22 Novembre 2024

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Milan-Lazio 2-0: squadra cinica e spietata

Noah Okafor dopo il suo goal

Questa vittoria è un segnale di forza

Ogni partita del Milan è un esame. Sono ormai abituato a questo andazzo. Sono anni che per i rossoneri ogni i partita diventa “un crocevia” oppure “un esame” ed anche la partita con la Lazio lo era. Scrivevo ieri nella mia “analisi pre-gara” che Pioli fosse perfettamente consapevole che un passo falso con i biancocelesti sarebbe stato un ostacolo da non trascurare affatto ma del resto, come ho detto in apertura di questo post, è dall’avvento di Elliott prima e di RedBird poi che ogni match per i rossoneri è un match importante. Ed anche in questa partita i rossoneri non hanno tradito le attese.

Leggo nei vari siti di un primo tempo combattuto ad armi pari. Ero allo stadio e personalmente ho visto un Milan che non riusciva ad oltrepassare le barriere difensive dei laziali. Però alla fine anche in questa partita il nostro Milan dimostra carattere ma non solo: dimostra anche che, a differenza delle passate stagioni, non si arrende alle difficoltà e, mentre nel primo tempo per come era trascorso sembrava che la partita fosse destinata a finire 0-0 oppure che una delle due squadre avrebbe potuto risolverla con un gollonzo, nella seconda frazione di gioco abbattono con aggressività e prepotenza una diretta concorrente sul risultato di 2-0.

In un San Siro appassionato ed incandescente il risultato lo decidono due zampate di Pulisic al 60’ e di Okafor all’89’, entrambe innescate da due assist preziosi di Leao. Sì, quel giocatore che in molti allo stadio definivano come in vacanza oppure non sceso in campo. Ma Leao è fatto così: in 90′ è capace di fare solo due cose giuste ma sono quelle che ti risolvono la partita.

Ha fornito prima a Pulisic e poi ad Okafor due assist al bacio che i due compagni di squadra hanno dovuto semplicemente a trasformare in un tiro in porta, soprattutto imo secondo dello svizzero Okafor praticamente a porta vuota.

Se consideriamo come la Lazio ha concluso il precedente campionato, possiamo quindi considerarla una big e ribadisco ancora una volta che il cammino del Milan finora è stato costellato da incontri con squadre considerate big oppure sempre considerate bestie nere per i rossoneri, al contrario dei nerazzurri che finora hanno incontrato solo squadre abbordabili e nell’unico incontro nel quale hanno incontrato una compagine meglio organizzata hanno presi due scoppole.

Loftus-Cheek, fino a quel momento il miglior dei suoi, esce per infortunio alla zona pubico-addominale (speriamo che non sia niente di grave anche se si ipotizza che non sarà presente nei prossimi due incontri) e lascia il posto a Musah, un giovane che sta crescendo di partita in partita ed anche in questa ha dimostrato di saper tenere bene il campo. Il tandem tutto USA con Pulisic finisce per galvanizzare tutto il gruppo che nella ripresa annichilisce la squadra di Sarri grazie a un pressing vorace. Al 60’ la difesa laziale crolla: un Reijnders in crescita innesca Leao, il quale scarica per un liberissimo Pulisic. Terzo gol stagionale per l’americano …. (metto tra parentesi per non offendere nessuno: il tanto rimpianto Thuram è ancora a quota due mentre Pulisic e Leao sono a quota tre, Giroud a quota quattro …. come ho detto in precedenza, dell’Inter apprezzo solo Lautaro bomber di razza che anche contro la Salernitana ha segnato addirittura quattro goal).

Infine per Leao ancora un altro assist, il secondo di giornata e il terzo in stagione, per l’accorrente Okafor all’89’ e goal che chiude la partita. La differenza tra primo e secondo tempo si vede soprattutto nelle statistiche sui tiri: sebbene i tiri totali siano stati più o meno in parità (14 per i rossoneri e 13 per i biancocelesti) quelli nello specchio della porta invece dai 2 nel primo tempo sono arrivati a 7 nel secondo tempo per quanto riguarda il Milan, mentre per i laziali erano stati 3 nel primo tempo e nel secondo tempo ce ne è stato solo 1 in più, per non parlare del totale dei corner: 7 contro 1.

Da menzionare un altro dato: tra il primo goal ed il secondo il Milan ha avuto altre quattro occasioni nette per fare goal. Inoltre ha fatto piacere vedere ancora una volta Yacine Adli in palla anche contro un avversario potenzialmente più difficile rispetto al Cagliari, Tijjani Reinders che è sempre un piacere per gli occhi vederlo giocare (giocatore dal buon palleggio e dall’intelligenza sopraffina, impiegato sia come mezz’ala che nel ruolo di play dopo l’uscita di Adli) e ancora più piacere vedere Yunus Musah che qualcuno ha definito un “Kessie con i piedi giusti” ma che in realtà ha altre qualità oltre a quella.

Questa vittoria è un segnale di forza in vista dell’impegno infrasettimanale contro il Borussia Dortmund in Champions League. Per la Lazio invece è notte fonda. La squadra di Sarri sembrava in ripresa ma per le romane continua il periodo nero. Mentre il Milan ci piace anche in questa veste di squadra cinica e concreta.



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