La memoria corta dei tifosi
Molti tifosi si dimenticano in continuazione quale siano gli obiettivi della squadra e della società AC Milan, più volte dichiarati a qualsiasi organo d’informazione. Il difetto è guardare sempre il prato del vicino, urlando ai quattro venti che la sua erba è più verde della nostra … senza però minimamente constatare che per averla così verde (ma è solo un’illusione ottica) il vicino ha dovuto farsi prestare tanti soldi dalla banca per avere le (presunte) sementi migliori, non pagare le bollette di casa e le tasse al comune e assumere gente losca che gli mandasse avanti la baracca.Per vantarsi di avere la casa bella fuori, ne sta combinando una peggio dell’altra dentro.
Per chi avesse letto fino a qui e ancora non avesse inteso cosa sto dicendo … significa che se ci sono società che hanno bilanci in pesante rosso come l’Inter (€-246M), la Juve (€-210M), il Barcellona (€-481M) e come risultato si vincono solo i campionati (Inter 2020/21, Juve 2019/20 e Barcellona 2018/19) è sbagliato totalmente l’approccio per avere una società solida che possa permettersi di auto-sostenersi e risultare vincente anche in Europa o nel Mondo.
In Europa, tra le grandi squadre, ci sono due società cosiddette “big spender”, c’è che possono permettersi di pagare alti ingaggi e alti cartellini: PSG e Manchester City e guarda caso sono di proprietà di due magnati arabi che in qualche maniera tengono la UEFA“al guinzaglio” (per non utilizzare un’espressione popolare ben conosciuta) per interessi di tipo “Coppa del Mondo in Qatar”, la quale per questo motivo permette loro di by-passare regole che altre sono costrette a rispettare.
La stessa UEFA ha dichiarato qualche settimana fa una revisione del Fair Play Finanziario che però entrerà in vigore solo tra due anni. Nel frattempo il Milan ha messo in atto una strategia economica che gli ha permesso di portare un passivo da “bancarotta” che Berlusconi prima e YongHong Li dopo avevano lasciato, passando da €-900M a €-96M … anche grazie ad immissioni di denaro da parte di Elliott Investments (€710M). Qualcuno potrebbe obiettare che Berlusconi di denaro ne mise di più (si parla di circa €900M) ma vorrei ricordare che lo fece nel corso di 30 anni mentre Elliott lo ha fatto in soli 3 anni.
Mantenere la rotta verso gli obiettivi
Tornando all’inizio, gli obiettivi del Milan sono due: auto-sostenibilità e permanenza fissa in zona Champions alla fine di ogni campionato, cioè nelle prime quattro posizioni. Se poi una di queste quattro è la prima, ancora meglio. Ma non si arriva a centrare l’obiettivo dell’auto-sostenibilità se si fanno debiti con le banche o con finanziarie. Una società che si auto-sostiene e che non ha debiti con istituti finanziari ha un valore molto alto in termini economici e, in caso di rivendita (altro obiettivo da sempre dichiarato da Elliott), questo fa una differenza enorme.
Ridurre il debito in bilancio di 10 volte il soli tre anni non è un’impresa da poco. Questa impresa passa da aumentare le entrate degli sponsor, diminuire il monte ingaggi, ricercare talenti in Europa e nel mondo che possano far bene alla squadra e rappresentare un futuro capitale per la rivendita, solo per citare alcuni esempi.
Certo, ci vuole un po’ di tempo ma la mia opinione è che in questi tre anni siamo passati dal baratro di un rosso colossale con lo spettro del fallimento e una stagnazione da mezza classifica a respirare di nuovo (e finalmente) l’aria buona dell’alta classifica e dell’Europa che conta, diminuendo drasticamente il rosso in bilancio senza debiti con le banche (unica società in Italia).
Il Milan ha centrato l’obiettivo Europa tre anni fa, entrando in Europa League, lo scorso anno arrivando secondo ed entrando in Champions League e sta proseguendo sulla medesima falsariga quest’anno. Chi continua a dire ed obiettare che servono più soldi per comprare e pagare i cosiddetti campioni, probabilmente non si rende conto che oggi se le società di calcio vogliono sopravvivere devono pensare ad un modello di gestione delle risorse economiche molto differente rispetto al passato e che questo aspetto è molto importante.
Ben vengano quindi il grande lavoro e il grande sforzo che l’intera società AC Milan, da Ivan Gazidis in giù, sta facendo per riportare il nome della squadra laddove merita di stare.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
Scopri di più da RossoneroBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Altri articoli
Ma allora, dove si farà questo stadio?
Esiste un caso Leao?
Il Milan ed i grandi rimpianti