3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Siamo solo all’inizio. Il bello deve ancora venire

Analizziamo il percorso di Gerry Cardinale al Milan.

Si parla spesso del campo, come è ovvio che sia dato che sono i giocatori e l’allenatore che sono esposti mediaticamente. Sono loro che urlano da bordo campo (Pioli) o corrono e agiscono sul prato verde cercando di portare a casa i tre punti.

Dietro loro però c’è una società della quale ogni tanto si parla ma che ha il pregio di agire senza troppi clamori mediatici e di farlo anche bene.

Sapete che in questo blog ci piace parlare del Milan a tutto tondo, ovvero di parlarne per quanto riguarda tutti i suoi aspetti. Prendo spunto dall’articolo apparso oggi sulla Gazzetta dello Sport, che negli ultimi giorni dedica molto spazio al Milan (e anche in questo caso direi ancora “come è ovvio che sia”, dato che la capolista fa vendere più copie del giornale) per parlarvi quindi della società AC Milan Spa.

500 giorni fa, precisamente il 21 maggio 2022, Gerry Cardinale con la sua Red Bird Capital Partners raggiunse un accordo con Elliott Management per acquistare la società AC Milan. Allora, la stragrande maggioranza di noi tifosi non conosceva nè Cardinale e né tantomeno la Red Bird. Avevamo cominciato ad apprezzare il gran lavoro di Elliott Management, attraverso la ricostruzione di una società data quasi in bancarotta, che aveva più di 900 milioni di euro di buco finanziario e la cui squadra di calcio vivacchiava a mezza classifica ormai da un decennio. Il tutto poi con una compravendita tra Silvio Berlusconi, ormai preso totalmente dalla politica, e il misterioso imprenditore cinese Yong Hong Li che facendosi prestare più di 300 milioni di euro da un fondo americano chiamato Elliott Management aveva acquistato la società e la squadra rossonera.

Sappiamo come andò a finire: dopo un mercato dissennato da parte di Fassone e Mirabelli, costato a Li più di 200 milioni, l’imprenditore cinese si trovò nell’impossibilità di ripagare il debito ad Elliott Management e quest’ultimo divenne il proprietario di AC Milan. Lavorando alacremente con uomini giusti nel posto giusto il fondo americano in quattro anni riuscì a riportare il Milan nei binari finanziari giusti per poter poi essere rivenduto, come si suol dire in questi casi, al miglior offerente. Uomini giusti al posto giusto per quello che era lo scopo di Elliott (mai nascosto) cioè risanare e rivendere, scopo tipico di un fondo come Elliott Management.

Come dicevo 500 giorni fa poi arrivò un altro fondo americano e si offrì di comprare l’AC Milan. Dato che, come detto prima, nessuno a parte gli addetti ai lavori e gli appassionati di alta finanza conosceva la Red Bird Capital Partners, si scatenò la fantasia di tutti (in alcuni casi poi rivelatasi davvero malata) e giù a dire che anche questo fondo avrebbe comprato il Milan per poi rivenderlo entro poco per specularci, addirittura qualcuno dicendo anche che avrebbe smantellato tutto e venduto i giocatori per fare più soldi possibili dato che doveva ripagare il vendor loan (ovvero il prestito da parte del venditore) a Elliott.

Dopo che con pazienza si è cominciato a studiare a fondo chi era Cardinale, chi era la Red Bird e di cosa si occupava nello specifico, si è capito che non tutti i fondi sono uguali.

Sebbene la cosa che hanno in comune è che devono fare soldi per ripagare con gli interessi gli azionisti e gli investitori che mettono il denaro, la differenza tra Elliott e Red Bird (e questo finalmente l’abbiamo imparato) è che il primo è un fondo tipicamente speculativo e cioè che compra società sull’orlo del fallimento, le rigenera e le rivende al miglior offerente per guadagnarci. Il secondo invece si occupa specificamente di “sports management” e lo scopo è quello di comprare società per farle crescere, farle rendere al massimo a livello economico di modo da ripagare con gli interessi gli investitori. Per fare questo Red Bird agisce in svariati campi che vanno oltre la pura e semplice immissione di capitali.

500 giorni dopo l’avvento di Cardinale, siamo qui a parlare di una società (la Red Bird) ma soprattutto del suo proprietario, Gerry Cardinale, che sin dall’inizio ha avuto in mente un piano ben preciso per quanto riguardava quella società di calcio per la quale ha speso 1.200 milioni di euro, facendosene prestare 600 da Elliott. Innanzi tutto per il primo anno ha studiato e osservato il nuovo ambiente in cui si era calato, ha sistemato molte cose a livello societario e ha studiato la direzione da imboccare a livello di azioni da intraprendere. Dopodiché ha cominciato ad essere più presente, prendendo decisamente in mano le redini e mettere in atto definitivamente l’inizio del piano che aveva in mente sin dal principio.

Cardinale un anno fa circa descrisse il Milan come un “gigante dormiente” e dichiarò di essere desideroso di sfruttare al massimo un marchio così grande a livello mondiale. E così fece. Con un grande clamore mediatico (e la maggior parte dell’opinione pubblica contraria) qualche mese fa licenziò Paolo Maldini e Ricky Massara, da lui reputati ottimi manager ma non adatti ad un lavoro collegiale come è quello odierno nella società rossonera, fece arrivare da Elliott Management Giorgio Furlani nel ruolo di Amministratore Delegato con funzioni, tra le altre, di acquisitore di giocatori per la squadra e promosse Geoffrey Moncada da Capo dell’Area Scouting a Responsabile dell’Area Sportiva.

Nel frattempo volle che la sostenibilità finanziaria fosse il fattore chiave per la rinascita del “gigante dormiente” , con l’obiettivo di fare in modo che il club competesse ai massimi livelli ma senza rischiare il bilancio con acquisti costosi. Furlani e Moncada si sono dimostrati molto validi in questo senso e coniugando lo sfruttamento dei dati forniti da Zelus Analytics con l’abilità nelle trattative di Furlani e la conoscenza del mercato di Moncada, il mercato si è dimostrato all’altezza della stagione in linea con le direttive aziendali. Tre esempi su tutti: Tijjani Reijnders, Yunus Musah e Christian Pulisic, tutti promossi dai dati, cartellini dai costi contenuti e stipendi non esagerati (specialmente i primi due).

La parola è innovazione. Anche l’acquisto di una società come Zelus Analytics, una grande risorsa a livello internazionale come banca dati è un altro esempio. I media ironicamente hanno preso in giro Red Bird ed i suoi metodi scrivendo che avrebbe utilizzato un algoritmo “buono solo per le partite di baseball” ma che non sarebbe stato applicabile al calcio europeo. Al momento sembra che invece la gestione Cardinale ci abbia visto giusto. Molta attenzione è stata posta sul lato commerciale, come si vede da varie partnership (Yankees, Off White, New Era, Main Street Advisors e altre). Molti partner importanti orbitano oggi nell’area Milan, sia come sostenitori come ad esempio il campione NBA LeBron James o il rapper Drake che direttamente nel CdA come Randy Levine, presidente dei New York Yankees – squadra di baseball universalmente conosciuta con la quale società l’AC Milan ha stretto una forte partnership commerciale. Il brand Milan sta circolando molto di più di prima grazie alle collaborazioni commerciali, ai personaggi famosi – cantanti, attori, sportivi – , alla trasmissione delle partite tramite YES Network negli USA (Tv “regionale” – stato di New York e confinanti – che ha l’esclusiva delle partite degli Yankees, dei Brooklyn Nets e del Milan). In tutti i post social relativi all’arrivo di Christian Pulisic, il Milan ha ricevuto un totale di 46 milioni di impressioni e 17 milioni di visualizzazioni, mentre il team store ha registrato un aumento del 266% delle vendite e la quantità di prodotti venduti a clienti americani è passata dal 9% al 43%. Ma ecco il dato più importante: il 90% delle maglie di Pulisic vendute sono state spedite negli Stati Uniti. In più la presenza nel mercato asiatico è aumentata prepotentemente da quanto Cardinale è alla guida della società.

Cardinale però non si ferma qui. Si parla ormai da un po’ dello stadio di proprietà esclusiva del Milan e ora sembra che ci sia stata un accelerata definitiva per la costruzione di uno stadio ultra-moderno da 70.000 posti nell’area di San Francesco nel comune di San Donato Milanese, confinante appunto con Milano. L’area comprenderà anche la nuova sede del Milan, un Museo rossonero, uno Store, Area ristorazione e un auditorium da 3-4000 posti per eventi teatrali o musicali. Lo stesso stadio sarà sfruttato poi per grandi concerti e si candida autorevolmente per ospitare i giochi per gli Europei 2032, dato che dovrebbe essere pronto per il 2028 e genererà una cifra di ricavi intorno ai 100 milioni annui, non contando che intitolandolo ad uno sponsor (per esempio Emirates) potrebbe incamerarne altrettanti grazie ai naming rights.

Quest’anno il bilancio del Milan è tornato a fare utili dopo ben 11 anni di risultati negativi. E intanto col crescere della società, cresce anche il tasso tecnico della squadra per potere competere sempre di più ad alti livelli. Nel giro di 4 anni, sempre stando molto attenti ai conti e lavorando per ripianarli, si è passati da avere in squadra Borini, Rodrigo Ely, Paletta, Musacchio, Luiz Adriano a far giocare Giroud, Ibrahimovic, Pulisic, Loftus-Cheek, Tomori, Leao, Reijnders … tutti giocatori che ci invidiano ma il bello della cosa è che la squadra ha aumentato la qualità senza che le casse ne risentissero, il tutto nel solco della autosostenibilità.

Un bel giorno Red Bird venderà? È probabile. Lo scopo di Red Bird, come dicevo all’inizio, è far crescere società a livello sportivo e commerciale (con questi due aspetti indissolubilmente legati tra loro) e poi magari vendere. Per il momento in 500 giorni Red Bird e Cardinale hanno fatto tutto ciò che ho descritto. L’orizzonte dice 2028 come data di completamento dello stadio di proprietà (se verrà rispettato … si sa com’è la burocrazia in Italia) … e poi non è detto che magari Cardinale ci prenda gusto. Qualcuno potrebbe obiettare che per il momento non ci sono stati grandi traguardi sul terreno di gioco (se si esclude la semifinale di Champions dello scorso maggio) ma tutto ciò che ho scritto finora è solo l’inizio.