1 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Puntuali ritornano le Cassandre rossonere

Nel novembre del 2022, quindi praticamente un anno fa, scrissi un articolo che cominciava così: “Ci sono due categorie di persone che non ho mai sopportato nella mia vita. Da loro tendo ad allontanarmi e con loro, se possibile, a non interagire: sono i disfattisti e i lamentosi.
Nel caso nostro, l’ambito rossonero, sono quelli che per una piccola serie di partite in cui i risultati non sono stati quelli sperati hanno già iniziato a predire una stagione fallimentare, come delle Cassandre in preda a depressione profonda, lamentandosi che non abbiamo una squadra di campioni o cominciando a dire che Pioli è limitato.”

La cosa si sta ripetendo esattamente negli stessi termini quest’anno. Questo sta a dimostrare palesemente che il popolo rossonero è composto da una fetta di persone che ogni anno ripete la solita litania, senza minimamente preoccuparsi di ricordare se è una cosa che hanno già detto e, cosa ancora peggiore, senza analizzare i motivi per cui certe cose succedono.

No, l’importante per loro è continuare con la litania del tifoso scontento perché tutto va male, perché “quando c’era lui” (Berlusconi) le cose andavano meglio, perché Pioli è un allenatore mediocre e bla bla bla bla ….

Nell’ultimo caso però, come dissi anche un anno fa, quelli del partito #PioliOut, quei tifosi rientrano in una terza categoria alla quale non si dovrebbe dare troppa importanza anche perché fornendo loro alcuni dati fondamentali e sollecitandoli alla domanda “Chi mettereste al suo posto?” , le risposte che si ottengono in alcuni casi raggiungono delle vette inarrivabili anche al più famoso scrittore di fantascienza.

Lo scorso anno, dopo avere vinto uno scudetto, ci si lamentava del fatto che il Napoli era capolista. Alla decima giornata il Napoli aveva 26 punti, l’Atalanta 24 e il Milan 23. 
La stagione 2022-23 è stata una stagione difficile. Si prevedeva che fosse difficile ripetere l’exploit dello Scudetto praticamente avendo la medesima rosa e infatti così accadde. 
Riuscimmo ad accedere alla Champions League perché la Juventus fu penalizzata di 10 punti, altrimenti ora staremmo giocando in Europa League.
In quest’ultimo torneo invece ci finì l’Atalanta che per le Cassandre Rossonere era matematico che avrebbe invece giocato nel torneo più prestigioso, cioè la Champions, alla fine del campionato. E per fortuna che alla Juve inflissero quella penalità, sennò i bergamaschi starebbero giocando in Conference League.

Quest’anno in pratica siamo nella medesima situazione. L’Inter è capolista con 25 punti, la Juventus è seconda con 23 e il Milan terzo con 22. Dopo aver vinto 7 gare su 10, aver perso malamente un derby, essere stati sfortunati contro la Juventus e aver dato segnali di riscossa a metà contro il Napoli, si accusa il Milan di non essere grande con le grandi e naturalmente il colpevole è Pioli.
Pioli non è capace di dare un gioco al Milan.
Pioli non ha in mano lo spogliatoio.
Pioli è un mediocre sopravvalutato.
Pioli non è in grado di controllare i preparatori atletici che “rompono” i giocatori.
Pioli non è in grado di motivare i giocatori.
Pioli ha già contro i senatori dello spogliatoio ….

È tutto uno schifo (termine che ho letto di recente in giro …. mamma mia), una tragedia.

E allora diciamo pure le cose come stanno. Pioli arrivò al Milan il 9 ottobre del 2019 e in 4 anni, sostituendo una mezza chiavica come Marco Giampaolo e, pur non avendo i giocatori che avrebbe voluto (e non avendoli nemmeno per i 4 anni successivi) riuscì a far emergere il Milan dalle paludi della zona retrocessione (sì, il Milan era lì grazie a Giampaolo quando Pioli arrivò) e dalla stagnazione a metà classifica degli anni immediatamente precedenti arrivando a riportarlo nella zona alta della classifica, accedendo prima alla Europa League, poi alla Champions League e guidando i rossoneri ad uno Scudetto entusiasmante e ad una semifinale di Champions League.
Il Napoli si sta ripetendo dopo uno Scudetto altrettanto entusiasmante? Non mi pare.
Per contro invece l’Atalanta (che ora è quarta) dove era a metà dell’attuale percorso? Era sesta con 9 punti dietro Inter, Milan, Lecce (!!!), Juventus e Fiorentina.
E allora, care Cassandre Rossonere, così come lo scorso anno anche in quello presente lancio il mio invito a sedervi comodi, rilassarvi e vedere dove il Milan quest’anno arriverà. Siamo ancora all’inizio del percorso.

Si dirà che comunque con Pioli non si andrà lontano, perché “il suo tempo l’ha fatto”ma non credo che sostituirlo a metà del girone d’andata con Donadoni, Pirlo o altro allenatore libero al momento possa essere la soluzione corretta.
Non lo credo io, che non sono nessuno, ma non lo credono neanche al Milan il cui obiettivo è arrivare a fine campionato in zona Champions per garantirsi determinati introiti, meglio ancora se si arriva primi per avere il massimo del denaro possibile.

Ed è inutile continuare a dire che sarebbe stato meglio avere questo o quell’allenatore.

La questione è molto semplice, credetemi … davvero molto semplice.
Il Milan ha iniziato un progetto di risanamento 5 anni fa con Elliott e sta proseguendo il percorso di crescita e rilancio con Red Bird.

Il Milan deve garantirsi ogni anno l’accesso alla Champions League per garantirsi determinati introiti utili al percorso di crescita. Di cosa stiamo parlando?
9,6 milioni per la qualificazione agli ottavi.
10,6 milioni per la qualificazione ai quarti.
12,5 milioni per la qualificazione alla semifinale 
(la scorsa stagione quindi il Milan ha incassato 32,7 milioni solo per le qualificazioni … poi sono arrivati quelli degli incassi al botteghino).

Tornado alla situazione attuale … Pioli sa benissimo che deve puntare sempre in alto (e che la sua testa può cadere). Lo ha detto a più riprese nelle sue conferenze stampa e lo stesso Cardinale lo ha affermato più volte nelle sue interviste (“A me piace vincere”), perché qualsiasi passo indietro a livello sportivo significa un passo indietro nella crescita economica, nelle casse della società in attivo e nel percorso di auto-sostentamento.
Andando quindi al nocciolo della questione:

  • Pioli può essere sostituito adesso? No.
  • Il Milan di oggi, pur essendo molto migliorato economicamente rispetto al recente passato, può permettersi Klopp o Guardiola o Conte? No.
  • De Zerbi, tanto acclamato da molti, può mollare il Brighton improvvisamente e venire al Milan? No.
  • Pioli potrà essere sostituito a fine stagione? Può essere, molto dipenderà appunto da come si chiude la stagione.

Però basta con quella lagna del lamento continuo. Le cose vanno avanti e in società decideranno per il meglio. Se Pioli improvvisamente impazzirà e ne combinerà uno dietro l’altra peggio del mitico Bertoldo, verrà anche sostituito a metà stagione … ma sarà una stagione che non darà i risultati sperati. 

Si parla di Thiago Motta, di Igor Tudor … di Ibrahimovic che avrebbe suggerito a Cardinale il nome adatto per la panchina se lui dovesse entrare come dirigente al Milan … e anche in questo caso bla bla bla bla bla …. e voli pindarici di fantasia …
Basta. 
Le giornate di campionato sono 38 … ne mancano ancora 28.
La Champions è in bilico? Sicuramente la situazione non è rosea ma la matematica non ci ha ancora condannati. 
Usciremo? Forse sì … o forse no.

Impariamo a guardare il bicchiere mezzo pieno, tenendo sempre in mente la situazione della squadra. Nove infortunati su ventotto giocatori in rosa (in pratica un terzo dell’intera rosa – che conta anche i Primavera Nava, Traoré, Simic e Bartesaghi).
Sarebbe un casino per chiunque.