
Tra sogni e bilanci: il Milan non può più permettersi di perdere pezzi

Manuel Del Vecchio è tra i pochi giornalisti sportivi, o comunque tra le poche persone che parlano di calcio, che io apprezzo molto. Leggo volentieri i suoi articoli su MilanNews perché, a differenza di altri suoi colleghi – come ad esempio Andrea Longoni, tra gli ultimi nella mia personale classifica – sono sempre precisi e puntuali, mirando al nocciolo della questione senza troppi giri di parole o toni sensazionalistici.
Anche ieri ha pubblicato un articolo (clicca qui) nel cui titolo c’è la frase “Se il Milan ha ambizioni sportive, Reijnders non si muove”. Nel corso dell’articolo, che mi vede totalmente d’accordo, parla un po’ della stagione milanista che sta per concludersi, dell’intervista di Longoni a Boban (ne ho parlato ieri – clicca qui), del fatto che tra due giornate la stagione ufficiale sarà finita – almeno quella del Milan – e che quindi le sirene del calciomercato stanno ampliando la loro voce.
Si fa riferimento alla voce che gira da due giorni sull’interessamento del Manchester City per Tijjani Reijnders. La cosa è abbastanza normale, dato che il nostro olandese sta vivendo al Milan la migliore stagione della sua carriera e che i Citizens si stanno guardando intorno per sostituire il partente Kevin De Bruyne. Il mondo rossonero è già in allarme perché, ovviamente, la Premier League ha sempre il suo fascino, così come altrettanto affascinante è l’ingaggio che il club inglese potrebbe offrire a Reijnders.
Del Vecchio, giustamente, asserisce che se il Milan – dopo due stagioni in cui non ha vinto nulla, anzi, dove nella seconda sta ancora annaspando più o meno a metà classifica – ha delle ambizioni sportive, ha l’obbligo di non vendere i suoi pezzi migliori ma, anzi, di trattenerli per affiancarli ad altri pochi e nuovi rinforzi, per costruire quel Milan che può tornare a fare la voce grossa. Specialmente con quell’Inter che, sì, ha battuto tre volte in questa stagione, ma che le ha sbattuto in faccia uno scudetto e due finali di Champions League da quando RedBird ha acquisito il club di via Aldo Rossi.
Il ricordo va ovviamente alla cessione di Sandro Tonali, che per molti tifosi rossoneri resta una ferita aperta e che, molto probabilmente, rimarrà tale per lunghissimo tempo, a meno che il miracolo accada e il figliol prodigo ritorni a casa. Il centrocampista, ora al Newcastle United, fu ceduto per una somma abbastanza importante… cifra che Boban – uno che non riesce proprio a nascondere l’astio che ha nei confronti del Milan recente, contro il quale ha perso una causa per il suo licenziamento – non ritiene sia stata sufficientemente alta.
In ogni caso, personalmente sposo il concetto secondo cui, se il Milan vuole davvero tornare a farsi valere sia in ambito nazionale che internazionale, secondo quelli che finora sono stati solo proclami da parte di Cardinale e della sua dirigenza, deve mantenere l’ossatura di qualità fatta di ottimi giocatori come Reijnders o Pulisic – due che stanno vivendo la loro miglior stagione di sempre – che conoscono bene l’ambiente e la squadra e che possono dare l’esempio ai nuovi arrivati.
È corretto quindi sperare che la dirigenza rossonera voglia mantenere in squadra non solo loro due, ma anche rinnovare i contratti di Mike Maignan e Theo Hernandez, e fare tutto il possibile (ma anche di più) per acquisire il cartellino di Alex Jimenez e di altri. Insomma, il Milan dovrà, almeno per la prossima stagione, smetterla di pensare solo in ottica di player trading per appianare il bilancio – quel bilancio di cui la proprietà rossonera è andata giustamente fiera fino ad ora – e fare uno sforzo sia economico che strategico per ambire a traguardi sportivi di un certo peso. Quei traguardi che poi daranno frutti anche in termini di introiti economici, ovviamente.
Su questo siamo tutti d’accordo. Il problema è uno solo: così come dal Milan non esce mai una notizia e raramente i suoi dirigenti concedono interviste – e quando lo fanno, a volte sarebbe meglio che ci ripensassero, visto ciò che dichiarano… ma questa è un’altra storia – non è che, in direzione contraria, non si preoccupano nemmeno di informarsi sulle preoccupazioni della tifoseria e dei loro umori?
Eppure, la Curva Sud lo ha fatto capire chiaramente…


Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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