Alle ore 00.00 di ieri notte, il sistema automatico di pubblicazione di Milannews.it spara in Rete l’editoriale di Andrea Longoni. Questo opinionista, onestamente non me la sento di chiamarlo giornalista, che pubblica in ogni dove e ha un suo canale YouTube dove parla di Milan (ma ormai lo fanno tutti, persino Silvestrin …), dalle pagine di MilanNews condisce i suoi articoli fatti di cose già note con opinioni personali quasi sempre contro il Milan.
Attenzione, non sto dicendo che è critico nei confronti della squadra o della dirigenza rossonera o della proprietà. Quella sarebbe la normalità, cioè una cosa che con le dovute precauzioni ben infarcite di dati inconfutabili tutti i giornalisti o addetti all’informazione e sono in pieno diritto di fare.
No, sto proprio dicendo che il buon Longoni vuole farsi passare per un informatore di livello superiore rispetto appunto ai vari Silvestrin, Ravezzani o in qualche caso anche Criscitiello (seppur che negli ultimi due casi i suddetti parlano di calcio a tutto tondo e non solo di una squadra) ma che regolarmente conclude o inframezza i suoi scritti con frasi negative all’indirizzo del Milan.
È probabile che Longoni, come tanti, abbia un contratto con MilanNews che gli impone di scrivere un editoriale a settimana ma così come è abituato a parlare nel suo canale YouTube, altrettanto scrive negli articoli che scrive in giro per il web. Mi concentro particolarmente su quelli di MilanNews perché ormai sembra che li scriva in fotocopia.
Anche in questo, come ho detto poc’anzi, scrive cose già risapute. Si dirà che non tutti sono abituati a frequentare social e siti e magari è più facile affidarsi ad un contenitore di notizie come lo è MilanNews ma proprio perché il 95% dello contenuto di quel sito è composto dal riporto di notizie tratte da quotidiani sportivi o interviste a vari personaggi, affidare un editoriale ad un personaggio che non la caratura di Luca Serafini o Mauro Suma oppure l’obiettività di Franco Ordine, sminuisce a mio parere ciò che di buono pubblica il sito in questione e ne va a incrinare la sua credibilità.
Longoni, nel suo editoriale di stanotte, ribadisce per l’ennesima volta che Morata arriverà all’alba del Trofeo Luigi Berlusconi e che pertanto c’è necessità di avere un altro centravanti che sia pronto per l’inizio del campionato (il 17 agosto contro il Torino). Come fa sempre, rifila la stoccata al Milan dichiarandolo “ancora un cantiere, troppo aperto”.
Riporto testualmente. “Non c’è un granché da segnalare dopo la prima uscita di ieri contro il Rapid Vienna: se non che serva passare al più presto da un cantiere aperto a costruire le prime fondamenta. Serve definire al più presto il blocco squadra e lavorare solo con chi farà parte del progetto, nuovi acquisti compresi.”
La fiera dell’ovvio … non serviva nemmeno scriverlo. È ovvio che a Fonseca sarebbe piaciuto affrontare il Rapid Vienna (che invece di giocatori già in casa ne aveva) a ranghi quasi completi oppure che gli piacerebbe tra una settimana affrontare il Manchester City sempre con tutti i giocatori a disposizione ma lo sanno anche i sassi che più della metà dei giocatori del Milan abituati a scendere sempre in campo erano impegnati ad Euro 2024, compreso proprio quel Morata fresco campione europeo, e che pertanto saranno a disposizione del Mister a scaglioni.
Così come è ampiamente risaputo che il Milan sta cercando almeno tre nuovi in tre settori del campo, ovvero un centravanti (o addirittura due) , un centrocampista (se non due) e un difensore (e anche qui, forse due) ma è altrettanto risaputo che le trattative di mercato il Milan le porta avanti In primis in gran segreto ed in secondo luogo secondo dei parametri d’acquisto ben precisi senza fare “il mercato delle figurine”.
Ibrahimovic stesso, nella conferenza stampa di presentazione di Paulo Fonseca, ha detto senza giri di parole che il mercato è lungo e non c’è fretta. A meno che Fonseca non si sia tramutato improvvisamente in uno “yes man”, cosa che non credo conoscendo il suo passato, l’allenatore è ben conscio del materiale che avrà tra le mani per plasmare il Milan del post Pioli.
È perfettamente inutile scrivere un paragrafo come quello citato sopra, a meno che l’utilità sia di scrivere frasi punzecchianti contro la dirigenza rossonera per ottenere clickbait magari tramite i seguaci del suo canale YouTube. Il brutto è che questa cosa la fa regolarmente, in ogni articolo che scrive o in ogni video che fa. Si dirà che è il suo stile … beh, personalmente è uno stile che non mi piace e so che non piace anche ad altra gente. Piace a chi ha voglia perennemente di dare contro a questo Milan, a Red Bird, a Fonseca, alla nuova veste di Ibrahimovic (specialmente dopo che suo figlio andrà a giocare per Milan Futuro … apriti cielo!) … tutta gente che non ritengo supporter rossoneri.
Per fortuna, ripeto, esistono i Serafini, i Suma, così come in TV esistono i Condò o i Marani.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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