1 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Maldini come Boban?

Vinto lo scudetto, finiti i festeggiamenti sembra che al Milan non sia concesso un periodo di gioia che vada oltre i 4-5 giorni. Un po’ come quando abbiamo vinto a raffica durante il lockdown … ma secondo molti eravamo avvantaggiati dalla pandemia e gli stadi vuoti. Oppure un po’ come quando abbiamo vinto le ultime sei partite del campionato appena concluso … ma secondo molti i ragazzi del Milan stavano “overperformando”.

Ora, secondo molta stampa sportiva il Milan ritorna a soffrire per il “cambio di proprietà”. Beh, è chiaro: secondo i saccenti giornalai ora in casa Milan ci sarà lo sconvolgimento totale, l’apocalisse …

Oggi è uscito un articolo sulla Gazzetta dello Sport, che viene riportato e fatto rimbalzare su tutti i siti che parlano di Milan, in cui pare che Paolo Maldini si sfoghi contro la società rea di non avere ancora rinnovato il suo contratto e quello di Frederic Massara e di non averli convocati per un feedbacìk circa il loro operato.

Vi copio qui di seguito un paio di stralci di questa intervista, che è possibile leggere comprando il quotidiano o abbonandosi online (essendo l’intervista un’esclusiva), per farvi capire (spero) come stanno le cose:

(Pioli) È l’uomo giusto per aprire un ciclo con questo Milan?

“Sicuramente lui è una componente importante. Poi naturalmente ci deve essere la volontà del club di aprire un ciclo. Oggi il Milan con una visione strategica di alto livello può andare a competere il prossimo anno con le più grandi. Se invece si scegliesse una visione di mantenimento, senza investimenti, senza un’idea da Milan rimarremmo nel limbo tra le migliori sei o sette squadre in Italia per tentare di rivincere lo scudetto e qualificarci per la Champions. Per questo è il momento che la proprietà, Elliott o quella che potrebbe arrivare, chiuda il triennio e capisca che strategia vuole per il futuro. Con due o tre acquisti importanti e il consolidamento dei giocatori che abbiamo possiamo competere per qualcosa di più grande in Champions”.

E ancora, ecco il passaggio in cui Maldini si lamenterebbe della attuale proprietà:

È vero che ha letto sui giornali del cambio di proprietà?

“La cosa ci è stata detta dopo che è apparsa sulla stampa. Però qualcosa vivendo dentro la sede l’avevo percepita. Ma non è stato un problema. Alla fine quando riesci a creare un gruppo squadra speciale come il nostro queste indiscrezioni non turbano l’ambiente. A Milanello siamo andati avanti sapendo comunque che dietro avevamo una società forte sempre puntuale nei pagamenti. Certo, c’era curiosità. Qualche giocatore con il quale stavamo parlando di rinnovi ci ha detto: ‘Aspettiamo perché magari ci saranno più soldi'”.

E ancora ….

Sul mercato immagino che vi siate mossi da tempo…

“Da mesi ma in questo momento non abbiamo la disponibilità economica per pensare a questo salto di qualità. Anche perché siamo in una fase di passaggio. Vedremo… E in più c’è anche la questione relativa al contratto mio e di Massara. Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci “il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare”. O può essere che io dica “la vostra strategia non mi piace”. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”.

Vi dico subito che è un’intervista molto lunga (tempo di lettura stimato 11 minuti) in cui Maldini ha parlato di tutto: dello scudetto, di come la sua conquista sia maturata, di Pioli, dei giocatori, dell’ambiente di Milanello, di Massara e in quei due passaggi del possibile passaggio di proprietà da Elliott Management e Red Bird Capital.

Ovviamente i media cosa fanno?

Riportano solo i due passaggi che vi ho trascritto e cominciano a spargere zizzania. “È un Boban 2.0?” oppure “Maldini è arrabbiato con i Singer?”

No, semplicemente Maldini, che a suo dire si ritiene “una sorta di garanzia per il milanista”, ritiene che per il suo status e per il gran lavoro che lui e Massara hanno fatto sia corretto che Gazidis o i Singer dovrebbero aprire un colloquio.

Maldini farà la fine di Boban dopo questa intevista?

Non so ma personalmente credo di no, anche perché il tono dell’intervista è decisamente differente da quello che Boban utlizzò quando poi fu licenziato.

È corretto che Maldini abbia detto quella frase?

Ci sta che Maldini possa avere voluto inviare un segnale alla società anche perché, non dimentichiamolo, fra un mesetto comincia il calciomercato e se il Milan vuole rimanere ad alti livelli in Italia e in Europa (con con seguenti introiti, cosa che interessa a Elliott, Red Bird o chi altri) deve agire alla svelta per fare ciò che ha dichiarato nell’intervista: “due o tre acquisti importanti e il consolidamento dei giocatori che abbiamo possiamo competere per qualcosa di più grande in Champions”.

La proprietà è impegnata in un passaggio di proprietà da 1.3 miliardi di euro, non si parla di bruscolini. Non è una cosa che si possa risolvere in una settimana, nonostante i media assicurano che la firma su un accordo d’intesa arriva a giorni.

Di mezzo ci sono appunto 1.3 miliardi e la definizione certa che lo stadio di proprietà si farà, addirittura solo rossonero. Maldini probabilmente è conscio del fatto che la cosa potrebbe allungarsi un po’ nel tempo (ricordate quanro è durata la tarantella Elliott-Investcorp?) e quindi un po’m preoccupato per la sua area di competenza.

I prossimi giornio o le prossime settimane ci diranno cosa ne sarà del Milan e come la nuova proprietà intenderà agire per il Milan.

Non facciamoci prendere dal panico e aspettiamo. Finora tutti quelli che prevedevano una fine sciagurata con la gestione Elliott hanno miseramente sbagliato.



Forbes e della rinascita del Milan

L'editoriale del Direttore