Come informare i lettori, disinformando o omettendo …
Dopo aver ricevuto gli ennesimi desiderata da parte del Comune di Milano su alcuni cambiamenti per quanto riguarda lo stadio in sé stesso e la zona circostante, Inter e Milan pareva dovessero procedere e stabilire che l’inizio di quest’anno dovesse essere finalmente quello decisivo per cominciare i lavori per la costruzione del nuovo impianto da gestire insieme.
A fine gennaio però il presidente del Milan Paolo Scaroni se ne esce con questa dichiarazione: “Se non sarà San Siro, il Milan è disposto ad andare da solo. Non molliamo il colpo, io vi assicuro che il Milan avrà il nuovo stadio”, ribadendo che il Milan ha fretta e sarebbe pronto a costruire uno stadio in solitaria magari a Sesto San Giovanni (che non aspetta altro) oppure con il piano B di Rozzano.
Nulla di ufficiale ma una dichiarazione che, secondo la Gazzetta dello Sport, sembrerebbe aver lasciata perplessa la dirigenza dell’Inter su come il Milan stia gestendo la questione stadio nelle ultime settimane.
L’Inter non ha mai lasciato trapelare che volesse andare a costruire lo stadio in altra località, rimanendo fissa sul progetto iniziato con Elliott che prevede l’abbattimento di San Siro e la costruzione in comproprietà con il Milan di un impianto nuovo da 65.000 posti circa.
Il Comune di Milano poi ha iniziato ad aumentare i paletti per la messa in opera del progetto, arrivando anche a chiedere di aumentare la capienza a 70.000 posti ma senza allargare il volume della struttura stessa per non rubare metri quadri all’area circostante e conseguentemente avvicinarsi alle case del quartiere. L’uscita di Scaroni quindi può essere letta come una dichiarazione d’intenti per avvertire sia l’amministrazione comunale che implicitamente l’Inter sul fatto che il Milan non vuole più accettare imposizioni da chicchessia e tempi ulteriormente lunghi oppure una tattica per fare in modo che tutto il progetto venga definitivamente accettato da tutte le parti coinvolte e finalmente si parta.
La Gazzetta invece parla di Inter perplessa, che non ha mai accarezzato l’idea di lasciare San Siro – inteso come quartiere milanese – (ma non è la verità dato che entrambe le società milanesi hanno valutato l’arena di Sesto San Giovanni e avuto colloqui con il suo sindaco) e riporta che Steven Zhang abbia chiesto a Gerry Cardinale un incontro chiarificatore senza ricevere risposta.
Da parte di Casa Milan non si è ricevuta alcuna conferma di questo ultimo scenario e la Rosea scrive che ciò alimenterebbe il clima di incertezza.
Incertezza su cosa? Non ci sono incertezze ma invece c’è una solida certezza e cioè che se fosse vera l’affermazione di Scaroni significherebbe che Red Bird avrebbe le capacità economiche per costruire uno stadio di proprietà in solitaria.
Al contrario l’Inter pesantemente indebitata, con il suo presidente Steven Zhang che si sta rifiutando di rimborsare più di 300 milioni di dollari che deve alla China Construction Bank Asia (filiale di una delle quattro grandi banche statali in Cina) che si sommano ai 50 milioni di euro di debiti che l’Inter ha con il Fisco italiano – per non parlare dei procedimenti giudiziari in Italia, Stati Uniti e Hong Kong a carico di Steven Zhang – , non avrebbe le capacità economiche e la forza per aprire un secondo stadio tutta da sola e men che meno ristrutturare il vecchio San Siro.
Sono dati di fatto e sono dati pubblici che si possono reperire in Rete applicandosi un pochino alla loro ricerca.
La Gazzetta invece fa passare il Milan come un voltagabbana che, senza consultare il partner del progetto, vuole uno stadio tutto per lui invece di riferire che la società rossonera ha un piano ben preciso, sia dal punto di vista del risanamento dei conti che da quello degli introiti … una strada, la seconda, che passa necessariamente da uno stadio di proprietà e imboccarla ora è davvero diventato urgente.
Aspettando il Comune di Milano (e il Governo) non si andrà da nessuna parte e la crescita della società rossonera verrà irrimediabilmente frenata … e non è certo questo il motivo per il quale Red Bird ha messo sul piatto 1 miliardo e 200 milioni per acquistare il Milan.
Un rimbrotto alla Rosea che, visti i continui articoli anti-Milan che vengono pubblicati quotidianamente, potrebbe anche definitivamente cambiare il titolo in “Gazzetta dell’Inter”.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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