Torno sull’argomento perché, a dispetto del tifoso medio che crede che al Milan ci sia una dirigenza incapace di vedere certe cose, sono assolutamente certo che come posso fare io certe analisi anche ai vertici aziendali rossoneri siano in grado di fare altrettanto e sono altrettanto certo che li abbiano già fatti.
Dato che sono certo che sia così, è altrettanto verosimile quindi che Stefano Pioli rimarrà sulla panchina rossonera fino al termine della stagione. Se anche dopodomani con il Newcastle dovesse andare male, che significherebbe quindi non accedere nemmeno alla Europa League, sono convinto che Pioli rimarrà alla guida del Milan per non destabilizzare l’ambiente con l’obiettivo di finire la stagione tra le prime quattro in classifica e cioè in zona Champions League.
Pioli inoltre, e lo si capisce ormai dalle sue “dichiarazioni fotocopia” che rilascia ad ogni post-partita, sa che questo è l’intento della società e che adesso non ci sarebbero alternative per occupare il suo posto. Come detto ieri in un post a firma Casa Rossonera qui nel gruppo, nessun allenatore lascia una squadra in corsa per venire al Milan e allenarlo con giocatori che non ha comprato sul mercato. Le uniche alternative vere sarebbero Antonio Conte (stipendio esagerato) o Ignazio Abate (che però sta facendo molto bene con la Primavera e sarebbe deleterio per quei ragazzi toglier loro l’allenatore). L’ipotesi lanciata oggi da La Repubblica circa Zlatan Ibrahimovic allenatore in pectore con Abate sulla panchina, francamente mi sembra fantascienza.
Tutto ciò quindi per dire che la dirigenza rossonera, che ha nel suo DNA i numeri e l’analisi dei dati come il pane quotidiano, ha certamente fatto le valutazioni che sto per fare qui sotto ma che comunque non cambierà la guida della squadra, almeno fino a giugno prossimo.
Dopo la fantastica vittoria dello scudetto nella stagione 2021/22, nell’anno solare 2023 il Milan in 51 partite giocate finora (incluso quindi il match contro l’Atalanta di sabato scorso) ha collezionato appena 22 vittorie e ben 16 sconfitte, con 13 pareggi in mezzo. I gol fatti in tutte li competizioni sono al momento 63 contro quelli subiti che sono 61, banalmente più di uno a gara. Quindi su 213 punti potenziali, il Milan ne ha lasciati per strada ben 74.
Un ruolino di marcia che lascia esterrefatti e che possiamo definire abbastanza imbarazzante per una squadra dalle ambizioni come quelle che avrebbe il Milan e contando che su indicazioni dello stesso Pioli la squadra è stata attrezzata per competere a tutti i livelli e per esprimere un certo gioco, votato all’attacco. Se fosse stato comprensibile, anche se non tollerabile, che dopo la sbornia scudetto la squadra potesse avere un calo come in effetti ha poi avuto pur raggiungendo una semifinale di Champions nella prima metà dell’anno, ora questo tipo di “marcia” diventa insostenibile se l’obiettivo minimo del quarto posto finale in classifica s’ha da raggiungere, cioè obiettivo onestamente a rischio.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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