3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Si incomincia a intravedere cosa dovrà cambiare

Successivamente alla semifinale di andata di Coppa Italia contro l’Inter , il percorso dei rossoneri in campionato ha fatto intravedere un rallentamento. Tre vittorie con un solo goal contro Napoli, Empoli e Cagliari e due pareggi per 0-0 contro Bologna e Torino.

Più di qualche tifoso, molto superficialmente, ha detto o scritto sui social che in attacco non abbiamo un “attaccante di razza” per buttarla in rete. Il mio modesto parere è che di attaccanti di razza in squadra ne abbiamo due. Uno è un campione svedese universalmente riconosciuto che ha sempre segnato valanghe di goal in tutte le maniere in giro per il mondo e l’altro è un campione del mondo francese che arriva dalla Premier League dove ha sempre segnato in doppia cifra (e lo sta facendo anche alla sua prima stagione in Italia: Zlatan Ibrahimovic e Olivier Giroud.

È innegabile però che, come detto all’inizio, qualcosa sta mancando ma le colpe (se colpe ci devono essere) secondo la mia opinione non sono imputabili agli attaccanti o alle loro assenze. Quello che non si capisce è come mai, avendo ormai Giroud come attaccante fisso da ormai parecchie settimane, si insiste ad utilizzarlo come boa per “spizzare” la palla o chiedergli triangolazioni al limite dell’area per entrare con la palla quando invece si potrebbe utilizzarlo come ariete per incornare la palla in rete.
Quindi la domanda sorge spontanea: perché non crossiamo più dal fondo per la sua testa?

Ormai in parecchi hanno capito che abbiamo un asse Theo-Leao sulla sinistra e che il Milan preferisce giocare palla a terra e portarla in area e pertanto fanno densità a centrocampo e davanti alla loro area, impedendo ai nostri di concludere triangolazioni o passaggi. Ieri, giusto come esempio il Torino ha intercettato 13 passaggi contri i 3 del Milan. Mentre il povero Giroud è abbandonato il mezzo al deserto a guardare Leao che insiste a voler dribblare l’uomo anche quando non è in giornata come ieri sera.
Dall’altro lato, a destra, abbiamo Saelemaekers che ci mette tanto impegno ma anche tanta confusione e Messias che ormai sta dimostrando i suoi limiti.
Limiti (quelli fisici) che ormai anche Ibrahimovic comincia a far vedere, assente per continui infortuni da un bel po’ come del resto Ante Rebic (15 partite ufficiali).

Sul piano tecnico, mentre godiamo della crescente intesa tra Tomori e Kalulu e del fatto che abbiamo acquistato un gran portiere che anche ieri ha tolto le classiche “castagne dal fuoco” in un paio di spettacolari occasioni, ci sono alcuni elementi che dovrebbero fare uno step in più e partecipare più coralmente al gioco: parlo di Theo Hernandez e Brahim Diaz che invece spesso eccedono in azioni personali per portare avanti la palla.

Il centrocampo è abbastanza ben messo ma quando Tonali e Kessie giocano insieme rendono meno della coppia Tonali-Bennacer. L’italiano e l’ivoriano hanno caratteristiche simili mentre l’algerino è un tuttocampista che disegna anche geometrie, utili a creare più occasioni. Il prossimo anno quindi Yacine Adli dovrà sopperire alle caratteristiche di Bennacer quando quest’ultimo sarà assente o fare meglio di Brahim che quest’anno non ha dato ciò che si aspettava da lui.

Il Milan è ancora nella possibilità di vincere questo campionato ma purtroppo ora dipenderà anche dal fatto se i suoi avversari potranno o meno perdere qualche colpo, specialmente l’Inter. Il prossimo mercato però Maldini e Massara sanno benissimo che dovranno cambiare la rosa in maniera sostanziale se vorremo far fronte a tutti gli impegni.
Un attaccante per sostituire sia Ibra che eventuali assenze di altri, un esterno di destra capace di saltare per davvero l’uomo e arrivare sul fondo per crossare (o inserirsi in area), un centrocampista per sostituire Kessie, un centrale aggressivo come Tomori (Gabbia ieri sera si è visto subito che non ha le medesime caratteristiche).

In ogni caso il Milan sta ancora lottando per il titolo, è primo in classifica ( che è meglio di quella dello scorso anno a quest’epoca) e ha la possibilità di accedere alla finale di Coppa Italia. Quindi il lavoro non è assolutamente tutto da buttare ma serve rialzare la testa, compattarsi e ritrovare il gol. Il Milan, negli ultimi due anni ha attraversato tante piccole crisi, puntualmente superate.



Milan: difesa blindata.

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