3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

L’ottimismo comincia a calare. Occorre cambiare i programmi.

Marko Lazetic

L’Editoriale del Direttore

Negli ultimi tre anni ho sempre ammirato la competenza e la capacità di Paolo Maldini e Ricky Massara, ottimi nel combinare le esigenze sportive della squadra con quelle economiche del club.

Il loro operato ha aiutato molto a portare il Milan ad avere ottimi risultati sportivi, come la vincita dello Scudetto nello scorso campionato o l’entrata nei gironi di Champions League, ma anche risultati economici importanti dando una grossa mano ad uscire dal baratro in cui la società era impantanata e finalmente vedendo il segno positivo nei ricavi alla fine del 2022.

Solo in pochissime occasioni la mia fiducia verso di loro aveva vacillato. Una ad esempio è stata nel gennaio del 2022 quando nel mercato invernale tutto si aspettavano ottimi centrali di difesa ed invece arrivò il solo Lazetic. Rimasi perplesso, credo insieme ad una grande moltitudine di milanisti, ma alla fine pensai che i loro bei calcoli insieme a Pioli li avessero fatti.

Difatti alla fine del campionato diventammo campioni d’Italia.

Oggi invece sono combattuto tra l’avere cieca fiducia come al solito nel “dinamico duo” oppure cominciare a preoccuparmi per l’attuale situazione.

Vado a spiegarmi meglio…

Dodici mesi fa avevamo urgente necessità di almeno un difensore centrale ma a sorpresa arrivò invece un giovanissimo attaccante dalla Stella Rossa.

Pioli, da bravo maestro, tirò fuori il meglio da Kalulu e lo fece diventare un centrale titolare dalle ottime prestazioni congiuntamente a Tomori.

Oggi la situazione è ribaltata sull’attacco. Ci ritroviamo con Ibrahimovic, Origi e Rebic in infermeria con la prospettiva che non ritorneranno tanto presto.

L’ottimo Oliviero è appena tornato dalle vacanze dopo aver portato la sua Francia alla finale del Mondiale in Qatar e… dopodomani a Salerno ci dovremo presentare con il solo Lazetic.

Innanzitutto diciamo subito che se Pioli ha potuto far uscire da Kalulu il centrale che c’era in lui, comunque aveva un difensore nel quale aveva già individuato delle potenzialità per sopperire ad un problema.

Oggi invece non ha alternative.

Certo potrebbe chiedere a Giroud di scendere in campo e il francese lo farebbe senza obiettare , da grande professionista quale è.

Però tirare la corda con un 36enne, pur essendo in grande forma, è sempre un rischio che bisogna prendere con le classiche pinze perché poi ad un giocatore che ha superato la trentina abbondante recuperare gli infortuni richiede molto più tempo in confronto ad un ventenne.

Inoltre comincia ad essere evidente che se mai avessimo dubitato delle qualità tecniche sia di Rebic che di Origi, sta invece diventando una certezza che entrambi rappresentano un grande dubbio dal punto di vista muscolare (dall’inizio del campionato li abbiamo visti poco in campo a causa di infortuni) oltre che a rappresentare un costo a perdere dati gli stipendi importanti (Rebic 3.5 milioni e Origi 4 milioni) che non vengono compensati da prestazioni.

Molto spesso anche qui a RossoneroBlog ne parliamo e conveniamo sempre che alla fine Maldini e Massara sanno sempre quello che fanno.

Io spero che anche questa volta sapranno fare la cosa giusta perché la mia impressione è che non potremo far fronte agli impegni che abbiamo in 4 differenti competizioni (campionato, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Champions League) contando solo su Giroud, Lazetic e sprazzi del trio Ibra/Origi/Rebic, magari in attesa del risveglio di De Ketelaere o di qualche mega-giocata di Leão.

Occorre mettere mani su un attaccante in questa sessione di mercato, così come è stato fatto arrivare un nuovo portiere che si ambienterà con i compagni per poi prendere il posto di Tatarusanu o Mirante all’inizio del prossimo campionato.

Capisco le esigenze economiche della società rossonera ma ottimi risultati sportivi rappresentano anche ottimi risultati economici e non di possono fare i primi contando su una rosa che non possa garantire a Pioli di portare avanti la squadra in tutte le competizioni, causando poi perdite sul secondo fronte.