14 Aprile 2025

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Milan-Parma 3-2: sarà perché ti amo.

“VERGOGNA!” Questo era il titolo che avrei voluto dare alla mia consueta analisi fino all’80° minuto del secondo tempo. Il Milan ha giocato un primo tempo da incubo, nonostante il rigore non assegnato per fallo su Rafael Leão. Proprio Leão è stato uno dei peggiori in campo: zero gol, zero occasioni e zero assist. Non è stato, però, l’unico deludente, visto che anche Theo Hernández ha offerto un’altra prestazione sottotono (e sottolineo “un’altra”). Entrambi, infatti, vengono sostituiti da Conceição e non rientrano in campo per il secondo tempo. A quel punto mi sono trovato a esclamare: “Vivaddio, un Mister che finalmente non aspetta il 70° per fare le sostituzioni!”.

Un primo tempo pessimo è stato seguito da altri 30-35 minuti di pura follia, fino al raddoppio del Parma, siglato da Delprato all’80°. Questo nonostante la girandola di cambi effettuata da Conceição tra il 46° e il 57° minuto: fuori Leão, Theo, Fofana e Morata, dentro Bartesaghi, Bennacer, Chukwueze e Abraham. Alla fine, però, è stato proprio quel secondo gol dei gialloblù a scuotere la squadra. Prima è arrivato il gol annullato a Pavlovic per fuorigioco, poi il pareggio di Reijnders al 92° e infine il gol vittoria di Chukwueze al 95°.

Una vittoria brutta… ma davvero brutta. Tre punti, però, di importanza vitale. Il Milan raggiunge il Bologna in classifica, si stabilisce al 6° posto e mette pressione alla Juventus. Almeno ora può iniziare a guardare più da vicino il 4° posto, o il 5° – a seconda di come sarà il ranking per la prossima stagione – che garantirebbe l’accesso alla Champions League. Nonostante i festeggiamenti della squadra a fine gara e le parole pacate del Mister nelle interviste post-partita, i problemi sono ancora sotto gli occhi di tutti. E il ritmo di una partita ogni tre giorni non permette certo a Conceição di lavorare sulla squadra come vorrebbe.

Christian Pulisic, al rientro da un infortunio che gli ha fatto saltare alcune partite, è sembrato comunque più brillante di Bennacer, in campo solo per il secondo tempo e ancora visibilmente in ritardo di condizione. Viene da chiedersi: cosa stanno aspettando per acquistare un altro mediano, così da far rifiatare a turno tutti i centrocampisti? Guardando attentamente il primo tempo, si nota come i rossoneri siano stati spesso statici, permettendo a un Parma ben organizzato di chiudere ogni spazio verso la propria porta. Questa staticità, unita al ritardo di condizione di alcuni giocatori (come Pulisic e Bennacer) e alla stanchezza ormai evidente di altri (su tutti Fofana, nonostante la sua discreta partita), ha concesso alla squadra di Pecchia la possibilità di attaccare con pericolosità, mettendo in seria difficoltà la difesa rossonera e Maignan. Il portierone francese ha dovuto sfoderare un paio di interventi miracolosi per evitare guai peggiori.

Non intendo soffermarmi sulla discussione avvenuta a fine gara tra il Mister e Calabria, perché sarebbe inutile fare gossip gratuito. Lo stesso giocatore ha minimizzato, parlando di dinamiche normali quando l’adrenalina è alle stelle. Tuttavia, ci sono alcune cose che voglio sottolineare:

  1. Abbiamo un attaccante che non segna. Morata, oltre a non trovare la rete, si fa spesso pescare in fuorigioco (almeno quattro volte oggi). Da un giocatore della sua esperienza, questi errori sono inaccettabili. Con Abraham, purtroppo, la situazione non è molto diversa. E poi sentiamo il presidente Scaroni affermare, prima della partita, che non è così sicuro che un attaccante arriverà a gennaio. Da giorni si parla di Santiago Giménez – dopo i rumor su Marcus Rashford – ma ho l’impressione che, così come è stato sottovalutato il rientro di Bennacer, altrettanto si stia facendo con il reparto d’attacco. Oggi hanno segnato un attaccante (ma su rigore), un centrocampista e un’ala (in maniera fortunosa). Gli attaccanti di ruolo? Ancora una volta, non pervenuti.
  2. Pavlovic ha offerto una prestazione fatta di grinta, anticipi e velocità. E avrebbe anche segnato, se il gol non fosse stato annullato. Spero davvero che le voci su una sua possibile cessione siano infondate. Non riesco a capire come si possa pensare di vendere un ragazzo di 23 anni, con un grande potenziale, costato 20 milioni. Non merita forse le stesse opportunità concesse a giocatori come Leão, Bennacer, Reijnders o lo stesso Theo alla sua prima stagione? Capisco che il ragazzo rappresenti un capitale vendibile, ma cederlo sarebbe da folli. Facciamo invece un pensierino su Chukwueze e vediamo di fare arrivare Orsolini.
  3. Concordo pienamente con le parole di Dario Marcolin nel post-partita a San Siro, durante il confronto con Federica Zille su DAZN. Questo Milan, nelle partite secche con obiettivi a breve termine, è difficilmente battibile. Lo ha dimostrato nei derby, contro la Juventus in Supercoppa e contro il Real Madrid. Ma quando si tratta di competere per obiettivi a lungo termine, la squadra si spegne. È un Milan che gioca a intermittenza. Anche oggi, ha iniziato a giocare davvero solo dall’80° minuto in poi, facendo ciò che ci si aspetta contro la 17ª in classifica. Alla fine, i fatti hanno dato ragione ai rossoneri, grazie anche ai cambi del Mister, ma non è certo così che si può pensare di arrivare in zona Champions a fine stagione.

Per quanto riguarda la contestazione della Curva, preferisco non aggiungere molto. L’intento può anche essere condivisibile, ma i modi assolutamente no. Personalmente, vado allo stadio per tifare il Milan, non per contestare. Se voglio farlo, vado a suonare il campanello di Casa Milan o, al massimo, espongo uno striscione enorme che occupi tutta la Curva con i motivi della protesta … e mentre canto “Sarà perché ti amo”. I “curvaioli” hanno altri canali per farsi sentire dalla dirigenza rossonera. E mi fermo qui.


Scopri di più da RossoneroBlog

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Scopri di più da RossoneroBlog

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere