8 Gennaio 2025

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

La vittoria di Conceição

Finale di Supercoppa. Inter-Milan 2-3

Impegnato in un appuntamento tradizionale con amici di lunga data, ho potuto solo sbirciare la partita. Successivamente, ho rivisto gli highlights e ora posso condividere alcune riflessioni.

Prima di tutto, abbiamo vinto la Supercoppa Italiana, battendo prima la Juventus e poi l’Inter: un traguardo di grande valore. Analizzando più nel dettaglio, si ha l’impressione che l’Inter abbia dato qualcosa in più nei primi 45 minuti, mentre il Milan abbia mostrato il meglio nella seconda frazione di gioco. Questa sensazione trova conferma nei dati statistici.

I numeri parlano chiaro: i nerazzurri hanno avuto il 56% di possesso palla e hanno vinto il 51% dei duelli. Gli uomini di Inzaghi hanno effettuato 18 tiri, di cui 8 nello specchio della porta. Il Milan, pur con un possesso palla inferiore (44%), ha mantenuto un rendimento simile nei duelli vinti e totalizzato 15 tiri, anch’essi con 8 conclusioni in porta.

L’Inter è passata in vantaggio al 46′ con Lautaro e, a inizio ripresa, ha raddoppiato con Taremi. I nostri ragazzi, però, non si sono persi d’animo. Hanno accorciato le distanze con una splendida punizione di Theo Hernandez al 52′, pareggiato con un capolavoro di Christian Pulisic all’80’ (ricordate anche voi quelli che lo bollavano come “scarto del Chelsea”?), e trovato la vittoria al 93′ con una zampata di Tammy Abraham su un bellissimo assist di Rafa Leão.

Una nota a margine: devo fare ammenda per aver lanciato sospetti sull’integrità di Sozza (arbitro) e Doveri (VAR), insinuando che fossero di fede nerazzurra. Come Colombo nella partita precedente, anche loro hanno svolto il proprio lavoro in modo professionale. Viene da chiedersi se certi episodi controversi avvengano solo in ambito nazionale, mentre a livello internazionale AIA e FIGC li istruiscano meglio per evitare figuracce e salvaguardare gli introiti degli sponsor arabi… Ma tant’è.

Cosa ci racconta questa partita? Sicuramente che questa vittoria è merito di Sergio Conceição. È una conferma che qualcosa sta cambiando. L’ex tecnico del Porto, in pochissimo tempo, ha compiuto tre operazioni apparentemente semplici ma in realtà fondamentali:

  1. Ha rimesso ordine e iniettato fiducia in una squadra insicura.
  2. Ha ricompattato il gruppo.
  3. Ha ridato fiducia ai due calciatori più forti della squadra, rendendoli nuovamente trascinatori.

Sono pienamente d’accordo con chi sostiene che i giocatori migliori non vadano “normalizzati”, ma lasciati liberi di essere speciali. Questo è uno dei mantra di Carlo Ancelotti, il tecnico più vincente d’Europa.

Serate come questa segnano momenti indelebili nella nascita e nella crescita di una nuova squadra. Ormai appare evidente che servivano Conceição e una vittoria contro l’Inter, dopo quella contro la Juventus, per alzare un trofeo e rilanciare il progetto.

Il Milan non è ancora perfetto, ma i tifosi più critici dovrebbero ormai aver capito che siamo molto più forti di quanto visto finora. I ragazzi lo stanno finalmente comprendendo, grazie a Sergio. Come ripeto spesso, in Serie A non esistono “brocchi”, ma solo giocatori impiegati male. Chi siede in panchina deve essere capace di infondere fiducia ma anche di dare scosse quando necessario: il classico binomio “bastone e carota”.

Chiudo con due dati interessanti. A fine partita, Leão ha dichiarato: “Vincere col Milan è troppo bello. Conceição ha portato una mentalità vincente.” – Capito, Fonseca?
E ancora: Conceição è l’allenatore del Milan che ha impiegato meno partite (solo due) per vincere un trofeo nella storia del club rossonero dal 1929/30.

Siamo guariti? Forse non ancora, ma siamo sulla strada giusta.
Qualcosa sta cambiando? Ne sono convinto.
Un peccato non averlo fatto prima.


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