19 Settembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Tutti i problemi del Milan

È passata la nottata, siamo alla fine della mattina successiva … a 12 ore dalla partita del Milan contro il Liverpool all’esordio in Champions League, l’incazzatura ancora non mi è ancora passata. Il titolo dell’articolo lo vedete in alto: vedrò di non dilungarmi troppo ma … purtroppo i problemi di questo Milan sono tanti e vanno descritti bene per capire da dove cominciare.
Per comodità di lettura, cosicché se giudicate l’articolo lungo, lo potrete leggere a puntate e lo dividerò in capitoli cominciando dalla cima della piramide.

CAPITOLO RED BIRD

Caro Gerry, sono tra quelli che in molti definiscono “aziendalisti” e sono convinto della bontà del tuo progetto. In quanto proprietario di un fondo specializzato in Sport Business hai fatto impegnare ai tuoi investitori la bellezza di 1,2 miliardi per comprare una società di calcio in Europa, impegnandoti tu stesso in un debito con Elliott e, mentre sei riuscito velocemente a risanare i conti della società, stai portando avanti il progetto dello stadio di proprietà. Stadio per il quale saranno necessari altri 1,2 miliardi di euro. 

Tutto ciò per avere una società di calcio autosufficiente e florida economicamente che possa attirare un compratore tra 4-6 anni … ottimo progetto.
Per inciso, a chi ancora parla di proprietari tifosi:  è ora di smetterla. Non esistono … sono come gli unicorni.
Non c’è una squadra di calcio in Italia che abbia una proprietà o un presidente tifoso della squadra che possiede.

Tutti, ma proprio tutti, sono proprietari per interesse. Interessi differenti che vanno dal lato economico a quello del prestigio personale che possa poi portare vantaggi in termini economici o di visibilità.

Guardando indietro a ritroso, Elliott ha rilevato il Milan per riavere indietro i soldi prestati a Yong Hong Li e poi rivendere guadagnandoci.
Yong Hong Li ha rilevato il Milan pensando di fare soldi.
Berlusconi rilevò il Milan perché in quel momento storico aveva necessità di avere molta visibilità ed aumentare il suo prestigio creando l’immagine di uomo vincente … doveva scendere in politica (certo, ci ha fatto vincere parecchio ma per i suoi scopi ci ha lasciato un miliardo di debiti).
Ognuno di loro aveva uno scopo … che non era con certezza quello di essere un tifoso filantropo e benefattore.

Però caro Gerry, sebbene il tuo progetto sia valido sta cominciando a far vedere qualche crepa. Se l’obiettivo è quello di ottenere l’autosufficienza economica della società, lavorando su differenti fronti (dal marketing, al contenimento dei costi, all’espansione del brand), c’è un limite oltre il quale è ormai evidente che non bisogna andare.

E lo dico da osservatore esterno. Aumentare sensibilmente il costo degli abbonamenti alle partite casalinghe o quello dei biglietti per le partite di Champions League è una strategia corretta nel momento in cui chi tra i tifosi ha deciso di pagare quelle cifre vede in campo una squadra che può dire la sua sia in campionato che in Europa.
Questo non vuol dire che possiamo vincerle tutte … chi è realista e fa funzionare il cervello sa bene che in questo momento è impossibile che il Milan possa vincerle tutte e comunque non c’è una squadra in Europa che le vince tutte.
Però se vuoi avere gli incassi da stadio, se lo stadio lo vuoi vedere sempre pieno, se vuoi che i tifosi comprino il merchandising o gli abbonamenti (anche quelli di Champions), cioè se vuoi vedere arrivare tanti soldi devi fare in modo di dare “un colpo al cerchio ed uno alla botte” ovvero devi attrezzare la base operativa della tua società con persone che sanno fare bene il loro mestiere … e non solo guardare al lato economico.

Quindi, caro Gerry, se vuoi che i soldi entrino (per le più svariate ragioni) e ne entrino tanti, devi fare in modo che il Milan possa davvero competere per lo scudetto e possa arrivare almeno alle semifinali in Champions League … dico “almeno” … meglio sarebbe in finale.
Per avere questo risultato, come ho detto prima, la tua “base operativa”, cioè dalla dirigenza in giù, deve essere composta da gente competente alla quale tu devi concedere la borsa con i cordoni un po’ allargati. Il rischio ne vale la candela …

CAPITOLO IBRAHIMOVIC

Zlatan, dopo essere stato assente per due settimane (c’è chi dice per vacanza, chi invece per impegni personali inderogabili), si è palesato ieri prima della partita e ha fatto una dichiarazione delle sue: “Il mio ruolo? Semplice: comando io, sono il boss e tutti gli altri lavorano per me”.
Questo dopo aver passato settimane dove in più di una conferenza si è paragonato a Dio durante la creazione del mondo, usando tale metafora per descrivere il suo calciomercato.

Due cose, caro Zlatan: se ti esponi in questo modo, dandoti tutta questa importanza sventolandola senza il minimo accenno di modestia, devi però essere anche altrettanto sicuro che ciò che hai costruito “in 7 giorni” sia un capolavoro … proprio come quello che Dio ha costruito.

I fatti ti stanno smentendo. Ormai è chiaro: ufficialmente hai scelto Fonseca per il suo lavoro circa la valorizzazione dei giovani, il modo di difendere del suo Lille, il modo di coinvolgere i giocatori e l’impostazione della sua squadra. Ufficiosamente i motivi sono altri.
Lo hai scelto tu … avevi a disposizione Thiago Motta, De Zerbi, Sarri … persino Allegri ma Gerry ti ha detto di non spendere e tu hai scelto Fonseca.

Va bene … ma evita di fare certe dichiarazioni. Lo scopo è quello di non spendere più di una certa cifra e di costruire un Milan sulla crescita dei giovani? Okay, allora bisogna scendere con i piedi per terra. Il Milan di questo periodo difficilmente potrà avere un lungo percorso in Champions e altrettanto difficilmente potrà dire la sua in campionato … e tutto questo si tradurrà in “disamore” dei tifosi che produrrà una diminuzione delle entrate con la conseguenza di rivedere i termini del progetto.
Torno alla conclusione del capitolo Red Bird: se si vuole crescere bisogna investire. Il rischio vale la candela.
E Zlatan … basta con le boutades e le dichiarazioni che potevi permetterti quando eri un giocatore. Fare il dirigente è un’altra cosa.

CAPITOLO DIRIGENZA

Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada: un ottimo amministratore delegato ed un ottimo Scout. Potrei smetterla qui, avrei già detto tutto.
Non si può pensare che una persona che sa amministrare bene il denaro possa essere anche brava a capire le necessità di un allenatore e di una squadra.
Quindi arrivare a capire che le trattative le deve concludere in fretta per permettere all’allenatore di affrontare una preparazione pre-season con tutto l’organico, vecchio e nuovo.
Come dite? Il problema è che Gerry non vuole che spenda oltre una certa cifra? Torno alla conclusione del capitolo Red Bird: se si vuole crescere bisogna investire. Il rischio vale la candela.
Altrettanto non si può pensare che un ottimo “scovatore di talenti” possa anche fare le funzioni di Direttore Tecnico. Ne ho già parlato qualche giorno fa: il DT è una persona che sa muoversi in certi ambienti, che sa toccare certi tasti. Moncada non è l’uomo giusto per fare questo.
Ibrahimovic non può farlo … non è neanche dipendente di AC Milan. Ergo, caro Gerry, bisognava prendere un vero DT.

CAPITOLO FONSECA

L’ho detto prima … ce ne erano di allenatori disponibili ma, per questioni economiche che si è voluto mascherare da scelte tecniche, al Milan hanno deciso di puntare su Fonseca.
La faccio breve: se in 4 giornate di campionato e 1 di Champions la squadra ancora non ha capito come deve giocare la responsabilità è dell’allenatore. Perché la qualità l’abbiamo ma in campo non la vediamo.
Tante volte i giocatori prima di un match hanno dichiarato di aver provato in allenamento schemi e comportamenti e di sapere cosa fare ma poi sul campo vengono clamorosamente smentiti.
Tante volte nelle interviste post-partita dicono “ci è mancato questo , ci è mancato quello” e affermano che nel match successivo non si ripeterà … ma poi vengono ancora smentiti.

La teoria non viene messa in pratica. Una squadra che non gioca, non ha idee, subisce l’avversario, non reagisce è il risultato di una guida tecnica inadeguata.

CAPITOLO GIOCATORI

Torno al discorso “se si vuole crescere bisogna investire”. Basta parlare di cuori rossoneri o altre cazzate.
Un giocatore come Davide Calabria non è un giocatore che possiamo permetterci di avere in squadra. Anche ieri ha combinato la sua stupidata, dalla quale è arrivato il gol del pareggio momentaneo.
Un giocatore come Rafael Leao ha dimostrato anche eri che non merita i 7 milioni l’anno che guadagna … un palo al 96’.
Inoltre non si può avere una squadra composta da giocatori che non tirano fuori gli attributi quando vedono che la partita sta prendendo una brutta piega.
Ieri sera io avrei voluto vedere 11 giocatori che mostravano la “garra” che Abraham ha fatto vedere da quando è entrato in campo … e invece ho visto una squadra che insisteva a costruire dal basso con un portiere zoppo al quale i difensori passavano spesso la palla indietro. Una squadra che non è riuscita ad imbastire un’azione d’attacco degna di tale nome , a parte quella del goal di Pulisic.
Abbiamo giocato 10’ su 101 in totale. Una squadra ed un allenatore indecente … salvo solo Tomori e Abraham.
Vogliamo costruire una squadra vincente nel corso di due-tre anni?
Si devono tenere i giocatori buoni, comprare i giocatori giusti senza osservare in maniera categorica e stretta la questione economica. Si deve far arrivare un allenatore con i controfagotti e non solo perché rientra nei parametri economici imposti. A maggior ragione se Ibrahimovic dichiara “Cardinale mi aveva detto che potevo spendere di più ma io ho risposto che non era necessario” … 

Cardinale fa il suo mestiere, che è quello di portare a casa un progetto fino alla fine. Ti concede di spendere di più ma no … bisogna fare i fenomeni e sentirsi Dio in Terra.

CONCLUSIONE

Sono sicuro che a Gerry stiano girando vorticosamente. Si rende conto di aver sbagliato ad investire su determinate persone , quelle che poi hanno scelto altre persone altrettanto inadeguate. Si rende quindi conto che sta perdendo soldi … perché se hai 75.000 posti a disposizione in uno stadio e non arrivi a 60.000 posti venduti per una partita come Milan-Liverpool, cominci a farti una domanda.
Se i tifosi fischiano ed intonano cori irrispettosi nei confronti della squadra, qualcosa non va e ti fai una domanda.
Ne sono convinto …
In questa stagione parecchie cose sono state sbagliate dall’inizio. Finora ho concesso tutte le scuse e le attenuanti del caso ma ora basta.
C’è chi dice che fare una rivoluzione ora, prima del Derby, sarebbe una mossa sbagliata … ma la mia sensazione è che non ci sarà mai il momento giusto.
La Roma oggi ha licenziato De Rossi … noi dovremmo fare altrettanto accompagnando questo gesto con una rivoluzione in dirigenza. Se non ora, almeno nelle prossime settimane.
Tutto ciò poi dovrebbe portare ad assicurare alla squadra che le cose si farebbero poi sul serio … chiedendo loro quindi di far arrivare i risultati, data la nuova stabilità.

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