6 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Milan da rivitalizzare: chi o cosa lo farà?

Ci penserà Pioli cambiando strategie o giocatori oppure Maldini e Massara regalando nuovi innesti all’allenatore?

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Il Milan sta perdendo la faccia. La squadra di Stefano Pioli sembra un pugile suonato che non riesce a rialzarsi dopo una scarica di pugni. Dopo essere stata eliminata in Coppa Italia, dal Torino in inferiorità numerica, dopo aver buttato al vento 4 punti preziosi in campionato, contro Roma e Lecce, dopo essere stato al tappeto in Arabia Saudita perdendo la Supercoppa contro l’Inter perde anche, e lo fa malamente, contro la Lazio all’Olimpico.

In tre settimane i rossoneri hanno mandato in fumo tutto il buon lavoro fatto lo scorso anno. È un momento davvero difficile ma i segnali c’erano già stati in precedenza. Le amichevoli di dicembre avevano lanciato i primi campanelli d’allarme. Sconfitte pesanti, dove i rossoneri avevano mostrato di essere svogliati e mai veramente sul pezzo. in molti però le avevano giustificate parlando di rosa incompleta a causa dei Mondiali, di preparazione più avanzata degli avversari e di tanti infortuni.

Quando inizia di nuovo il campionato, a Salerno il Milan riesce a dare le giuste risposte, anche se produce molte azioni da gol sbagliandone parecchi e alla fine subisce la rete di Bonazzoli al primo vero tiro degli avversari. Il Milan mostra le prime crepe ma la colpa viene data soprattutto a Tatarusanu chiamato a sostituire ancora per un mese l’infortunato Mike Maignan e del quale non è all’altezza.

Il buon 2023 del Milan dura, però, altri 85 minuti. Contro la Roma, i rossoneri dominano fino a cinque dalla fine. Dopodiché in 5 minuti si completa la rimonta giallorossa con due azioni nate da palle inattive.
Il Milan che aveva vinto lo Scudetto pochi mesi prima era sparito di colpo. Da quel momento non c’è più pace: arrivano così il ko col Torino, il pareggio con il Lecce, il 3 a 0 pesantissimo contro l’Inter e l’ancor più pesante 4-0 contro la Lazio. Partite in cui il Milan appare sfilacciato, impaurito, incapace di fare ciò che fino a qualche giorno prima sembrava naturale.

Cominciano ad arrivare a raffica gli errori dei singoli, incredibilmente grossolani e goffi per essere veri. Un po’ alla volta ma sempre più frequentemente Pioli viene “tradito” dall’intera squadra. In difesa sbagliano tutti, da Calabria a Theo Hernandez, passando per i centrali Tomori e Kalulu. Il mister prova ad affidarsi a Kjaer ma la musica non cambia.

Medesima cosa per il reparto d’attacco:  Leao si affida solamente a giocate personali e dove Olivier Giroud ha smesso di segnare da prima dell’eliminazione della rancia in finale ai Mondiali del Qatar. Messias e Saelemaekers, già in precedenza ma incidivi, peggiorano ulteriormente e non danno un contributo importante alla squadra, sprofondando. Tra attacco e difesa i due in mezzo TonaliBennacer non riescono a fare la differenza, pur con tanta buona volontà almeno da parte dell’algerino.

Tutti sotto processo

Finiscono tutti inevitabilmente sotto processo, sia da parte dei tifosi che da parte della stampa specializzata. Ci finiscono anche Paolo Maldini e Frederic Massara, rei secondo gli accusatori di non essere riusciti a sostituire Kessie e a prendere un grande difensore spendendo tutto il budget del mercato estivo per De Ketelaere, un ragazzone che ancora non ha dato il suo contributo. Non viene nemmeno risparmiato lo staff di Pioli per non avere trovato una soluzione ai troppi infortuni, privando per troppo il il Milan di Mike Maignan, giusto per nominarne uno.

Ma in realtà tutto ciò che abbiamo elencato sono solo alibi. Il vero problema è un altro, si dice in molti.
Già ma quale è il vero problema?
Un problema mentale. Il Milan non ragiona più da squadra. In passato i rossoneri avevano trovato compattezza proprio mentre erano in difficoltà. Ora invece ognuno prova a risolvere i problemi individualmente e mai cooperando come una squadra. Tonali, Calabria e compagni sbagliano tanto e sono costantemente disuniti. Il Milan non ragiona più da squadra, così per gli avversari è troppo semplice andare in gol. Si è visto benissimo sia contro l’Inter in Supercoppa (i nerazzurri non hanno fornito una prestazione così eclatante ma ha sfruttato in pieno gli erroracci dei rossoneri) che contro la Lazio.

Arriviamo quindi al punto. Aldilà di una presunzione “intrinseca” dei giocatori che, chi più chi meno, percepiscono loro stessi come i Campioni d’Italia (quindi i migliori) e magari qualcuno anche aggiunge il fatto di essere “vice-campione del Mondo”, qualcosa nell’assetto tattico del Milan non funziona più a dovere.
Quando diciamo che il Milan non ragiona più da squadra diciamo che qualora alcuni uni dei componenti la squadra smetta di fare ciò che il Mister assegna loro come compito, tutta la squadra risente il contraccolpo. Se gli attaccanti non coprono, il centrocampo (che dovrebbe aiutare la difesa) va in sovraccarico di lavoro e la difesa va in tilt. Poi in aggiunta ci mettiamo che l’attuale portiere è ben lungi da dare segnali di sicurezza ai suoi compagni di reparto.

 Appare evidente che il Milan, oggi, non può più permettersi i quattro attaccanti, ossia classicamente Saelemaekers, Diaz, Giroud e Leao. Lo scudetto è arrivato con Kessie o Krunic alle spalle delle due ali e del centravanti, alias c’è bisogno di copertura. Allora perché non adottare il classico 4-3-3- con a centrocampo l’inserimento di un incontrata come possono essere ad esempio Vranckx oppure Pobega?
Oppure, se si ritiene che il 4-2-3-1 sia ancora il modulo da adottare mettere Krunic al posto di Diaz?

Il Milan deve riaccendere il motore perché lo Scudetto non è ancora del tutto perso e perché, ancora più importante, c’è un percorso in Champions League da compiere. Paolo aldini che, come lui stesso ha dischiarato a DAZN dopo Lazio-Milan, questi momenti di crisi li ha vissuti nel suo passato da giocatore sa cosa bisogna fare: è necessario prendere le decisioni giuste nella maniera più lucida possibile.
Pioli dovrà stimolare i ragazzi toccando gli argomenti giusti, come già in passato ha saputo fare.
Inoltre dovrà necessariamente utilizzare anche i nuovi acquisti, perché è impossibile che li abbia bocciati tutti quanto … anche in virtù del fatto che al Milan gli acquisti si concordano con l’allenatore.
E se la decisione lucida passa anche dal mettere mano al portafogli ed operare nel mercato di gennaio, bisognerà assolutamente farlo.

Il Milan deve uscire dalle sabbie mobili ora, altrimenti affonderà definitivamente.