Tutti a parlare solo del Milan ma non a correggere i propri difetti.
Le polemiche non si placano. D’altronde il nostro Paese campa sulle polemiche e soprattutto su quelle che ormai vengono definite “armi di distrazione di massa”, ovvero si concentra l’attenzione su una cosa futile ma virale (per utilizzare un termine tanto caro alla Rete) per fuorviare l’attenzione su cose ben più importanti. Sì, perché di cosa futile si tratta. Intendiamoci, il fallo che Mike Maignan ha commesso su Ekuban lo scorso sabato durante Genoa-Milan e che ha comportato la sua espulsione non va considerato una cosa di poco conto ma, proprio perché riconosciamo nel portiere francese un uomo la cui sportività è conosciuta universalmente, sicuramente non si può degradarlo a fallo per “condotta violenta”.
Il concetto chiave che ci fa capire perché a Mike Maignan è stata comminata una sola giornata di squalifica è proprio quello del “grave fallo di gioco“, che si definisce come “un tackle o un contrasto che mette in pericolo l’incolumità di un avversario o commesso con vigoria sproporzionata o brutalità“. Diversa, invece, la fattispecie della “condotta violenta“, nella quale è decisiva la volontarietà del giocatore che commette il fallo. Proprio in queste ore Sebastian Frey, ex-portiere conosciuto da tutti gli amanti del football anche per non avere peli sulla lingua, ma anche altri portieri o allenatori hanno dichiarato che ai portieri di tutto il mondo insegnano, in caso di presa alta della palla, ad uscire con il ginocchio alto, proprio per proteggersi.
Frey ha utilizzato queste testuali parole: “Ginocchio alto? Ai portieri insegnano così, quindi non vedo cattiveria, non vedo intenzione di fare male all’avversario e penso anche il cartellino rosso sia molto severo nei confronti di Maignan. C’è il precedente di Neuer che fa un intervento simile su Higuain ai Mondiali e in quel caso il portiere della Germania non solo non è stato ammonito, ma non è stato nemmeno fischiato fallo. Una via di mezzo sarebbe stata più giusta: cartellino giallo per Maignan, ma niente di più”. Ma, guarda caso, proprio il portiere avversario lo scorso sabato, Josep Martinez del Genoa, aveva fatto un’uscita similare piantando un ginocchio tra capo e collo a Duvan Zapata con l’aggravante che l’attaccante gli volgeva le spalle. Martinez però non è stato nemmeno ammonito.
Ma Alberto Zangrillo, presidente del Genoa, insieme a suo fratello anch’egli nella dirigenza rossoblu, continua a polemizzare ed è arrivato addirittura a definire Magic Mike un assassino. Del Milan comunque ne continuano a parlare tutti. Adesso salta fuori Umberto Chiariello, giornalista napoletano, che su X ha commentato: “Perché rosso diretto comporta UNA giornata di squalifica. Solo se si configura la CONDOTTA VIOLENTA le giornate aumentano. Nel caso di specie, non è stata riconosciuta la condotta violenta ed HANNO SBAGLIATO PERCHÉ C’ERA TUTTA. E’ scandaloso che non abbiano ravvisato la condotta violenta nel fallo di Maignan”.
Non capiamo come un giornalista, che a calcio non ha mai giocato, possa essere così esperto del modo di agire di un portiere però è titolare di un blog dal pomposo titolo di “Lo Sport è rispetto, rispetta lo sport“. In fondo però lo capiamo perché se Maignan fosse stato squalificato per più di una giornata, non avrebbe giocato contro il Napoli … e levarsi di mezzo un portiere che fa salvataggi come la zampata in Genoa-Milan, credeteci fa molto comodo, specialmente ad un giornalista di parte come Chiariello.
D’altronde il Milan non da fastidio solo a juventini e napoletani. I tifosi interisti stanno fumando dalle narici manco fossero dei draghi sputafuoco da quando i rossoneri sono balzati in cima alla classifica e la loro squadra invece ha rimediato una sconfitta con il Sassuolo ed un pareggio con il Bologna, entrambi in casa. Non parliamo poi di quel premio Pulitzer di Tancredi Palmeri (avessimo detto Candido Cannavò!) che, da interista sfegatato qual è, non perde occasione di sputare veleno sul Milan dal suo account X.
La verità è una ed una soltanto: il Milan da fastidio a comincia nuovamente a far paura. La società rossonera è in crescita, ha visto finalmente utili dopo anni e anni che non ne vedeva, è quindi in attivo, non ha debiti con banche, ha un progetto di crescita costante con la ciliegina sulla torta del progetto per il nuovo stadio di proprietà (possibile candidato ad ospitare partite per gli Europei 2032) , la squadra è in fiducia e prima in classifica alla seconda sosta per le Nazionali, è una squadra giovane e (diciamolo dai) forte e piena di entusiasmo ed è da quando Elliott ha preso le redini di comando (e successivamente poi Red Bird) che sta marciando verso il ritorno al gotha internazionale delle squadra che contano. Quale squadra/società in Italia può contare su queste caratteristiche? La risposta è presto detta: NESSUNA.
Invece però di correggere la rotta e darsi da fare per imitarne il modello, si attacca su tutti i fronti per denigrarla e distruggerla. Niente paura, amici rossoneri. Il Milan sta tornando ma il bello della cosa è che lo sta facendo in maniera intelligente, con crescita costante, senza sperperare. Sono più di quattro anni che stiamo costantemente nelle prime 4 posizioni di vertice, abbiamo vinto anche uno scudetto, abbiamo anche raggiunto una semifinale di Champions League … e al momento siamo di nuovo in vetta alla classifica di Serie A. Siamo belli, giovani ed attraenti (per gli sponsor, per i fans – anche famosi – in tutto il mondo, per gli investitori). Se solo anche le altre società capissero che il modello da seguire è questo, vedremo di nuovo il campionato più bello del mondo.
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