Ci si deve ancora stupire che la Serie A possa essere diventata il supermercato per le altre leghe?
Il massimo campionato inglese è il chiaro leader del mercato, con un fatturato di 6,4 miliardi di euro, quasi il doppio di quello del suo più vicino sfidante, La Liga, pari a 3,3 miliardi di euro.
In altre parole, la massima serie inglese supera di quasi 1 miliardo di euro la Bundesliga (3,1 miliardi di euro) e la Serie A (2,4 miliardi di euro) messe insieme.
Il fatturato della Premier League nel 2022 è cresciuto del 10% rispetto al 2019 (cioè pre-pandemia) e del 119% rispetto a 10 anni prima.
Negli stessi periodi: La Liga 2022 vs 2019 -3% 2022 vs 2013 +75%
Bundesliga 2022 vs 2019 -6% (e per fortuna che il Bayern è sempre in attivo e tira il carro) 2022 vs 2013 +56%
Serie A 2022 vs 2019 -6% 2022 vs 2013 +56%
Ligue 1 2022 vs 2019 +7% 2022 vs 2013 +56%
COME HA FATTO LA PREMIER LEAGUE?
Semplice: ha fatto un periodo di riassestamento dei conti per tutti i club, ha creato un’organizzazione indipendente per la redistribuzione equa dei diritti TV, ha venduto molto bene i diritti TV all’estero in mercati di grande massa (USA e Asia) e ha puntato molto sul marketing.
Questo ha fatto in modo di attirare proprietà estere, di attirare maggiormente sponsor (più visibilità per loro, più denaro per i club), di potere costruire nuovissimi stadi di proprietà (fonte di grande guadagno per un club), di poter alzare sempre di più il monte ingaggi e attirare sempre più giocatori dalle altre leghe.
A parte tre-quattro club in mano a proprietà arabe/americane che pare non abbiano limiti nello spendere denaro (ma la corda si sta stringendo), il grosso degli altri club hanno un monte stipendi annuo per i giocatori che vanno dai 200 ai 400 milioni di euro. Tanto per capirci quello del Milan nella passata stagione è stato di quasi 64 milioni. Quello della Juve, il più caro, ammonta a 95 milioni.
Ecco perché quando mi parlano di “fondi ai quali non interessa il calcio ma solo guadagnare soldi” mi metto a sorridere. Il calcio è cambiato, la Premier League ne è l’esempio lampante. Non lamentiamoci però se vediamo un po’ alla volta partire i nostri migliori giocatori, italiani o stranieri poco importa, verso i ricchi club dell’Albione.
E attenzione… perché piano piano ma senza nenache troppo nascondersi, in Arabia Saudita stanno praticamente costruendo una SuperLega attirando grandi campioni a fior di milioni di dollari.
Hanno già detto sì agli arabi calciatori come Cristiano Ronaldo, Benzema, Brozovic, Koulibaly, Neves .. ed è solo l’inizio. Club come Al Hilal sono di proprietà di fondi che hanno tra le loro proprietà anche club inglesi (es. il fondo PIF che possiede Al Hilal e Newcastle). Il risultato è che possono acquistare giocatori in Arabia e “prestarli a se stessi” in Inghilterra, aggirando così le nuove norme europee in fatto di denaro proveniente da fuori Europa.
Spaventa ciò che ha in mente Cardinale per il Milan?
A me personalmente no, anzi mi convinco che ciò che vuole attuare (stadio di proprietà compreso) sia con molta probabilità la strada giusta da percorrere per emergere dalle paludi stagnanti della Serie A e far ritornare il Milan nel posto, come si dice di solito, che gli spetta.
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Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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