21 Novembre 2024

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Rennes-Milan 3-2: Ufficio Complicazione Affari Semplici

Una partita che andava decisamente gestita in maniera differente

Il Milan è qualificato agli ottavi di finale di Europa League. Vittoria del Rennes per 3-2 con delle sbavature arbitrali … ma soprattutto con tanti errori da parte dei rossoneri. Ah! Scusate … i nostri rossoneri, naturalmente.

Come da previsione, e proprio per questo non capisco l’atteggiamento del Milan di questa sera, è stata una gara bollente con il Rennes che ha attaccato in maniera forsennata per tutta la gara. È probabile che i nostri ragazzi si aspettassero che i francesi attaccassero per i primi 20-30 minuti e poi andare a diminuire , così da poter regolare la gara contando sul vantaggio di tre goal.

Pertanto, se nel primo tempo al bel goal di Bourigeaud al 14′ c’è stata l’altrettanto bella replica di Luka Jovic al 22′, nella ripresa si doveva registrare qualcosa. E se l’arbitro ha concesso due rigori alquanto strani , soprattutto il primo (54′) al quale è susseguito il goal di Rafa Leao al 58′ la reazione dei nostri rossoneri si è fatta attendere e non è mai arrivata.

Abbiamo subito il Rennes per tutta la partita come , ripeto, era ovvio aspettarsi. I bretoni hanno effettuato 24 tiri di cui 8 in porta mentre noi abbiamo prodotto tre volte in meno (8 tiri) di cui 5 in porta. Con un possesso palla quasi alla pari (55% a favore del Rennes), si potrebbe quindi dire che siamo stati più efficaci e concreti e che il Rennes ha attaccato a testa bassa senza mai creare pericoli manon è stato affatto così. Anche in questa gara abbiamo proseguito sulla falsariga di Monza e abbiamo concesso la bellezza di tre reti… d’accordo, due su rigore ma sempre tre sono.

Devo dire in tutta onestà che non so se essere felice per questo passaggio di turno. Mi viene un senso di colpa a dire che non lo sono … ma subito alla fine di questa brutta partita da parte del Milan, il pensiero è corso subito all’Atalanta e ai sorteggi che si terranno domani dove scopriremo il prossimo avversario per la EL. Si parla di Liverpool, Bayer Leverkusen, Brighton, Glasgow Rangers, Slavia Praga, Villareal e West Ham. Se prima di stasera avrei avuto paura solo di Liverpool e Leverkusen ora la ia fiducia è stata davvero minata e non sono più così sicuro che gli altri siano avversari “all’acqua di rose”.

In più, a condire la serata, ho naturalmente inteso i cambi che Pioli ha fatto nel primo blocco e cioè Okafor e Chukwueze al posto di Leao e Pulisic, per poi proseguire con Loftus-Cheek al posto di Bennacer. Tutti cambi fatti in vista della partita contro l’Atalanta ma il nostro Mister poi ci ha messo il suo tocco d’artista, togliendo Musah e facendo entrare Thiaw. Facendo così in modo che la squadra si schiacciasse ancora di più nella propria area … in pratica ha tolto l’unico incontrista a centrocampo (Bennacer lo è a metà e Reijnders non lo è per niente) e così il centrocampo, con Loftus-Cheek alto come lo vuole il Mister, ha smesso di fare filtro. In sostanza ha concesso al Rennes l’assalto a Fort Apache.

In ogni caso, trovate geniali di Pioli a parte, c’è da osservare che parecchi giocatori non sono più quelli di prima. Leao è irriconoscibile: non ha saltato l’avversario una sola volta e in occasione del goal è stato anche fortunato. Maignan da segnali di insicurezza preoccupanti già da un po’. Chukwueze è peggiorato, così come Okafor.

Per fortuna si è abbastanza risvegliato Pulisic, Loftus-Cheek tiene botta, Bennacer è tornato quello di prima e Reijnders fa il suo ottimo lavoro … e aggiungo anche che per fortuna Florenzi è in ottima forma così come Theo ma si ha le netta sensazione che ci sia un serpeggiante sintomo di insicurezza o rilassamento che non ha ragione di esistere visto che ci rimangono ormai solo due obiettivi stagionali: piazzamento finale nelle prime quattro e la Europa League. In entrambi i casi con un Milan ridotto così anche questi ultimi obiettivi sono più complicati da raggiungere.

Domenica verrà a farci visita l’Atalanta, in grande forma con un De Ketelaere in altrettanta grande forma. È ora di invertire questa tendenza. La tendenza cioè a complicare in continuazione cose che potrebbero essere più lineari e semplici.



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