Noi milanisti ci conosciamo bene e conosciamo bene la nostra squadra. In molti dopo la bella vittoria contro l’Inter, quella roboante contro la Lazio, abbiamo chiuso un occhio contro la risicata vittoria contro la Sampdoria (“È pur sempre una vittoria e siamo primi in classifica” ci siamo detti) ma … una vocina interiore ci diceva di stare attenti alla Salernitana, perché lo sappiamo il nostro Milan che con le grandi si esalta con le piccole diventa piccolo.
Usciamo da Salerno con un pareggio dopo un bellissimo gol di Messias grazie ad un altrettanto bel assist di Theo, dopo essere stati raggiunti e superati da una Salernitana che contro di noi (manco a dirlo, ormai lo fanno tutti) ha giocato la “partita della vita” e solo grazie ad un rasoterra di Rebic abbiamo portato a casa un punto. Un Milan brutto, deconcentrato, a tratti stanco nei suoi giocatori principali a cominciare da Maignan, che stasera sembrava il fratello che gioca in terza divisione francese, per continuare con gli insicuri e spaesati Tomori e Romagnoli (che però, ad onor del vero, ha salvato un goal a porta vuota), per proseguire con un evanescente Giroud ed un impreciso e stanco Leao.Il centrocampo ben imbrigliato da quello granata, non ha visto brillare Bennacer e Tonali.
C’è da dire che a Salerno è cambiato l’allenatore e forse l’arrivo di Nicola ha galvanizzato l’ambiente, anche con una mentalità differente rispetto a Colantuono.Infatti la sua squadra ha anche giocato in maniera spregiudicata rispetto ad altre partite, cosa che ha pagato visto il pareggio … o la quasi vittoria. In ogni caso bisogna “dare a Cesare quel che è di Cesare“: la Salernitana ci ha messo in grosse difficoltà e noi come al solito forse pensavamo che fosse più facile.
Se c’è una lezione che il Milan di oggi deve imparare è quella che l’Inter impartisce da almeno la scorsa stagione: i nerazzurri capitalizzano i punti necessari per vincere il campionato proprio con le cosiddette “piccole” come la Salernitana e in generale con le squadre che stanno nella parte destra della classifica, schiacciandole dal primo minuto e vincendo le partite con 2-3 gol di scarto. Noi invece ci esaltiamo con le cosiddette “grandi“, quelle da alta classifica, e poi ci perdiamo punti contro le piccole in maniera davvero sciocca.
Anche Diaz non ha girato e purtroppo quando lo spagnolo ha il motore fuori giri il Milan produce davvero poco. Riassumendo, una brutta prestazione di tutta la squadra, dove salvo solo Kessie e la quasi totalità della prestazione di Theo … per il resto nebbia fitta anche se fosse entrata quella rovesciata nel primo tempo, ora faremmo altri discorsi…
Ovviamente, conoscendo i bizzosi Dei del calcio, sono quasi sicuro che il loro sguardo benevolo che tanto abbiamo sperato che girassero verso di noi, lo hanno già girato altrove e domani il Sassuolo, che di solito si comporta da leone come il Barcellona , contro l’Inter diventerà un gattino mansueto come la Pro Patria così magari gli venderà a buon prezzo anche Raspadori o Scamacca o Frattesi …
In ogni caso se anche così fosse , abbiamo tutto il tempo per recuperare la figuraccia a cominciare da venerdì prossimo contro l’Udinese, altro cliente poco simpatico ma che possiamo battere dato che ne abbiamo i mezzi. Sarà sufficiente comportarsi da squadra, cosa che abbiamo sempre fatto ma che ieri sera abbiamo dimenticato di fare, e pensare che siamo il Milan!
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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