L’opinione
di Antonio Scibetta
Ci sono momenti in cui è meglio scegliere la strada del silenzio. Momenti in cui ogni parola è troppa ed ogni considerazione può essere fuori luogo.
In un mondo dominato dal trambusto quotidiano, molti di noi preferiscono evadere: chi coltivando i propri hobbies, chi le proprie passioni.
Non è normale tramutare lo sport in un’arena dove tutti dicono e criticano.
Personalmente,in questo anno travagliato per i colori rossoneri, ho scelto il silenzio.
Tutti abbiamo bisogno del silenzio. Un bene essenziale, come l’ossigeno per respirare e l’acqua per non morire di sete. E invece lo sprechiamo in un’orgia quotidiana di suoni e di rumori, alcuni inevitabili e altri invece frutto soltanto di cattive abitudini.
Noi non viviamo di notizie e contronotizie o fake news; viviamo di sport, di emozioni e di passioni.
Emozioni come quelle del Maradona di qualche giorno fa, ma anche di delusioni, comunque anch’esse emozioni, come quella con l’Empoli.
Il risultato di Napoli è stato un miracolo, è stato detto, possibile, in Champions ci distruggeranno, vedremo … solo chiacchiere sempre, perché poi parlano i fatti, che sono azioni condite dal silenzio.
In queste poche settimane alla fine della stagione può succedere di tutto: si può passare in poche partite dal Paradiso all’Inferno, si rischia di toccare il cielo ma anche di precipitare nell’abisso.
Comunque vada, bisogna crederci, come ha detto Maldini, bisogna sognare e al bisogno rialzarsi da un brutto incubo.
La verità è che, malgrado le difficoltà insormontabili, tutti noi aspettiamo sempre che ci succeda qualcosa di straordinario che ci renda felici.
Straordinaria è la felicità che è un peccato che vale la pena commettere.
Antonio Scibetta è un appassionato tifoso milanista, editorialista attento e preciso. Come gli altri collaboratori di questo sito è membro del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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