22 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Nuovo stadio, siamo al piano D: si rimane a Milano e si salva il Meazza.

Paolo Scaroni (sx) presidente AC Milan e Alessandro Antonello (dx) CEO FC Inter

Milan ed Inter ormai da quattro anni stanno lavorando al progetto del nuovo stadio e il 2023 dovrebbe essere decisivo per capire la direzione definitiva che verrà presa. Dopo aver presentato il progetto della Cattedrale dello Studio Popolous che ha vinto la gara, dopo averlo modificato secondo le esigenze del Comune, dopo aver passato il dibattito pubblico durato 8 mesi ed aver ottenuto il sì del Comune il quale si è ritenuto la prerogativa di chiedere ulteriori modifiche (peraltro accettate) , ora la situazione è un po’ in stallo.

Il progetto principale, quello appunto della Cattedrale, prevede il ricondizionamento di tutta l’area circostante l’attuale stadio G. Meazza che verrebbe abbattuto per far posto ad un nuovo impianto da 65-70.000 posti. Lo stallo è dovuto al fatto che, come la mitica spada di Damocle, pende la possibilità che sullo stadio di San Siro possa essere applicato dal Governo un vincolo che ne impedisca l’abbattimento in quando verrebbe considerato “monumento storico”. A quanto sembra i termini per i quali questo vincolo non può essere applicato scadono il prossimo anno.

Le due società ormai cominciano ad essere stanche di aspettare e, sebbene venga considerata come prioritario l’ipotesi di rimanere nel quartiere San Siro a Milano, da tempo ormai stanno studiando varie alternative. Come tutti sanno l’ex-area delle Acciaierie Falck a Sesto San Giovanni, già visitata da Gerry Cardinale lo scorso anno, è considerata l’alternativa principale (piano B) e il sindaco Roberto Di Stefano ha dichiarato più volte che è pronto ad accogliere le due squadre.

Ma esistono anche il piano C che prevede di costruire a Rozzano e ora trapela la notizia che rossoneri e nerazzurri potrebbero anche non spostarsi da Milano senza peraltro abbattere il Meazza, solamente muovendosi un chilometro e mezzo più in là rispetto a dove giocano ora. Il Corriere della Sera riporta che il sindaco di Milano Beppe Sala starebbe intensificando i contatti con Milan ed Inter per provare a spostare il nuovo impianto nelle vicinanze del Meazza dove precedentemente c’erano le piste di allenamento dei cavalli che correvano nel vicino ippodromo. Il piano D.

Nel riquadro in rosso l’ex-area Snai, a 1,5 km dallo stadio di San Siro (indicato a destra)

L’area in questione (lungo via Pinerolo) è di proprietà di Snaitech e misura 75 ettari, abbastanza grande per ospitare un nuovo stadio e di proprietà privata oltre che and essere area destinata ad uso sportivo, tutte prerogative adatte ad evitare Comitati cittadini e dei ricorsi alla giustizia amministrativa che hanno visto coinvolto il progetto della “Cattedrale” e ne stanno bloccando la messa in opera.

Quell’area si trova sulla linea rossa della Metropolitana Milanese ed il trasferimento delle due squadre scongiurerebbe il loro abbandono di Milano. Inoltre questa scelta precluderebbe l’abbandono di solo una delle due squadre (tendenzialmente il Milan, come abbiamo già detto in questo articolo) lasciando l’altra impossibilitata a gestire da sola il Meazza e a ristrutturarlo.
Sul tavolo del sindaco ricordiamo che c’è sempre la proposta di Asm Global, una società che organizza grandi eventi e gestisce molti stadi nel mondo, si è già offerta per occuparsi del Meazza.

Con questa soluzione il Comune di Milano salverebbe, come si suol dire, “capra e cavoli” non venendo additato come il colpevole dell’abbandono di Milano da parte delle due squadre cittadine e risolvendo la questione “Meazza” facendolo gestire alla ASM Global.
Attendiamo gli sviluppi di questo nuovo piano salato dal Corriere della Sera, mentre sullo sfondo aleggiano sempre gli spettri di Sesto San Giovanni e Rozzano.



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