

Tutti a gridare “bravo” al Mister, tutti a fare i complimenti a Sergio Conceição, che in pochissimo tempo è riuscito a raddrizzare una barca che stava prendendo una brutta piega. Un Milan arrivato a Riyadh con tifosi che non si aspettavano nulla di buono è invece tornato a Malpensa con la Supercoppa tra le mani.
Nessuno nega che il tecnico lusitano abbia saputo toccare i tasti giusti con i suoi giocatori, motivandoli e, forse, pungendoli nell’orgoglio. Come ha sottolineato lui stesso in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Cagliari, è consapevole che c’è ancora molto lavoro da fare. “Abbiamo commesso errori anche sul pressing, con il timing e la scelta delle zone,” ha dichiarato, ammettendo le lacune della squadra. Parole che richiamano, come osservato da Carlo Pellegatti nella sua domanda, gli stessi errori già visti nel Milan di Paulo Fonseca e Stefano Pioli.
Bravo, Sergio, ma ora per te arriva il compito più difficile. Come hai detto sempre in conferenza, sai bene che devi avere “le valigie pronte”, perché quando le cose vanno male, a pagare è sempre l’allenatore. Tuttavia, sono certo che riuscirai a fare grandi cose. Se sei stato capace di trasformare il Milan in pochi giorni, a differenza del tuo connazionale che non ci è riuscito in cinque mesi, saprai anche guidarci verso un miglioramento continuo e raggiungere l’obiettivo minimo: il piazzamento in Champions League.
Da adesso, però, inizia il vero lavoro. I rossoneri saranno impegnati praticamente ogni tre giorni – sei partite in diciotto giorni, per la precisione – e, oltre a conoscere bene la rosa, dovrai dimostrare di saper gestire le forze fisiche e mentali dei tuoi giocatori, alternandoli il più possibile. L’ossatura della squadra è solida, soprattutto a livello mentale.
Penso a Theo e Rafa, che sembrano essere tornati ai loro migliori livelli, ma anche a Fofana, Maignan, Reijnders e Pulisic, giocatori capaci di decidere le partite. Su di loro dovrai poggiarti, caro Mister, lavorando al contempo per far crescere rapidamente giovani come Camarda, Jimenez e magari anche Zeroli, che potrebbero dare il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi stagionali.
Domani c’è il Cagliari. Siamo tutti rossoneri fino al midollo, ma, a essere sinceri, visti i recenti trascorsi, un po’ tremiamo. Lo so, il Milan non dovrebbe temere nessuno, ma ultimamente abbiamo vissuto alti e bassi come se fossimo sull’Arca di Noè durante il Diluvio Universale.
Confidiamo nelle tue capacità. Non ci deludere.


Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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