Questi sono i tre argomenti di cui vorrei parlarvi oggi.
Di Rafal Leão ormai ne stiamo parlando da anni. C’è chi lo ama, chi non lo sopporta e chi come me gode come un riccio quando vede che fa cose che sa fare bene, seminando avversari e fornendo assist preziosi o magari segnando un goal, perché così ha conferma di quanto va dicendo da tempo e cioè che questo ragazzo è davvero forte. Al contempo si incazza quando non rincorre la palla o gli avversari, quando ciondola e sembra che non ne abbia voglia perché, come detto prima, sa che il ragazzo è davvero forte e che se volesse potrebbe spaccare la partita in due.
In un articolo del 2 gennaio scorso sulla Gazzetta dello Sport dal titolo “Perché Leão va difeso e non fischiato” ad opera di Fabio Licari, il giornalista scriveva “Leao, particolare che sfugge, è l’unico milanista oggi che possa cambiare da solo una partita. Ha sbagliato e sbaglierà ancora. Pretendere da lui la continuità di un mediano è utopia. Leao appartiene alla categoria dei fantasisti, è un 7 tendente al 10 come la sua maglia, e non sempre gli punge vaghezza.“
Scopri di più da RossoneroBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Altri articoli
Milan-Juventus crocevia importante ma la cosa non è così tragica come la si vuole dipingere
Ma lo fanno apposta?
Se c’è una cosa che i tifosi non apprezzano è proprio questa: la pausa per le Nazionali