Parma-Milan 2-1: Fonseca, non ci siamo!

“𝐴 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑖𝑙 𝑑𝑢𝑏𝑏𝑖𝑜 𝑠𝑒 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜”

Questa frase è stata pronunciata ieri sera da Yunus Musah ai microfoni di DAZN.

Mi balenano tanti pensieri nella testa … il primo è che una frase simile era già venuta in mente a Rubén Loftus-Cheek la scorsa stagione quando in una partita si girò verso la panchina chiedendo a Stefano Pioli cosa dovesse fare.

Finché lo fece Alex Jimenez, non ricordo se nella medesima partita oppure una a posteriori, il problema non si poneva e si diceva che era colpa della giovane età e della poca esperienza dello spagnolo ma se lo faceva un giocatore d’esperienza come l’inglese oppure oggi l’americano già alla seconda stagione con in Italia e comunque con esperienza da nazionale USA, allora ci si deve fare seriamente una domanda.

Un Milan così imbarazzante, confusionario e senza carattere non lo si vedeva dai tempi di Giampaolo.

È chiaro che avere una squadra che si completa e comincia a lavorare tutta insieme solo ora alla seconda giornata è sicuramente un problema ma a questo punto non credo sia solo una questione di condizione.

Il calcio di Paulo Fonseca prevede riconquista dei palloni, pressing alto, movimenti senza palla. C’è bisogno di riniziare dalle persone prima che dal pallone. E’ mancata disponibilità … ma anche una certa mentalità (ne parlo più avanti).

Tradotto in parole ancora più povere, le idee belle ci sono ma i giocatori non le applicano.

Ieri sera a parte il bel goal confezionato da Rafael Leao e concluso da Christian Pulisic, una davvero buona prova (la sua prima) di Strahinja Pavlovic che ha avuto anche due belle occasioni da goal ed alcune belle parate di Maignan, si è rivisto il Milan della “pioliana” stagione precedente ma in più condito con una bella spruzzata del Milan comandato dal Maestro Giampaolo. In pratica un incubo …

Abbiamo gli stessi problemi in difesa della scorsa stagione: 4 goal subiti in due sole gare, di cui 2 fatti a fotocopia in una sola gara cioè quella di ieri.

Perché?

La squadra è apparsa slegata nei suoi reparti ma la cosa ancora più preoccupante sono gli enormi spazi tra di loro, dove gli avversari si infilavano spesso e volentieri in contropiede e dove appunto ci hanno fatto male.

Bastava un passaggio sbagliato (vedi quello di Leao dal quale è scaturito il secondo goal del Parma) per fare in modo che gli avversari recuperassero palla e vedere il Milan totalmente sbilanciato in avanti farsi infilzare come un pollo.

È vero, siamo solo alla seconda giornata ma se la prima poteva essere giustificata in quanto la squadra era in fase di rodaggio dato l’’annoso problema della mancanza di coincidenza tra inizio campionato e fine mercato, in questa seconda si avrebbero dovuto vedere dei correttivi e possibilmente una vittoria. Invece …

Andando un po’ più nello specifico ad analizzare quali siano i problemi del Milan attuale possiamo vedere alcune cose.

In primo luogo e nell’immediato, dei 4 goal subiti finora diamo tutti quanti colpa alla difesa additando colpe ai singoli ma il problema sta altrove.

C’è un discreto numero di giocatori che non tornano e si disinteressano della fase difensiva. Ieri solo in in occasione, quella dell’ultimo goal, ho visto Pulisic contrastare il suo avversario sulla nostra trequarti … ma dove erano i terzini?

Ci sono quattro giocatori offensivi che pensano solo ad attaccare e in più sia a Reijnders che ai due terzini vengono chieste incursioni in attacco (ecco dove erano i terzini).

In totale parliamo di 7 giocatori su 10 (escludo ovviamente Maignan) che si occupano di attaccare e quattro di questi sette non tornano per difendere. Il risultato lo abbiamo visto ieri: Reijnders non è mai stato nella sua carriera un centrocampista difensivo e i due terzini devono arrancare a correre in difesa ma ormai è tardi e anche se in difesa ci fossero Stam e Nesta (oppure Rüdiger e Puyol, scegliete voi) gli avversari hanno vita facile specialmente se come ieri si trovano in superiorità numerica.

Questo spiega anche il perché prendiamo facilmente goal sul secondo palo …. non ci sono i terzini sul posto.

Altro problema è la mentalità, quella che ha ben evidenziato Alvaro Morata la scorsa volta.

Manca la cattiveria per affrontare le partite in un certo modo. Una squadra senza grinta e determinazione riflette spesso una mancanza di leadership: dove si trova questa leadership?

Giocoforza viene facile puntare il dito sulla panchina ma anche in campo questa è assente.

Ieri c’è stato l’esordio di Fofana che, a parer mio, in una partita disastrosa del genere ha fatto anche vedere belle cose. Spero che lui sia il giocatore che possa fare da collante tra difesa ed attacco ma dovrà essere per me fondamentale che solo uno dei terzini possa votarsi all’attacco (ogni tanto, non sempre!) e l’altro rimanga bloccato.

Altra cosa: il “dominio di palla” che predica il Mister dovrà essere abbandonato perché permette sempre all’avversario di posizionarsi e togliere spazi ai rossoneri.

Meglio favorire una circolazione di palla molto veloce e molto verticale … come ho detto anche nelle mia analisi lo scorso anno, una cosa che l’Inter sa fare molto bene.

Se questo significa abbandonare il 4-2-3-1, allora lo si faccia!

Fonseca deve capire che il tempo degli esperimenti è già finito …. Capisco che anche lui si sia trovato con poco tempo per creare certi meccanismi ma in ogni caso la quadra va trovata subito.

Adesso arrivano Venezia, Lazio e il derby.

Mi auguro di vedere 9 punti.