3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Spezia-Milan 2-0: terrificanti …

Ieri sera a caldo appena dopo la fine della partita tra Spezia e Milan come tanti di voi ero deluso, amareggiato, incazzato … e ora, come sempre, ho fatto passare delle ore per scrivere questo articolo. Non che far passare del tempo mi abbia fatto passare delusione ed amarezza ma dopo aver sbollito un po’ forse sono in grado di commentare il risultato della partita con un po’ di lucidità.

Dopo mesi e mesi nei quali ho sempre difeso l’operato di Pioli e dei nostri ragazzi, analizzando tutti gli aspetti (sia positivi che negativi) di quanto è stato fatto finora dalla nostra squadra anche in relazione a quanto in contemporanea la Società Milan sta facendo e ha fatto in questi ultimi quattro anni, qualcuno ieri sera non ha perso occasione di bacchettarmi dicendo che ora anch’io dicevo male del Milan mentre loro erano mesi che dicevano che Pioli e la squadra erano dei mediocri ….

Ovviamente stiamo parlando di persone che, senza il minimo ritegno, probabilmente un anno fa erano in piazza a festeggiare uno scudetto cantando “Pioli’s on fire” decantando le lodi dei nostri giocatori, qualche settimana fa perculavano i napoletani e gioivano per aver superato i quarti di finale di Champions League e ora invece sono pronti a scendere dal carro facendosi tatuare #PioliOut sul petto mostrandolo con ostentazione.

Se c’è una cosa che so fare bene è fare il “supporter” e cioè esaltarmi nei momenti felici ma anche sostenere la squadra quando ci sono momenti difficili oppure bui (come ad esempio il nefasto mese di gennaio) e chi mi legge sa che sono in grado di analizzare a fondo ogni aspetto del Milan, sia dal punto di vista sportivo che quello societario. Ho infatti parlato spesso del nostro amato club su svariati argomenti, portando fatti e dati a supporto delle argomentazioni, sia circa le partite che sulla questione del nuovo stadio oppure anche sulla situazione economica della società.

Sono alcune settimane che le mie analisi sull’operato di Pioli e sulla sua gestione di alcuni giocatori tendono alla critica e magari ho approfittato in quelle occasioni per dare la mia opinione su come alcune cose avrebbero potuto essere corrette. Ho parlato infatti di giocatori fatti giocare in ruoli sbagliati rispetto alle loro naturali doti oppure di moduli sbagliati contro alcuni avversari o anche dell’insistenza del Mister a continuare con determinate pratiche sbagliate quando era evidente a tutti (non solo a me quindi) che sarebbe stato sufficiente appunto cambiare ruoli o moduli.

Ho anche parlato dell’operato di Maldini e Massara, non tanto per criticare le operazioni di mercato effettuate ma dicendo che probabilmente erano il frutto del fatto che la scorsa estate i due Direttori avevano portato avanti trattative in giro per l’Europa pur non avendo la sicurezza che il loro contratto sarebbe stato rinnovato da Gerry Cardinale, appena insediato come nuovo proprietario tramite la Red Bird.

Tutto questo lungo preambolo l’ho fatto per dire che dietro ogni vittoria e dietro ogni sconfitta ci sono sempre delle motivazioni e delle spiegazioni e non è che lapidariamente possiamo dire che “abbiamo una squadra che fa cagare” oppure che “Pioli è un mediocre”, così come “la proprietà pensa solo allo stadio nuovo, al bilancio e non spende soldi”. Non voglio per la millesima volta ripetere quello che è stato il percorso finora del nostro Milan, sia in termini sportivi che di crescita, e ripeter ancora perché risultati sportivi ed economici sono legati tra loro in maniera indissolubile.

Stefano Pioli è riuscito in tre anni a convincere Gazidis di essere meglio di Rangnick, a portare il Milan prima in Europa League e poi in Champions League ed anche a vincere una Scudetto dopo 11 anni. Nonché, non dimentichiamolo, a giocare una semifinale di Champions ma …..

Sì, c’è un ma … nel calcio moderno ogni cosa può avere un ciclo. Le squadre hanno cicli che possono essere brevi oppure lunghi. Si ricordano come esempio il ciclo berlusconiano (per parlare di casa nostra) oppure le ripetute vincite del titolo di campione di Bundesliga del Bayern Monaco o della Liga alternativamente da parte di Barcellona o Real Madrid. In tutti i casi, come appunto in questi tre, all’interno di questi cicli ci sono altri cicli che durano generalmente poco e sono quelli relativi alla durata in panchina degli allenatori. A parte alcuni esempi famosi (vengono in mente i lunghissimi cicli di Arséne Wenger all’Arsenal o di Sir Alex Ferguson al Manchester United) gli allenatori nel calcio di oggi hanno panchine della durata di circa due-tre anni.

Come dicevo Pioli ha preso un Milan allo sbando con giocatori che non credevano in loro stessi e, dopo aver plasmato un gioco e aver sostituito gradualmente i giocatori vecchi con quelli nuovi basando il tutto su una politica giovanile, ha portato di nuovo il Milan in alto sia in Italia che in Europa ma già a novembre dello scorso anno il suo Milan cominciava a dare segni di cedimento. Poi tutto si è fermato per l’assurdo Mondiale invernale voluto dagli arabi del Qatar e dalla UEFA.

Alla ripresa del campionato a gennaio i problemi sono esplosi in tutta la loro evidenza. Si diede colpa alla stanchezza, al fatto che per colpa del Mondiale il campionato era iniziato in anticipo e non vi era stato il tempo per effettuare una preparazione adeguata ma non ci si capacitava di come la squadra che aveva vinto il titolo di campione d’Italia solo 7 mesi prima potesse aver avuto un crollo verticale ed improvviso.

Poi il Mister tirò fuori dal cilindo la difesa a tre con conseguente centrocampo a cinque e tutto sembrò andare bene per circa tre settimane ma a posteriore capimmo che l’escamotage adottato era solo una manovra estemporanea per evitare l’emorragia di gol subiti in un solo mese (18 se contiamo anche quelli in Coppa Italia e Supercoppa) e allora i gol subiti nelle amichevoli durante il Mondiale, che prima avevamo archiviati come “tanto sono amichevoli”, ritornavano a galla come pericolosi indicatori di un problema abbastanza grosso.

A fasi alterne Pioli poi ha guidato il Milan fino ad oggi verso grandi successi ma anche grandi e soprattutto sconcertanti sconfitte. Ora noi tifosi ci troviamo stupefatti ed impotenti a commentare il fatto che Pioli si sta giocando una intera stagione sul filo di lana.

La sconfitta di ieri sera contro lo Spezia (che invece avrebbe dovuto essere una vittoria per rincorrere un piazzamento sicuro verso il quarto posto in classifica) è stata davvero pesante, anche perché seguiva quella altrettanto sconcertante subita contro l’Inter nella semifinale di andata di Champions League.

Pioli ha dichiarato, appena dopo il match, che il Milan ha fatto “due partite non all’altezza ma possiamo battere l’Inter”. Lo aveva già detto anche prima di Milan-Inter di mercoledì scorso ed anche prima del match di ieri sera… Nel frattempo però anche contro lo Spezia ha schierato ancora una volta alcuni giocatori fuori ruolo e ha insistito con il suo amatissimo 4-2-3-1 quando invece il centrocampo a 3 gli ha dato soddisfazione quando ha avuto il coraggio di impiegarlo. Okay, in campo non c’erano Krunic, Messias e soprattutto Leão ma avrebbe potuto comunque mettere la linea di centrocampo a tre puntando su Tonali e Vranckx in mediana con Pobega come vertice del triangolo a contrastare i difensori liguri e provare a tirare da fuori (ruolo, lo ripeto ancora una volta, che aveva nel Torino di Juric) e mettendo Diaz a destra con Origi a sinistra … e in più chiedendo a Giroud di fare un sacrificio evitando così di mettere in campo un Rebic che definire imbarazzante è fargli un complimento.

In ogni caso era una soluzione che avrebbe potuto impiegare ad inizio della ripresa quando avrebbe dovuto notare che se il primo tempo era finito 0-0, qualche correttivo era da fare subito ad inizio della seconda frazione di gioco. Invece, come spesso gli accade di fare, le sostituzioni hanno cominciato ad arrivare intorno al 70′ togliendo quei giocatori che bene o male stavano facendo qualcosa di buono anche se tardivamente (vedi Diaz oppure Theo).

Non abbiamo giocatori mediocri. Sono gli stessi che lo scorso anno si sono laureati campioni d’Italia ai quali sono stati aggiunti nuovi giocatori che però sono stati quasi tutti impiegati male oppure mai impiegati. La applicazione ostinata di alcuni concetti e di alcuni moduli è stata la causa dei risultati negativi che ci hanno portato oggi a soffrire e vedere il traguardo della zona Champions ancora più lontano di prima.

Pioli sta puntando tutto sulla semifinale di ritorno di Champions (avendo però perso malamente quella di andata) , scommettendo le sue fortune come se fosse un incallito e irrecuperabile giocatore d’azzardo al tavolo del blackjack o a quello della roulette.

Vorremmo tutti essere smentiti martedì sera ma i segnali non sono affatto incoraggianti. Molti di noi quindi si stanno chiedendo intimamente se il ciclo di Pioli sia terminato …

Se martedì arrivarà un’altra sconfitta e se non centreremo almeno il quarto posto, molto probabilmente sì. La foto ci mostra i capi della Curva Sud che a La Spezia si sono confrontati con giocatori e allenatore rassicurandoli sul fatto che verranno sostenuti fino alla morte ma chiedendo in contraccambio di vedere 11 leoni dalla prossima gara.

È quello che vogliamo anche noi, Nel frattempo continuiamo anche a noi a sostenere i nostri ragazzi … poi chi vivrà, vedrà.

Se io fossi …

L'editoriale del Direttore