L’Editoriale
di Antonio Scibetta
Qualche giornalista entusiasta, come del resto molti tifosi rossoneri, ha scritto “Redbird ti mette le ali”, che bella trovata, sì le ali ci sono e qualche pezzo del motore manca. Sicuramente il mercato del Milan è un fatto, il resto sono solo chiacchiere. Chiaro è che tra teoria e pratica c’è sempre un abisso come tra dire e fare che c’è di mezzo il mare.
Gli scettici e i profeti di sventura, oggi si dividono in due categorie: gli ante cessione Tonali e i post cessione con successivi acquisti. Per i primi il dramma e lo schock di perdere Maldini e poi Tonali è stato grande, il pessimismo cosmico ha invaso ogni area del cervello e tutto sembrava da buttare; tra questi ci mettevo pure il sottoscritto, anche se sostenevo in maniera più oggettiva che un fondo non avrebbe avuto interesse a svalutare il proprio investimento .
Per i secondi invece permane ancora un substrato di scetticismo, che porta sempre a critiche più o meno oggettive. Secondo questa visione di pensiero, si è comprato tanto, non si è comprato giusto e manca sempre qualcosa. A mio parere non bisogna stare ne tra i primi e ne tra i secondi, ma partiamo dai fatti. I fatti incontrovertibili sono: il Milan ha acquistato, speso oltre l’introito di Tonali, ha fatto scelte oculate, ha preso i giocatori che voleva e tutti, ad un prezzo giusto, senza fare follie.
È vero e inconfutabile pure il fatto che la squadra andava puntellata in alcuni reparti, e questo era pacifico anche prima, che certe pedine prese erano quelle che molti acclamavano a gran voce è pure vero, e quindi cosa non va? Gli scettici sostengono che alcuni giocatori comprati non completano la rosa, manca il play, il terzino, il centrale, la punta, etc. Sembra quasi che ad oggi sia tutto sbagliato: la punta vera forse manca, ma non si può pretendere di comprare tutto e tutti.
Assodato i fatti poi ci sono i dubbi, tra cui quello più fondato che mettere insieme tanti giocatori nuovi, spesso specie all’inizio comporta problemi. Io sono stato sempre dell’avviso che una squadra collaudata, con pochi innesti, da più garanzie nell’immediato e quindi il Milan con tutti i volti nuovo che si devono integrare, rischia una partenza lenta, specie col calendario che abbiamo pescato. Rimanendo sul campo delle ipotesi, può apparire anche probabile che una volta ceduti i calciatori fuori dal progetto, qualcosa verrà ancora fatto sul mercato, ma cedere non regalare come fatto con Rebic, che certamente porta ad un risparmio di ingaggio, ma non era proprio una pippa da 1,5 milioni.
Possibilmente la rivoluzione non paga, ma oggi i fatti dicono che il Milan ha fatto il miglior mercato in Italia sempre sulla carta, e gli altri incassano solo titoli di giornali, di una categoria di testate vendute, asservite, che scrivono su temi oserei dire da carta spazzatura. Come scritto da un noto contemporaneo “La vita potrebbe esseredivisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.”
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Antonio Scibetta è un appassionato tifoso milanista, editorialista attento e preciso. Come gli altri collaboratori di questo sito è membro del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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