Analizziamo come si è mosso il Milan e quali potrebbero essere i prossimi passi
È un dato di fatto: chi pensava che il fondo proprietario del Milan, ovvero Elliott Management Corporation, fosse soltanto interessato a rivendere bene le quote del club rossonero dovrà ricredersi. Basti guardare le cifre investite ed i numeri del mercato milanista.
A tutt’oggi, e ad un mese e mezzo dalla fine di questa sessione estiva di calciomercato, il club rossonero ha investito circa 60 milioni senza ancora incassare denaro da eventuali uscite ed è la squadra di Serie A che ha speso più soldi nella sessione di calciomercato attuale.
Il conto è presto fatto:
- 28 milioni per il riscatto di Fikayo Tomori
- 15 milioni per l’arrivo in porta di Mike Maignan
- 7 milioni cash per riscattare Sandro Tonali dal Brescia
- 3 milioni di prestito biennale oneroso per Brahim Diaz
- 4,5 milioni per l’arrivo di Fodé Ballo-Touré
- 2 milioni bonus compresi per ingaggiare Olivier Giroud
Ma non è finita qui: al momento ciò che il Milan ha fatto è stato quello di consolidare la base che già c’era, riscattando appunto Tomori e Tonali, sostituendo Donnarumma con Maignan e puntellando la corsia sinistra e l’attacco con Ballo-Touré e Giroud. Ovviamente a Casa Milan sanno benissimo quelle che sono le esigenze di Stefano Pioli per affrontare le sfide di campionato, coppa Italia ma soprattutto Champions League.
C’è bisogno di un altro mediano, di un’alternativa a Davide Calabria, di un esterno destro d’attacco e di un buon trequartista. In più la strategia dichiarata è anche quella di ingaggiare un giovane attaccante da far crescere alle spalle di Zlatan Ibrahimovic e Olivier Giroud. in questo senso i giornalisti sportivi, più o meno ben informati, ci hanno propinato in queste settimane i nomi di Bakayoko e Kamara per la mediana, di Alvaro Odriozola (Real Madrid) o nel ritorno di Diogo Dalot come terzini destri, di Ziyech e Neres per la corsia destra d’attacco e di Kaio Jorge del Santos appunto per il giovane dietro i due attaccanti senior.
Per il posto di trequartista si è fatta una pletora di nomi, cominciando con Isco per proseguire poi con Sabitzer, Vlasic, Lindgard, De Ketalaere, Luis Alberto, James Rodriguez, Ilicic, Ceballos e chi più ne ha più ne metta. Sappiamo ormai molto bene che Maldini e Massara sono abituati a non far trapelare nulla o quasi dei loro movimenti di mercato ma le voci più insistenti dicono che il Milan starebbe puntando molto di più ora su Sabitzer, ora su Vlasic.
In ogni caso, ripetiamo, al Milan sanno benissimo quali siano i punti da rinforzare e le trattative stanno andando avanti. Così come quelle per i rinnovi, a cominciare dal più importante di tutti: quello del “Presidente” Franck Kessie. Il fortissimo mediano ivoriano, che fino allo scorso campionato percepiva uno stipendio di 2,2 milioni l’anno, aveva avanzato tramite il suo agente George Atangama una richiesta di 6 milioni. Le voci dicono che questa settimana, dopo una lunga contrattazione che ha tenuto in ansia tutti i tifosi milanisti, la richiesta verrà esaudita e la firma per il rinnovo del contratto verrà al limite posposta a dopo le Olimpiadi, giochi in cui Kessie parteciperà con la nazionale.
Perché il problema per il centrocampo milanista è anche questo: non solo Kessie parteciperà alle Olimpiadi ma il prossimo gennaio sia lui che Ismael Bennacer parteciperanno alla Coppa d’Africa con le rispettive nazionali. Tutti sappiamo che Pioli, fino a quando ha potuto, si è affidato a questa coppia per il centrocampo titolare ma se a gennaio saranno impegnati per molti giorni nella competizione del continente africano, sperando che non subiscano infortuni, quando li rivedremo in campo?
Ecco quindi che è certamente fondamentale il rinnovo di contratto di Franck Kessie ma altresì importante è che arrivi un mediano di fisico e sostanza come alternativa all’ivoriano ma soprattutto che rimanga Tommaso Pobega. Il ragazzo, conclusa l’esperienza in Serie A con lo Spezia dopo un paio di strepitosi campionati con il Pordenone in B e la Ternana in C, sta facendo di tutto per mettersi in mostra in questo pre-campionato perché vuole rimanere rossonero.
Ha un contratto valido fino al 2025, percepisce 300.000 euro netti di ingaggio, è un prodotto del nostro vivaio utile quindi per le liste FIGC e UEFA, funziona da mezzala ma ha anche attitudini da trequartista, vede la porta e tira quando c’è da farlo, è alto 188 cm per 75 kg e ha costo zero. Mentre fino a qualche giorno fa i media insistevano sul fatto che il Milan volesse cederlo all’Atalanta o comunque utilizzarlo come contropartita per il mercato , ora a più riprese stanno dicendo che è probabile che rimarrà. Se Maldini è scaltro, avrà già capito che quest’anno il Milan ha necessità di avere 5 mediani in rosa.
Rimane da sciogliere il nodo del rinnovo di Capitan Alessio Romagnoli, il quale ha scadenza nel 2022 ma ha dichiarato di voler continuare al Milan anche senza rinnovo. Tutti quanti noi tifosi a queste parole abbiamo avuto un brivido lungo la schiena. Il procuratore del difensore è Mino Raiola, colui che ci ha fatto lo “scherzetto” di far arrivare a scadenza Donnarumma per poi cederlo a zero al PSG. Che voglia fare la medesima cosa con Romagnoli?
Noi pensiamo che al Milan ormai abbiano compreso la cosa e ci aspettiamo due scenari: vendita in questo mercato (pedina di scambio con la Lazio per arrivare a Luis Alberto?) oppure rinnovo. In ogni caso i rossoneri necessitano di avere in rosa almeno quattro centrali e Romagnoli potrebbe comunque trovare spazio, date tutte le competizioni da giocare. Dando per scontato che Mattia Caldara, di ritorno dal prestito all’Atalanta, venga ceduto.
Infine, entro il 31 agosto, vanno definite le cessioni. Indiziati per andare via sono Andrea Conti, sul quale c’è forte interesse della Sampdoria, Samu Castillejo che interessa in Spagna (anche se al momento la pista Betis sembra si sia raffreddata) e due giovanotti che a giorni alterni vengono dati per partenti oppure no: Rafael Leao e Jens Petter Hauge. Uno dei due sarà molto probabilmente ceduto o dato in prestito. In tre (Rebic compreso) per lo stesso ruolo sono un po’ troppi e vendendone uno si ricaverebbe una cifra utile come conguaglio per gli altri obiettivi di mercato sopra citati.
Se si ascoltasse la tifoseria, questa sarebbe più propensa a cedere (o far maturare in altra squadra) il portoghese giudicato un crack ma indolente piuttosto che il norvegese, entrato maggiormente nei cuori rossoneri dei nostri supporter. Nel caso in cui invece Rafa rimanga in rosa, Hauge molto probabilmente se ne andrà in prestito oppure verrà ceduto per fare plusvalenza.
La situazione come vedete è abbastanza complessa ma siamo sicuri che Maldini e Massara sapranno sciogliere tutti i nodi in un mese e mezzo. Ciò che rende fiduciosi è il sottofondo di piacevole sicurezza che questa proprietà sta dando al Milan. Non dimentichiamoci che, come già detto nei giorni scorsi, lo spaventoso passivo lasciato dalle precedenti proprietà è stato quasi del tutto ridotto, che Elliott Management ha pagato in contanti l’acquisto di Casa Milan (terza proprietà della società insieme ai centri sportivi Milanello e Vismara), che il Milan è la squadra di Serie A con il maggior numero di sponsor, che sta investendo bene nel comparto femminile con la prima squadra che parteciperà alla Champions e la nascita della Primavera femminile, che investe nei giovani facendoli “svezzare” nella Primavera maschile e che Elliott stessa è un fondo capace di gestire asset per 30 miliardi di dollari.
Mettiamoci seduti comodi e godiamoci lo spettacolo. Il Milan sta tornando a rinascere.
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