La stampa “specializzata” pronta già a sparare a zero sul tecnico rossonero.
Ieri sera è andata in scena la partita tra Bologna e Milan. I rossoneri hanno vinto per 0-2 con due splendidi goal nel 1° tempo ad opera di Olivier Giroud e di Christian Pulisic che, insieme a Tijjani Reijnders, là davanti hanno fatto vedere delle belle cose per almeno 25-30 minuti. Poi al 1° cooling break Thiago Motta ha aggiustato qualcosa ed il Milan si è reso meno pericoloso. Nel 2° tempo, complice il caldo torrido (39 gradi ieri sera a Bologna) e l’ingresso di Orsolini il Bologna si è fatto più vivo ed il Milan è calato ulteriormente accontentandosi di amministrare il risultato e alla fine , a parte la traversa iniziale nei primi minuti della partita, il Bologna ci ha provato ma non ha segnato.
La stampa specializzata però sembra stia solo aspettando passi falsi da parte di Pioli per sparare a zero, manco fosse lo sport del momento. Ieri in un articolo de il Foglio (avessi detto la ESPN) ad opera di Gianluca Cedolin, l’autore faceva il punto della situazione sul tecnico rossonero ricordando i vari #PioliOut della passata stagione (nonostante la semifinale di Champions e lo scudetto, anni dopo la famosa Banter Era) chiudendo con “Se poi quest’anno dovesse andare male, allora, Pioli rischierà di essere ricordato non solo come l’allenatore che ha rilanciato il Milan, ma anche come quello che ha fatto tramontare il progetto di rinascita rossonero.” Come se questo discorso non si potesse applicare a Simone Inzaghi o il decantato Massimiliano Allegri oppure a Jose Mourinho.
Aldilà di come sono andate le cose finora, Pioli ha vinto uno scudetto e ha raggiunto una semifinale di Champions con squadre tecnicamente inferiori ad altre concorrenti e lo ha fatto perché ha potuto perseguire un progetto.
In Italia si tende a licenziare allenatori dopo una sola annata andata male, come se il vecchio allenatore sia il problema è quello nuovo la soluzione.
Sappiamo bene che non sempre è così.
Nel caso del Milan licenziare Giampaolo e assumere Pioli è stata la mossa vincente.
Nel caso del Monza licenziare Stroppa e promuovere Palladino è stata una mossa vincente.
Ma in entrambi i casi gli allenatori devono confermarsi. Tutti gli allenatori sanno benissimo che il loro è un lavoro a tempo.
Pioli però ha dimostrato di “saper cavare il sangue da una rapa” ovvero sapere vincere anche con mezzi inferiori agli altri.
Frutto del suo lavoro, della collaborazione stretta con Ibrahimovic e con Maldini+Massara ma anche frutto della fiducia che la dirigenza (Gazidis in primis) gli concesse.
Ora ha la fiducia di Gerry Cardinale il quale però, ancora ieri a Bologna, ha dichiarato che Red Bird è in Italia per vincere… vincere con “intelligenza” , sapendo che qualche volta le cose potranno non girare per il verso giusto ma vincere.
Quindi l’asticella si è alzata e Pioli è perfettamente consapevole sia di questo fatto che delle ambizioni che ha il suo datore di lavoro. Ecco perché ha chiesto ed ottenuto (lo ha dichiarato ieri in conferenza stampa) di avere a disposizione determinati e ben precisi profili di giocatori.
“I nomi non erano importanti ma le caratteristiche che volevo sì“ ha detto Pioli ieri.
Cardinale ha dato l’OK, Furlani e Moncada hanno accontentato il Mister.
Questa stagione quindi è l’ennesimo banco di prova per Pioli perché l’asticella rella società si è alzata e quindi anche la sua asticella personale deve fare altrettanto.
Ripeto, Pioli lo sa bene.
I tifosi poi possono dire la loro ma saranno sempre chiacchiere da bar perché Pioli ha ottenuto un upgrade in termini di mezzi e di importanza nella scala gerarchica e finché Cardinale lo reputerà la guida giusta , i tifosi potranno continuare a scrivere #PioliOut oppure dire che è un allenatore mediocre ma non importerà a nessuno.
Cardinale ha un grande piano ben preciso in mente che ha condiviso con tutta la sua dirigenza, alta o media che sia. E questo piano di svilupperà con il lavoro corale di tutti gli attori coinvolti.
Non ci saranno primedonne o star. Quindi scrivere un articolo del genere è parzialmente corretto.
Senza fare paragoni sacrileghi ricordo che Ferguson e Wenger sono rimasti alla guida di Manchester Utd ed Arsenal per decenni eppure mica hanno vinto il campionato e la Champions ogni anno.
Eppure li ricordiamo tutti riconoscendo loro grandi meriti… forse più il primo che il secondo ma entrambi sono la dimostrazione che se vuoi tenere una squadra ad alti livelli per anni e anni, non devi cambiare allenatore ogni volta che qualcosa fa acqua.
Pioli per me è un allenatore intelligente e preparato.
Forse a volte ha il difetto di essere un po’ cocciuto e continuare a sbagliare in alcune cose , insistendo a farle. Ma anche lui sa benissimo che quest’anno dovrà cambiare anche questo suo aspetto.
Ha ottenuto di avere praticamente due squadre equivalenti dal punto di vista tecnico e quindi dovrà sfruttare al meglio la cosa …. e lo sa, lo sa benissimo.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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