Analizziamo il nuovo talento rossonero.
Dal trionfo nella Coppa del Mondo Under 17 nel 2015 sono emersi alcuni talenti nigeriani tra i quali l’ultimo arrivato in Casa Milan ossia Samuel Chukwueze: nessuno sta brillando più di lui.
La sua abilità nel dribbling e la sua tendenza al tiro dalla distanza hanno portato a paragoni con Arjen Robben. Andiamo ad analizzare le qualità dei Samuel con l’aiuto delle statistiche.
La storia fino ad oggi
Nato a Ikwuano, Samuel Chukwueze ha affinato le sue capacità alla Diamond Football Academy tra i 12 e i 17 anni. In seguito è stato ingaggiato dal Villarreal, club della Liga, nonostante il serio interesse dell’Arsenal.
Dopo aver ottenuto buoni risultati con le riserve del Sottomarino Giallo, Chukwueze ha debuttato in prima squadra nel settembre 2018. Da allora, il suo stile di gioco positivo gli ha permesso di attirare l’attenzione di squadre come il Bayern Monaco, Atletico Madrid, Real Madrid e West Ham. Ha anche fatto il suo debutto internazionale per la Nigeria nel novembre del medesimo anno.
Naturalmente mancino, Samu gioca quasi sempre come ala destra, cercando di tagliare all’interno in ogni occasione. La sua heatmap si può vedere qui sotto.
Dribbling
La capacità di Chukwueze di portare il pallone oltre i difensori fa in modo che le squadre cerchino spesso di isolarlo sulla fascia destra, tentando di raddoppiarlo regolarmente nel tentativo di impedire la sua progressione in area. Tuttavia, il controllo ravvicinato e l’astuzia di Chukwueze gli permettono di superare più difensori prima di arrivare in area.
L’immagine qui sotto mostra un’azione nella quale Chukwueze riceve il pallone sulla destra, con due difensori del Rayo Vallecano che si alleano nel tentativo di raddoppiarlo ed isolarlo. Nonostante i loro sforzi, il nigeriano riesce a passare in mezzo a loro con il pallone ai piedi prima di arrivare in area di rigore e tirare a rete.
Se da un lato le sue qualità di dribbling gli permettono di sfruttare gli spazi in ampiezza, dall’altro gli consentono di giocare al centro in canali più congestionati. Come già detto, ha una tendenza naturale a portare il pallone in diagonale, coinvolgendo diversi avversari e disorganizzando la loro difesa.
Anche in questi spazi ristretti, Chukwueze ha un buon controllo ravvicinato per uscire dalla pressione e penetrare l’ultima linea di difesa. L’immagine qui sotto lo mostra. Dopo aver dribblato verso il centro, fa una finta per andare più all’interno, disturbando il difensore più vicino. Poi ne approfitta, dribblando il varco che si è creato, prima di mettere a segno una conclusione.
A sul punto, con la difesa del Bilbao alle calcagna, Chukwueze infila il pallone con calma davanti al portiere.
In media, nell’ultima stagione, ha completato 6,06 dribbling a partita, riuscendo a portarne a termine 82 su 158 (51,90%).
Come spesso accade ai giovani dribblatori di talento, Chukwueze a volte esagera con le giocate, spesso frustrando i compagni di squadra. A volte cerca di portare l’attacco da solo, aggirando regolarmente tre o quattro difensori lungo il percorso.
Ciò lo porta, come appena detto, ad esagerare e a non sfruttare la pressione difensiva esercitata su di lui. Nell’immagine qui sotto si può vedere come aveva precedentemente messo fuori gioco due difensori sull’ala. Arrivato in area di rigore, ha impegnato con successo quattro avversari lasciando almeno due dei suoi compagni di squadra liberi di ricevere in area, con un’apertura verso la porta più chiara di quella concessa a lui stesso. Però invece di passare il pallone all’attaccante più vicino tenta di segnare da solo e il suo tentativo viene respinto con gli angoli di tiro chiusi.
Una volta che Pioli saprà correggere questi “errori” Chukwueze sarà un fenomeno sulla destra. Sebbene l’immagine qui sopra rappresenti un modello di gioco, ci sono anche molte occasioni in cui prende la decisione giusta con la sua azione finale.
Tagliando sul suo piede sinistro più forte, gioca spesso palloni passanti dietro l’ultima linea avversaria, oltre a scegliere a volte i compagni di squadra con una consegna al palo posteriore. Nonostante la sua capacità di aggirare i difensori, raramente va sull’esterno e quindi i suoi numeri di cross non sono così alti come ci si potrebbe aspettare per un’ala così abile nell’uno contro uno.
Nell’ultima stagione al Villareal ha fatto registrare solo 27 cross, con una media di 1,04 a partita, e solo 9 su 27 hanno avuto successo.
L’immagine qui sotto fornisce un esempio di Chukwueze che dribbla al centro, attirando i giocatori avversari in azioni difensive e lasciando varchi nella loro linea di fondo. In questa occasione mantiene la sua compostezza, riconoscendo che non esiste un’opportunità di tiro e che Santi Cazorla sta arrivando come uomo libero sulla sinistra. L’ex centrocampista dell’Arsenal riceve un passaggio perfettamente calibrato prima di tirare al di là di Thibaut Courtois.
In sostanza Chukwueze ha ottimi numeri in fatto di dribbling ha ancora un po’ di strada da fare se vuole fare il salto di qualità fatto di passaggi. La sua precisione in questa statistica si attesta al 78,07%, una media di 33,05 passaggi a partita di cui 25,81 andati a buon fine.
Il Robben nigeriano
Come abbiamo visto, il gioco di Chukwueze si basa sulla ricezione sulla destra prima di tagliare verso l’interno. Questo, unito alla sua tendenza a tirare dalla distanza quando arriva al limite dell’area, ha portato molti a fare paragoni con l’olandese Arjen Robben.
La sequenza qui sotto fornisce un altro esempio della sua propensione a tagliare all’interno. Dopo che il Villarreal ha sovraccaricato il lato sinistro del campo, l’attaccante gioca con Chukwueze in un uno contro uno nella metà campo destra.
Dopo aver toccato per primo lo spazio, l’internazionale nigeriano si crea l’angolo giusto per tirare, trovando l’angolo superiore con un tiro potente.
Nell’esempio precedente, si posiziona nello spazio di mezzo, intuendo che rimanere nel canale più largo non sarebbe stata l’opzione appropriata. Se lo avesse fatto, il passaggio dei suoi compagni avrebbe avuto un percorso più lungo, permettendo alla difesa avversaria di chiudere lo spazio ed intercettare la palla.
Nell’esempio successivo, Chukwueze si rende conto che posizionarsi più largo è più appropriato in base al contesto posizionale. Il centro viene congestionato dai giocatori avversari e l’ala può fornire la palla in uscita a destra del blocco. Riceve dal centrocampista d’attacco, prima di impegnare il terzino sinistro avversario.
Quando si creano i presupposti per un tiro in porta, Chukwueze tira la palla nell’angolo lontano e riporta la sua squadra in partita.
Essendo mancino naturale ha quindi una altrettanto naturale propensione a tagliare verso il centro invece che andare sul fondo a crossare. In questo senso possiamo considerarlo il gemello di Rafael Leão che ugualmente preferisce arrivare sulla trequarti e convergere al centro oppure arrivare sul fondo e passare al centro invece che crossare (una cosa che onestamente fa in maniera molto più rara).
Il suo contributo difensivo buono. Nell’ultima stagione è stato impegnato in 303 duelli difensivi, di cui 148 vinti.
Conclusione
Chukwueze è molto migliorato in questi anni al Villareal. Correggendo alcune velleità di egoismo che lo portano a volte a strafare ha il potenziale per diventare la punta di diamante della Nigeria, e si spera cena del Milan, nei prossimi anni.
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