche e di gioco davvero alternative ed efficaci, dovrà sforzarsi ancora di più specialmente in vista di un periodo che ci vedrà giocare ogni tre giorni (sia in Campionato che in Champions League) a cominciare dal prossimo martedì contro il Newcastle.
Dovesse fallire e non raggiungere i risultati ambiti e in qualche modo promessi, è chiaro che le voci che corrono potrebbero avverarsi. Gerry Cardinale ha già dimostrato di essere persona che concede piena fiducia ma che può anche toglierla se la persona alla quale l’ha concessa non rispetta i patti concordati.
Da questa partita ne usciamo con le ossa rotte e spero vivamente che questa umiliazione serva a correggere subito la rotta raddrizzando il timone di una barca che continuo a sostenere sia composta di uomini di valore. Non possiamo aver comprato 150 milioni in brocchi totali.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
Scopri di più da RossoneroBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Altri articoli
Tuchel ad un passo dai “Tre Leoni”
Milan-Lecce 3-0: Fonseca parla di evoluzione e in effetti …
Niente finale!