3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

L’ascesa di Moncada come mente del Milan

Con il licenziamento di Paolo Maldini e Ricky Massara, il Milan ha deciso di cambiare direzione. Uno degli uomini al volante oggi è Geoffrey Moncada, un uomo che ha del misterioso a livello internazionale.

Sembra che Geoffrey Moncada sia passato dal ruolo di responsabile dell’area scouting a quello di direttore sportivo de-facto, accanto al titolare ufficiale Antonio D’Ottavio, mentre l’amministratore delegato Giorgio Furlani avrà una buona fetta di sovrapposizione con il vecchio ruolo di Maldini come capo negoziatore e uomo con l’ultima parola.
Il nome di Moncada è molto rispettato nel mondo del calcio, tanto che nella nostra intervista con l’azionista di minoranza del Milan, Riccardo Silva, lo ha definito uno dei “segreti meglio custoditi” del club, oltre che uno dei “migliori scout del mondo”. Ma chi è esattamente?
Moncada è nato nel 1986 in Francia, quindi ha 37 anni, il che lo rende più giovane di molti dirigenti paralleli di un top club con un potere così ottenuto.
È arrivato al Milan all’inizio dell’era Elliott Management, nel 2018, e già allora era considerato un grande colpo per i rossoneri grazie al suo impressionante curriculum, di cui parleremo più avanti.
La carriera di Moncada come scout è iniziata in giovane età ed è nata grazie alle sue analisi video dei giocatori. È stato lui, infatti, a osservare un dodicenne Kylian Mbappé e a consigliarlo al Monaco.

Il mistero di Moncada
Parte del mistero che circonda Moncada è la sua assenza sui social media, ad eccezione di LinkedIn, dove si presenta come “analista video” e rivela alcuni dettagli sulla sua carriera. Secondo il suo profilo, ha lavorato dal 2006 al 2012 come scout freelance e all’età di 19 anni inviava un curriculum di giocatori ad agenti di tutto il mondo.

Il suo mentore era Marc Westerloppe, giocatore in Ligue 1 tra il 1970 ed il 1990 e poi allenatore dal ’92 al 2002. Westerloppe è l’allenatore che ha rivelato Didier Drogba al mondo del calcio professionistico. È stato il primo allenatore a dargli fiducia ai massimi livelli. Infatti, Didier Drogba gli dedica un posto d’onore nel suo libro intitolato “C’était pas gagné…”. Successivamente è diventato responsabile dell’allenamento e dello sviluppo giovanile del Racing Club de Lens, lasciando il suo posto nel maggio 20131. Infine è unito al centro di formazione del PSG e, nel 2018, allo staff dello Stade rennais FC2 come responsabile del monitoraggio e dello sviluppo dei singoli giocatori.

È stato al suo fianco che Moncada ha notato un giovane Mbappe al Bondy. Il Monaco lo aveva preso in considerazione, esploso sulla scena andò al Paris Saint-Germain per 180 milioni di euro, un record mondiale di vendita per un club francese.
Il Monaco quindi decide di assumere Moncada, il quale scala i ranghi e diventa il capo degli osservatori a soli 29 anni. Costruisce una rete che si estende in Portogallo, Germania, Olanda, Belgio, Scandinavia e Sud America.

Il trasferimento al Milan
Nel dicembre 2018, il Milan è riuscito a convincerlo a provare una nuova esperienza in Italia come capo scout, con Elliott Management che aveva preso il controllo del club dopo la sconsiderata proprietà di Yonghong Li.
L’obiettivo era quello di costruire un progetto che si basasse sulla ricerca di giovani calciatori ad alto potenziale ma con costi ragionevoli, per poi costruire un nucleo futuro, il cui valore sarebbe cresciuto.
Il bilancio della sua gestione parla chiaro: sotto la guida di Moncada – oltre a Maldini e Massara – il Milan ha ingaggiato Mike Maignan, Malick Thiaw, Fikayo Tomori, Pierre Kalulu e Theo Hernandez nella retroguardia.

Sandro Tonali e Ismael Bennacer sono diventati la coppia di centrocampo del futuro (prima della partenza del primo), mentre Rade Krunic si è dimostrato una riserva affidabile. Alexis Saelemaekers e Brahim Diaz hanno dato un contributo superiore a quello che i costi dei rispettivi contratti lasciavano presagire.
E poi c’è Rafael Leao, che da talento grezzo al suo arrivo dal Lille è diventato l’MVP della Serie A della scorsa stagione e senza dubbio la risorsa più preziosa della squadra al momento.
Tonali è stato ceduto per 80 milioni di euro al Newcastle, ma la sua vendita record è la prova che la visione sta funzionando in modo efficiente, vista la necessità di un ricambio di giocatori, per quanto doloroso possa essere.

La metodologia
Come funziona esattamente l’identificazione dei talenti e perché Moncada è considerato uno dei migliori nel settore, nonostante altri nel suo campo abbiano risorse simili?
Il dirigente francese lavora insieme alla sua rete di collaboratori ed esamina non solo le statistiche, ma anche le prestazioni sportive e l’adattabilità al gioco dell’allenatore.
Spesso raccoglie fino a 10 rapporti diversi su ogni giocatore, a dimostrazione del livello di dettaglio richiesto, e da questi riesce a ricavare un quadro più ampio sull’identikit tecnico del giocatore, che di solito ha un’età compresa tra i 16 e i 20 anni.
Vengono esaminati anche i tratti caratteriali e la personalità di questi talenti, quindi c’è molto di più che semplici numeri su uno schermo.

Ogni passo viene fatto per cercare di garantire che ogni firma possa essere messa nelle condizioni di avere successo. Un buon esempio del suo lavoro è rappresentato da Pierre Kalulu. È stato acquistato per soli 1,29 milioni di euro dalle giovanili del Lione nell’estate del 2020 ed è stato merito dell’intuizione di Moncada. Arrivato come una sorta di sconosciuto, senza aver mai giocato da titolare in Ligue 1, con l’integrazione di Stefano Pioli e con alcune opportunità si è imposto come una parte importante del nucleo futuro.