3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Milano non vuole far parte dell’Europa. Una catena umana contro lo stadio del Milan.

L’Editoriale del Direttore

di Fabio Caserini.

La città di Milano ha conosciuto un impulso di grande sviluppo durante il periodo in cui ha ospitato l’Expo, la grande manifestazione mondiale che si è svolta dal il 1° maggio ed il 31 ottobre 2015. In quell’anno e nei due anni successivi la città ha riscoperto anche una vocazione turistica, dato che molti vacanzieri transitavano volentieri da Milano per scoprirne le bellezze artistiche, molte delle quali nascoste e quindi più intriganti, nonché le qualità culinarie o il fascino delle serate sui Navigli con i suoi locali dove fare happy hour o mangiare.

Per ospitare questa manifestazione Milano si è resa molto attrattiva e prima di quell’anno vi è stato un grande sviluppo dal punto di vista architettonico. Un esempio su tutti è la iconica piazza intitolata a Gae Aulenti, sorta nel 2012, con i suoi meravigliosi grattacieli e i centri direzionali sorti sull’area delle ex-Varesine, famigerata zona che ospitava un Luna Park più adatto allo spaccio di stupefacenti che al divertimento, o almeno così si diceva.

Per non parlare del quartiere Portello, uno dei luoghi recentemente più attivi dal punto di vista urbanistico e architettonico di Milano (insieme a City Life e Porta Nuova, la zona che ospita appunto piazza Gae Aulenti), che a cavallo dell’Expo ha completamente cambiato volto. In quel quartiere, a ridosso della Fiera Milano City, si trova la sede del Milan, quella Casa Milan che potete intravedere tra i grattacieli nella foto sottostante.

I grandi palazzi di Parco Vittoria e dietro di loro si intravede Casa Milan.

Poi quattro anni fa Milan ed Inter presentano un progetto all’amministrazione comunale in cui dichiarano di voler costruire un nuovo stadio in sostituzione del vecchio Giuseppe Meazza, comunemente chiamato San Siro. Il progetto fu presentato al Comune di Milano perché lo stadio è di proprietà dell’amministrazione comunale e sorge su terreno del Comune e prevedeva l’abbattimento del vecchio San Siro per far posto al nuovo.

Ormai tutti sappiamo come sta andando avanti la cosa e per farla breve diciamo che le due squadre hanno abbandonato il progetto, dopo quasi quattro anni di rifacimenti e riaggiustamenti nonché di interminabili discussioni con amministrazione cittadinanza, per andare ognuna per la propria strada.
Il Milan ha individuato la zona dove oggi risiede La Maura, pista per cavalli appartenente alla SnaiTech, per costruire uno stadio di sua proprietà mentre l’Inter parrebbe orientata a farne uno suo nel comune di Assago, nella zona sud-est di Milano.

Quindi Milano perde un affare del valore di circa un miliardo e duecento milioni di euro, dove avrebbe potuto anche beneficiare del rifacimento dell’intera zona adiacente al nuovo stadio, e al momento non si sa che destino avrà il vecchio San Siro anche se qualcosa abbiamo intuito.
Gerry Cardinale però ha deciso o avrebbe deciso di far costruire uno stadio interamente rossonero sempre nel comune di Milano e questo al sindaco Beppe Sala starebbe anche bene.

Ma come riporta Calcio&Finanza i cittadini di Milano sono contrari anche a questa soluzione, dopo avere remato contro ile progetto de La Cattedrale al posto del Meazza. Il consigliere della Lista Sala, Enrico Fedrighini ha organizzato una “catena umana” per difendere La Maura. All’iniziativa prenderà parte anche Italia Nostra per un totale di 1.300 persone che faranno fronte comune per i due chilometri della pista per «testimoniare che qualunque cosa accada saremo sempre presenti per difenderla e tutelare l’ambiente». Il sindaco Sala per il momento non commenta…

Anche lo stadio in questa zona di Milano, a circa due chilometri dal Meazza, comincia a nascere in condizioni avverse. Quello che sconcerta però, oltre al fatto che i cittadini preferiscono sporgersi dal balcone e vedere una pista contornata da erbacce (per non parlare del naturale odore che viene emanato dalle stalle) piuttosto che uno modernissimo stadio, è la frase di Fedrighini “Non vogliamo una colata di cemento in zona” seguita da “La Maura è uno degli ultimi polmoni verdi di Milano”.

Come si può evincere dall’immagine qui sopra l’area de La Maura, colorata in rosso e indicata dalla freccia, fa parte di un area verde molto vasta che comprende anche il parco chiamato Boscoincittà (cerchiata in blu). Inoltre Milano ha altri polmoni verdi, per esempio tra il Castello Sforzesco e l’Arco della Pace, i giardini di Porta Venezia, Parco Lambro e infine tutta la zona verde dell’Idroscalo (tutte cerchiate in blu). Pertanto affermare che la zona è uno degli ultimi polmoni verdi della città è sostanzialmente errato.

L’ippodromo La Maura ben in evidenza e l’enorme “polmone verde” costituito da Boscoincittà, Parco Aniasi, Trenno e la zona di Cascina Melghera.

Inoltre costruire uno stadio all’interno di una zona urbana residenziale è possibile e non crea problemi ai residenti. Di esempi ce ne sono molti qui sotto gli esempi di Anfield Road (Liverpool), Stamford Bridge (Chelsea), Camp Nou (Barcelona), San Mamés (Athletic Bilbao), Santiago Bernabeu (Real Madrid) e White Hart Lane (Tottenham) appena visitato dal Milan.

Inoltre sempre qui sotto un’ulteriore immagine che testimonia in quale modo si può inserire uno stadio in un contesto residenziale senza stravolgere il, suo aspetto. L’esempio è sempre quello del White Hart Lane del Tottenham Hotspur a Londra.

Tutti stadi moderni, inseriti perfettamente e senza alcun fastidio in un contesto urbano e residenziale, che creano grandi introiti alle squadre che li posseggono e creano anche indotto alla zona, oltre che partecipare al rifacimento urbano del quartiere. Però Milano va controcorrente e invece che trarre ispirazione dai contesti sopracitati e adottare una mentalità che la porterebbe ancora di più in Europa, preferisce ascoltare le lamentele di persone che non sono propensi ad un cambiamento che non può che essere migliorativo.

Era sufficiente vedere il rapporto del progetto de La Cattedrale dello Studio Popolous per vedere come sarebbe migliorata la “zona San Siro”. Si è preferito tirare la corda finché Inter e Milan hanno deciso di abbandonare. Ora mi raccomando cari milanesi…. facciamo in modo di perdere anche questo treno per l’Europa….