6 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Kessie fa infuriare i tifosi?

Franck Kessie

È totalmente inutile. Basterebbe realizzare che il calciatore oggi è proprietà del suo procuratore.

Giusto ieri è rimbalzata dalla Spagna la voce, più volte inoltrata dai vari media, che Franck Kessie avrebbe già firmato il contratto d’ingaggio con il Barcellona. Anche i sassi ormai conoscono tutta la vicenda, specchio di quello che è successo con Gigio Donnarumma: a fronte di ripetute e differenziate offerte di rinnovo George Atangana, procuratore dell’ivoriano, ha sempre rifiutato le proposte rossonere fino ad arrivare al momenti in cui, per regolamento, il calciatore fosse libero di accasarsi dove più gli sarebbe piaciuto.

Ma è veramente così?

Andiamo con ordine. Dopo la notizia di ieri sono trapelate voci anche sull’ingaggio che Kessie andrebbe a percepire nella squadra catalana: 6,5 milioni di euro per cinque anni. Il Milan, nella sua ultima offerta, aveva proposto un ingaggio di 4,5 milioni di euro a salire per la medesima durata. Qui sotto un grafico sulle differenze tra le due offerte:

Come potete vedere la differenza tra le due proposte è di “soli” 5 milioni di euro. A questo punto sui social i tifosi milanisti sono insorti perché hanno considerato la differenza davvero minima, arrabbiandosi con Kessie reo di aver “tradito” il Milan per una cifra così irrisoria.

A questo punto però prima di aprire smartphone o computer e digitare sulla tastiera le peggio cose che vengono in mente, il tifoso dovrebbe farsi la domanda fondamentale: “Perché Kessie che si è dichiarato più volte fedele al Milan, che ha dichiarato di amare i tifosi quando lo chiamavano Presidente, che ha dichiarato che al ritorno dalle Olimpiadi avrebbe rinnovato senza problemi, ha scelto di fare tutta questa pantomima e passare al Barça per soli 5 milioni di euro di differenza???”

No, non per avidità, non è nemmeno perché la sua famiglia è cresciuta e le bocche da sfamare sono aumentate (come qualcuno ha ipotizzato – ragazzi… qui stiamo parlando di milionari …) … niente di tutto questo: la vicenda Donnarumma l’ho tirata in ballo per un motivo e cioè che, guarda caso, quella dell’ivoriano è la fotocopia di quella del panchinaro di lusso al PSG.

Chi guadagna di più da tutta questa vicenda?

Se la differenza di stipendio è minima che è che guadagna di più in tutto ciò? È semplice: chi intasca una bella montagnetta di soldi è il Sig. George Atangana che evidentemente è in qualche misura controllore e proprietario del cartellino di Franck Kessie. Il procuratore incasserà una mega-commissione, così come Mino Raiola ha incassato la sua dal PSG. Loro portano campioni a costo zero a squadroni che invece di spendere milioni per il cartellino risparmiano pagando una lauta, anzi lautissima, commissione all’agente del calciatore.

Ma perché le squadre non vendono prima?

Guardate che questo tipo di vicende non riguardano solo il Milan. Con questa formula il Barcellona andrà a tesserare non solo Kessie dal Milan ma anche Christensen ed Azpilicueta dal Chelsea e Mazraoui dall’Ajax. Se guardiamo in casa nostra Insigne si traferirà in Canada a fine campionato mentre in casa Juve ancora non sanno cosa fare con Paulo Dybala. Per non parlare dell’Inter.

Vendere prima della scadenza? Addirittura “panchinare” i giocatori che non vogliono rinnovare? Le squadre non possono adottare questo tipo di azioni sui giocatori semplicemente perché essi sono preziosi, a volte fondamentali, per il gioco della squadra stessa e per il conseguente raggiungimento degli obiettivi preposti ad inizio stagione, che posso essere scudetto o piazzamento in Champions o tentativo di vincere questa o quella coppa. Non potendo quindi forzare la mano, il procuratore ha gioco facile.

Quindi cari tifosi rossoneri, è inutile arrabbiarsi o offendersi. Questa è la tendenza ed i procuratori dei giocatori a scadenza l’hanno ben percepita ed applicata. Franck Kessie, che comunque si è sempre dimostrato un ottimo professionista, giocherà per il Milan fino a fine campionato e sono sicuro che darà il suo massimo per il raggiungimenti degli obiettivi indicato dalla società. Dopodiché lo saluteremo e ce ne faremo una ragione.