Per questioni personali non ho potuto vivere la partita in diretta … e forse può essere stato un bene. Lo dico perché ho letto tanti commenti e se mi fossi fermato solo a quelli avrei potuto pensare che i rossoneri hanno fatto pena oppure che come al solito si era visto l’usuale versione del Milan in stile “Dr. Jekyll & Mr. Hyde”, un personaggio del famoso romanzo di Robert Louis Stevenson che aveva due distinte personalità grazie ad un composto chimico: normalmente era uno stimato dottore ma bevendo il composto si trasformava nello spaventoso e violento Mr. Hyde.
Il Milan con due personalità lo avevamo già visto a Napoli: bello nel primo tempo e spento e abulico nel secondo. Poi è arrivato il Milan che ha annichilito il PSG e si pensava che tutto fosse passato. I rossoneri che a San Siro avevano ingabbiato Mbappé e i parigini grazie a prestazioni superlative di Leao e Loftus-Cheek su tutti. Da bravi rossoneri che conosciamo i nostri, qualcuno di noi (tra cui il sottoscritto) si aspettava un Milan che avrebbe sofferto contro i salentini giallorossi e invece tutti smentiti, piacevolmente smentiti. Seppur non un Milan brillante come quello dello scorso martedì, al 35’ era già in vantaggio di due gol … due bei gol, il primo di Giroud (al suo 7° centro in stagione) ed finalmente il primo gol “italiano” di Tijjani Reijnders. Quello del francese con un fulmineo anticipo dell’avversario e quello dell’olandese su azione personale dopo una bella sgroppata di 50 metri.
Tutto bene? Sì, anche se Leao era dovuto uscire al 10’ per una contrattura muscolare, Okafor non lo aveva fatto rimpiangere. Quindi dove è cominciato ad eclissarsi Dr. Jekyll e a venir fuori il brutto Mr. Hyde?
Gli episodi chiave:
- Davide Calabria deve essere sostituito all’inizi della ripresa e Pioli, sapendo che da quella parte c’era il possente e veloce Banda decide di far subentrare Yunus Musah invece del sostituto naturale di Calabria e cioè Alessandro Florenzi. Lo scopo era intuibile: con un avversario come Banda, Florenzi si sarebbe trovato in difficoltà mentre Musah avrebbe potuto contrastarlo meglio.
- La mossa di Pioli sembra avere l’effetto desiderato ma … al 63’ D’Aversa decide di spostare Banda sul lato opposto e fa entrare tutti insieme Blin, Piccoli e Sansone. Musah, per citare Pioli in una recente intervista, “ha fatto anche il terzino” … ma non è un terzino. E infatti finché si è trattato di contenere Banda, il suo dovere lo aveva fatto ma su calcio d’angolo non riesce a contenere il neo-entrato Sansone e quattro minuti più tardi anche Banda timbra il cartellino ed il suo gol arriva da una palla persa sempre da Musah.
- Nel frattempo la squadra comincia a disunirsi e a subire gli attacchi del Lecce. Evita la beffa del terzo goal solo perché Abisso decide di dar retta al VAR e annulla la rete di Piccoli per fallo su Thiaw … quel VAR che ci fa incazzare parecchio perché a volte non interviene su cose evidenti e fa invece annullare un goal al Lecce che per dovere di onestà devo dire che avrebbe potuto essere convalidato.
Fino al 63’ quindi il Milan aveva fatto un buon primo tempo e stava tenendo botta per portarsi a casa i tre punti con il risultato di 2-0. Poi ha pensato di essere bello, di essere forte, che dopo il PSG chi sarà mai questo Lecce e , complice un errore di valutazione di Pioli che per l’ennesima volta prende un giocatore e non lo fa giocare nel suo ruolo naturale, sottovaluta l’avversario pensando che al 65’ fosse già tutto concluso.
In questo articolo riguardante il pareggio a Napoli mi chiedevo il perché di sostituzioni inspiegabili (ad esempio Romero al posto di Pulisic), il perché di un bel Milan nel 1° tempo (Dr. Jekyll) ed uno molto brutto nel 2° (Mr. Hyde) e dopo Lecce-Milan sono qui a chiedermi esattamente le stesse cose.
Sono qui a chiedermi perché Pioli insista a chiedere ad alcuni giocatori di impiegarsi in ruoli non adatti, perché continui ad affidarsi a Krunic anche oggi lento e prevedibile come del resto lo è stato anche Pobega (bravo a giocare d’anticipo sugli avversari in qualche occasione ma lento nella manovra e nelle decisioni), perché continui a lasciare in panchina Adli, perché decida di sostituire il lento Pobega con Florenzi solo al 71’ (dopo aver subito due gol), perché decida di cambiare Chukwueze (che, ripeto, finché non giocherà con continuità mai troverà l’affinità coi compagni) con Jovic il quale ha il pregio di non fare notare differenza se lui sia in campo o meno (c’è o non c’è non fa alcuna differenza) e infine sono qui a chiedermi perché non siamo mai in grado di essere cinici ed ammazzare la partita.
Il palo colpito da Reijnders grida ancora vendetta ma vedo spesso giocatori che fanno colpi di tacco per servire i compagni, che sbagliano le sponde o che a volte fanno cross per il centro area dove nessuno li sfrutta, che tirano verso la porta avversaria quando invece potrebbero appoggiare ad un compagno meglio piazzato, che tengono la palla più del necessario invece di smistarla prima.
Ma tutto questo non significa che abbiamo una squadra di brocchi. Le posizioni in campo, gli impieghi dei giocatori in ruoli non consoni alle loro caratteristiche, la mentalità di giocarsela ad alti livelli indipendentemente se di fronte ci si trova il PSG in Champions o il Lecce in campionato, trasmettere la voglia di ammazzare la partita, fare in modo che la squadra abbia un migliore palleggio, una migliore visione di gioco … sono tutte cose la cui responsabilità rientra nei compiti di un allenatore.
Aldilà del confronto tra la formazione migliore, quella schierata martedì’ contro il PSG, e quella schierata oggi (comunque un’ottima squadra) è chiaro che lo scatto mentale in avanti avuto lo scorso martedì era dovuto al palcoscenico europeo, al realizzare che se non avessimo battuto i parigini il palcoscenico europeo si sarebbe allontanato quasi in maniera definitiva. Mentre oggi la partita aveva un’importanza relativa … ma è l’allenatore che deve migliorare la mentalità dei giocatori circa questa visione. È inutile che davanti alle telecamere dichiari “dobbiamo lavorare meglio” , un mantra che ormai ripete sempre. Non c’entra il valore dei singoli giocatori … come ho già detto in più occasioni, abbiamo una squadra composta da atleti di tutto rispetto e che se fossero a disposizione di altri allenatori sarebbe sfruttati meglio. Così come rientra nelle responsabilità dell’allenatore il preservare i giocatori evitando gli infortuni. Abbiamo delle percentuali di infortuni che sono davvero il doppio se non il triplo di qltre squadre. E la colpa non è dei giocatori…
Riassumendo: giocatori in ruoli non consoni, mentalità da cambiare e calo di concentrazione, numero altissimo di infortuni …. tutte responsabilità dell’allenatore
Si dirà “e chi al suo posto?”. Ne abbiamo già parlato e discusso a lungo qui nel gruppo ma ormai è evidente che Pioli, nonostante i giocatori che lui ha voluto, non riesce a dar di più a questo Milan.
Un Milan a due facce, a due velocità …
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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