Il trionfo in Supercoppa, con la vittoria del torneo, seguito da un piccolo inciampo nel pareggio contro il Cagliari e da una sofferta vittoria contro un buon Como, ha messo in evidenza un andamento complessivamente positivo, anche se non sempre convincente.
Sergio Conceição, fino a quel momento imbattuto, ha subito una sconfitta dolorosa, non solo per il fatto di perdere, ma perché è accaduto contro la Vecchia Signora, già battuta a Riyadh. Tuttavia, ciò che fa ancora più male è il modo in cui il Milan ha perso questa partita.
Di solito, nelle mie analisi, scelgo con attenzione le parole e il tono da adottare. Anche stavolta lo farò: il Milan ha perso e, di conseguenza, è stato battuto. Mi spiego meglio.
Nel primo tempo, Milan e Juventus si sono affrontate a viso aperto. Nonostante i bianconeri siano stati più aggressivi, costringendo spesso i rossoneri a sbagliare, soprattutto nella costruzione dal basso, le statistiche raccontavano una partita equilibrata. Il numero complessivo di tiri era simile, e il Milan, in realtà, aveva concluso di più nello specchio della porta rispetto agli avversari.
Conoscendo bene il comportamento della squadra, mi aspettavo che, nel secondo tempo, il Milan reagisse e mantenesse il livello di gioco. Invece, è accaduto il contrario: la squadra è sembrata completamente spenta, incapace di opporre resistenza, e ha finito per farsi schiacciare. Mi sarei aspettato un miglioramento, come nelle recenti esperienze in Supercoppa e in campionato, ma ciò non è avvenuto. Il gol di Mbangula, su deviazione di Emerson, ha aperto la strada al raddoppio di Weah, che ha eluso facilmente Tomori.
In attacco, Abraham è rimasto evanescente, e Rafael Leão ha praticamente abbandonato la scena fino al fischio finale. Si parla di assenze importanti come quelle di Morata, Thiaw e Pulisic, ma ciò non basta a giustificare la prestazione. Conceição, nel post-partita ai microfoni di DAZN, si è assunto tutte le responsabilità, sottolineando che la squadra non ha mostrato la volontà e la fame necessarie per lottare su ogni pallone. Secondo lui, è suo compito cambiare questa mentalità.
Può essere. Tuttavia, mi chiedo se il problema non sia anche un altro. Più che di mancanza di qualità, come dichiarato dal mister, sembra si tratti di un problema di energie. Si gioca ogni tre giorni e il calendario è stato ulteriormente stravolto dal torneo in Arabia Saudita, organizzato per ragioni economiche. Questo ha costretto le squadre a un tour de force che il Milan, con una rosa poco profonda, sta pagando a caro prezzo. Schierare giocatori come Terracciano e Jovic evidenzia un segnale d’allarme.
Fofana e Reijnders sono ormai visibilmente appannati, avendo giocato ininterrottamente, e il ritorno di Bennacer non ha ancora dato i frutti sperati: fisicamente e mentalmente sembra lontano dalla forma migliore. Il centrocampo, zona nevralgica del gioco, è in crisi, e contro la Juventus questa fragilità è stata evidente. Nel secondo tempo, la mediana rossonera si è spenta, costringendo la difesa a soffrire.
Senza Pulisic sulla destra, Musah ha fatto il possibile in un ruolo non suo, mentre Jimenez, complici l’età e l’adattamento alla Serie A, non ha ancora trovato il ritmo. Inoltre, la mancanza di un attaccante capace di mettere in difficoltà le difese avversarie è preoccupante. Affidarsi a Jovic, al momento, non è una soluzione valida.
La responsabilità, sappiamo tutti a chi attribuirla, ma continuare a ripeterlo non cambierà le cose. Ieri sera, durante una serata con Vincenzo Matrone di Sportitalia, parlavamo del calciomercato. Matrone diceva che, soprattutto in questo periodo, “non bisogna credere a tutto ciò che i giornalisti scrivono”. Eppure, mentre l’accordo per Kyle Walker sembra ormai definito, Ibrahimovic preoccupa quando dribbla su Reyna e Joao Felix: “Ogni giorno spunta un nome diverso e i prezzi lievitano…”.
Per risalire in campionato serviranno forze fresche. Non si può più rimandare né girarci intorno. Il Milan deve intervenire con decisione.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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