3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Leão e Giroud illuminano il Derby

Un Milan largamente dominante porta a casa il risultato pieno

Sono passate 12 ore circa dal fischio finale dell’arbitro Chiffi, sul cui operato apro subito una brevissima parentesi per dire che in pagella si meriterebbe un 5 ma molto scarso. Seguire i dettami della AIA che quest’anno ha deciso di permettere in campo un gioco più “all’inglese”, cioè lasciar correre alcuni falli che prima venivano fischiati e tollerare un gioco più maschio, non significa però dimostrare che non sei in grado di dirigere un derby comminando gialli come distribuire le carte ad un tavolo da poker … alcuni giusti, molti sbagliati. Pessimo arbitraggio. Chiusa parentesi.

Milan ed Inter hanno ovviamente iniziato il match studiandosi e tentando di affondare attacchi. Più occasioni da parte dei rossoneri fino al momento in cui De Ketelaere (pur bravissimo nel resto del match) si fa scappare l’avversario a centrocampo, che serve un pallone a Brozovic il quale si invola quasi in solitaria verso Maignan. Il nostro portiere purtroppo, come succede nella quasi totalità di questi casi, non può fare altro che subire il primo goal ad opera dei nerazzurri.

Da quel momento c’è la reazione dei nostri ragazzi che, salendo sul Monte Olimpo come Dei greci, dominano l’Inter con lampi e fulmini fino alla fine del primo tempo e poi nella ripresa portando avanti azioni spettacolari che creano i tre me-ra-vi-glio-si goal di Leao e Giroud ma che avrebbero potuto essere senza ombra di dubbio almeno cinque.

Giusto per ribadire a Brozovic che poteva risparmiarsi la sceneggiata della corsa sotto la Curva Sud con le mani alle orecchie … non ti ricordi Hakan caro Brozo? Quel gesto poi viene sempre punito!

L’Inter va al riposo come un pugile suonato dai poderosi schiaffoni presi dai rossoneri. Correa e soprattutto Lautaro Martinez (tuffatori professionisti) sono stati ben contenuti dalla nostra difesa e dal centrocampo e pertanto Inzaghi, dopo 70′, decide di sostituire il primo con Dzeko. I ragazzi rossoneri decidono di decelerare e solo a quel punto l’Inter comincia a macinare gioco.

Il bosniaco segna il goal con un colpo di testa che pare riaprire la partita ma a questo punto Mike Maignan, fino al goal di Dzeko senza grandi patemi d’animo, decide di far ricordare ai nerazzurri chi è il miglior portiere d’Europa, sale in cattedra e fa quattro parate incredibili , due delle quali clamorose … come solo Magic Mike sa fare!

Neschio, tifoso nerazzurro che molti tifosi avversari apprezzano (noi compresi), nel suo ultimo video – da inc…zato come era prevedibile – ha parlato di un Milan dominante e di scelte sbagliate da parte di Simone Inzaghi , pur riconoscendo i meriti di un avversario di tutto rispetto.

Ecco la sintesi perfetta. Se posso invece, aggiungerei un apprezzamento ed una critica verso il nostro Mister.

Ieri sera ha giustamente fatto entrare Divock Origi al posto di Giroud e Brahim Diaz al posto di De Ketelaere. Martedì ci si gioca la prima di Champions , cioè fra soli tre giorni – vorrei ricordare a tutti che sarà così fino alla sosta -, e quindi servono Giroud e De Ketelaere più riposati.

Tra l’altro Origi ha creato alla difesa interista più di una preoccupazione, facendo vedere ottime accelerazioni, belle girate su se stesso per battere a rete in pochissimo spazio nonostante la sua mole.

Ciò che non capisco è il continuo insistere su Junior Messias, anche ieri sera forse il peggiore dei suoi.

Qualcuno giustamente confronta la catena di destra (Calabria-Messias) con quella di sinistra (Theo-Leao) ma nel confronto si sbaglia spesso a giudicare l’operato di Capitan Calabria paragonandolo a quello di Theo, il quale ha caratteristiche ben differenti da quelli del nostro Capitano.

Certo spesso abbiamo visto Davide attaccare e accentrarsi e chi in questi casi copre il buco lasciato da Calabria è Saelemaekers, che avrà difetti ma che questa cosa la sa fare bene.

Calabria poi da sempre soffre Darmian. Ecco quindi dove sta l’errore nel puntare il dito verso Calabria.

Theo fa quello che fa perché sulla fascia davanti a lui c’è un certo Leao che da solo attira su di lui due-tre avversari, permettendo appunto al francese le sue famose incursioni.

Messias invece appare spesso imballato, non salta l’avversario e non copre quando tenta di sgusciargli via. Ecco quindi che Calabria, che rimane abbastanza alto come da dettami del Mister, si trova spesso ad affrontare i Darmian o altri avversari che improvvisamente scendono sulla fascia. A volte (spesso) riesce a contenerli o bloccarli … ieri (spesso) non ci è riuscito.

L’anello debole del Milan quindi non è la coppia Calabria-Messias , con il Capitano che è palese non sia il deus ex-machina dei terzini destri in Europa (ma che sopperisce con tanto cuore e mestiere), ma è non avere davanti a lui la fotocopia di Leao (o un quasi-Leao) che lo possa alleggerire, che gli possa permettere folate offensive, un compagno sul quale fare affidamento quando gli passa la palla, un compagno che scenda sulla fascia fino alla linea di fondo come Leao fa dalla parte opposta, che faccia filtro e non che si accentri tentando dribbling improbabili.

Ieri sera Messias solo una volta, ripeto una volta, ha raggiunto la linea di fondo crossando verso il centro dell’area e lo ha fatto al minuto 35’ … un evento talmente raro che mi ricordo persino in che momento è stato fatto.

Voi mi direte “già, ma chi ci mettiamo al posto del brasiliano?”. La domanda è lecita e le risposte potrebbero essere dal mettere Rebic sulla sinistra e Leao sulla destra , ben sapendo che il portoghese in quella zona rende molto meno, al criticare il mercato di Maldini ma attenzione:

ieri sera in panchina c’era Sergiño Dest, acquisto dell’ultimo minuto del mercato estivo. Scuola Ajax e Barcellona, veloce e abile sia come terzino destro che come ala. Che sia quella la soluzione?

Qualcuno, ovviamente il tifoso tipico da bar, potrebbe far notare che se è così bravo non si capisce il motivo per cui era in panchina al Barcellona. A questo qualcuno rispondo ricordando che anche Theo faceva panchina al Real Madrid. Intanto Dest ha già avuto un assaggio dell’atmosfera che si respira a San Siro, soprattutto in un derby, e penso che abbia capito cosa ci si aspetta da lui.

Godiamoci queste ore da squadra capolista (anche se in comproprietà) e pensiamo subito a fare bene martedì contro il Salzburg! Ieri Gerry Cardinale a San Siro gongolava come pochi …
FORZA MILAN SEMPRE