Mancano 3 giorni al derby della Madoninna. Le squadre arrivano appaiate in testa alla classifica e a punteggio pieno. Figurativamente l’Inter appare prima solo per una differenza reti di due goal, data la quaterna rifilata alla Fiorentina prima della sosta per le nazionali.
Proprio per quest’ultimo motivo sia Pioli che Inzaghi solo da oggi hanno potuto lavorare con la propria rosa al completo, a causa del ritorno sfalsato dei vari internazionali.
COME SI PRESENTA IL MILAN AL DERBY?
Per quanto riguarda la rosa, di infortunati ne possiamo contare solo uno e cioè Pierre Kalulu che era dato per titolare al posto dello squalificato Fik Tomori ma è quasi certo che dovrà guardare la partita dalla tribuna o in borghese dalla panchina. Al suo posto, di fianco a Malick Thiaw, giocherà Simon Kjaer che nello stesso momento si giocherà anche una bella fetta di riconferma.
Nessun problema a quanto pare per Olivier Giroud che dovrebbe recuperare al centro dell’attacco e che sarà coadiuvato da Christian Pulisic a destra e Rafael Leao a sinistra. Il centrocampo sarà composto da quelli che ormai sono considerati i pilastri della mediana e cioè Ruben Loftus-Cheek, Rade Krunic e Tijjani Reijnders. Theo Hernandez e Mike Maignan stanno bene, nonostante i 90′ giocati pochi giorni fa e Davide Calabria, fresco di Premio Gentleman (insieme a Thiaw e Leao) si piazzerà a destra. Se non fosse stato per la squalifica di Tomori, Stefano Pioli avrebbe riproposto per la quarta volta consecutiva lo stesso undici titolare delle prime tre partite. La stessa cosa dovrebbe fare Simone Inzaghi con la sua Inter.
UNA BREVE ANALISI TATTICA
Gli ultimi quattro derby sono stati nefasti per il Milan. L’arma vincente di Simone Inzaghi contro le precedenti formazioni rossonere si chiama 3-5-2. Nell’immagine (Inter nella versione odierna, con Thuram al posto di Dzeko) potete vedere che la folta linea di centrocampo a 5, classico marchio di fabbrica di Inzaghi, contro la mediana a 2 che Pioli aveva come sua formazione classica (nell’immagine Milan 4-2-3-1) composta da Tonali e Bennacer, aveva sempre permesso ai nerazzurri di fare in modo che i due rossoneri si allargassero grazie all’ampiezza degli esterni e quindi potevano sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti e lasciare giocare uno contro uno le punte centrali direttamente con i centrali difensivi rossoneri. Gli esterni nerazzurri impegnavano i due mediani rossoneri e in parte anche i terzini (in modo evidente Di Marco contro Calabria). Pertanto i due centrali rossoneri si trovavano a fronteggiare non solo le due punte interiste ma anche le incursioni di Mkhitaryan e Barella. Nonostante ciò l’Inter manteneva una solidità difensiva invidiabile.
Il Milan rispondeva appunto con i due mediani (Tonali e Bennacer) mentre sulla trequarti, orfani di Franck Kessie che metteva una superiorità fisica in molte zone del campo, opponeva Brahim Diaz, molto rapido ma un po’ gracile per opporsi ad un centrocampo molto fisico come quello nerazzurro. Dato che Calabria e Theo dovevano spesso preoccuparsi di Di Marco e Dumfries, i due di centrocampo lasciavano varchi ai vari Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella mentre i centrali difensivi rossoneri se la dovevano vedere a tu per tu con Lautaro e Dzeko.
È ovvio che poi sarà il campo a parlare ma il Milan edizione 2023/24 (nell’immagine Milan 4-3-3) è dotato ora di un centrocampo a 3 composto da due mezze ali potenti e veloci (Loftus-Cheek a destra e Reijnders a sinistra) e di un mediano di rottura al centro (Krunic). Sulla carta la posizione di Reijnders e Loftus-Cheek può mettere in difficoltà seria il centrocampo interno nerazzurro mettendo in grado il Milan di sfruttare due punti di forza: uno già conosciuto (l’asse Theo-Leao) ed uno che abbiamo imparato a conoscere in queste settimane cioè Pulisic a destra che si è inserito con grande successo nei meccanismi di Pioli.
Inoltre non bisogna dimenticare una delle caratteristiche nuove dei due terzini che abbiamo già potuto vedere nelle ultime partite, cioè quando in fase d’attacco della squadra si accentrano fungendo da mediani, permettendo alle mezze ali di svariare in attacco accentrandosi a loro volta o andando larghe sulle fasce così da mettere in grado sia Pulisic che Leao di supportare meglio Giroud.
Sarà quindi interessante scoprire se il Milan che ha cambiato molto riuscirà ad avere ragione dell’Inter che invece ha mantenuto le sue caratteristiche.
Il match comunque si preannuncia molto combattuto e sarà interessante vedere come i due tecnici provvederanno ad annullare le armi dell’avversario e a contenere i disagi causati dall’ennesima pausa per le nazionali ancora una volta nel periodo sbagliato.
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