22 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Pioli, Maldini e Massara: competenza, educazione e lavoro silenzioso. La forza di questo Milan.

Stefano Pioli, allenatore del Milan Campione d'Italia.

Bravissimi i giocatori in campo, ottimo il lavoro di Ibrahimovic nello spogliatoio e di Gazidis alla dirigenza ma …

Lo ripetono ormai tutti i giorni i varie media in tutte le salse: se il Milan ha vinto lo scudetto è grazie alla forza del gruppo. L’unità di intenti, la fratellanza, la coesione, l’unione delle forze. Ma se il Milan ha vinto il titolo di campione d’Italia il merito va soprattutto a Stefano Pioli.
Il tecnico originario di Parma ha vinto, e meritatamente, il suo primo titolo importante a 57 anni suonati. Dopo la bellezza di 767 panchine complessive (di cui 136 con il Milan) finalmente si è scrollato di dosso il titolo di “Normal One” (in contrapposizione allo Special One che si è dato Mourinho) e le etichette di “normalizzatore” o “traghettatore”.

Ed in effetti Pioli era partito al Milan proprio con questo ruolo: aveva sostituito il licenziato Marco Giampaolo e avrebbe dovuto traghettare il Milan fino a fine stagione per essere poi sostituito sulla panchina dal tedesco Ralf Rangnick. Prima che cominciasse a trovare la “quadra” era già cominciato a circolare l’hashtag #PioliOut sui social, dopo alcuni risultati deludenti. Poi è arrivata la pandemia e nei mesi in cui il calcio ha funzionato a singhiozzo , Stefano Pioli ha cominciato a costruire quello che oggi possiamo definire il suo capolavoro.

La società confermò il tecnico che rafforzò quindi la sua posizione di condottiero dei ragazzi. Pioli negli ultimi due anni e mezzo ha dimostrato non solo grandi doti come tecnico, facendoci vedere cambi di modulo in campo a volte anche cambiando posizione o ruolo ai giocatori come ad esempio gli accentramenti di Theo o Calabria per favorire gli inserimenti di Tonali o Bennacer oppure lo spostamento di Krunic o Kessie nel ruolo di trequartista dietro le punte, ma anche grandissime doti di motivatore ed educatore.

I ragazzi lo seguono come un padre, lui li consiglia, li sprona, dice loro cosa fare e quando farlo… e loro lo seguono, fanno tutto ciò che dicono e riconoscono in lui un leader. Pioli inoltre ha tirato fuori il meglio da una rosa molto buona ma giovanissima e quindi inesperienza tranne che in alcuni pochi “grandi vecchi”, giocatori che comunque nutrono un grande rispetto per l’allenatore e in questo Pioli è stato bravo a farselo riconoscere.

Ciliegina sulla torta ha fatto sempre di necessità virtù, trovando sempre una soluzione alle assenze per infortuni o Covid e non lamentandosi mai di ciò che la Società faceva o non faceva riguardo al mercato (cosa che invece non ha fatto lo Special One, per esempio).
E se sulla ciliegina ci vogliamo mettere una spolverata di zucchero a velo, dobbiamo riconoscere che tutto questo lavoro lo ha fatto sempre nel silenzio non lamentandosi mai dei torti arbitrali subiti nel corso di alcune partite di Campionato e di Champions. Un vero signore che ha creato un Milan da incorniciare, portandolo nel giro di tre anni al 2° posto in campionato ed in Champions lo scorso anno ed al 1° posto di Campione d’Italia e ovviamente ancora in Champions quest’anno.

In più, appena sopra di lui Pioli si è ritrovato due uomini che anch’essi sono abituati a lavorare in silenzio, con signorilità e competenza. Siamo parlando di Paolo Maldini e Frederic Massara, rispettivamente Direttore Tecnico e Direttore Sportivo del Milan. Il primo è passato, e dobbiamo riconoscere che lo ha fatto bene, nel giro di questi tre anni dal ruolo di leggenda ed ex-giocatore al ruolo di leggenda e dirigente competente.

Ha imparato a gestire il suo ruolo all’interno della squadra e con l’allenatore e ha dimostrato competenza nella scelta di alcuni giocatori.

Gol secondo invece è ancora più schivo, di poche parole ma ha un bagaglio di conoscenza e di esperienza nel ruolo che è importante. Grazie a lui sono arrivati Maignan, Kalulu, Bennacer e Krunic. Insieme a Polao Maldini formano una coppia di dirigenti di tutto rispetto, sia per competenza che per credibilità verso altre società europee o procuratori di calciatori.

Quindi riconosciamo grandi meriti ai ragazzi in campo e a tutti i giocatori che hanno contribuito alla conquista del 19° scudetto. Tutti ma proprio tutti perché Pioli li ha fatti giocare tutti … ma i tre sopra nominati sono quelli che hanno creato questo gioiellino. Il gioiellino che ci ha fatto innamorare come dei pazzi nuovamente dopo 11 anni.





Scopri di più da RossoneroBlog

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Scopri di più da RossoneroBlog

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere

Forbes e della rinascita del Milan

L'editoriale del Direttore