Pensando alla vicenda “vecchio e nuovo San Siro” vien in mente la “Bella di Torriglia“. Come recita Wikipedia “La Bella di Torriglia è una figura leggendaria e popolare legata alla cittadina di Torriglia, nel genovese. Secondo un’antica filastrocca, è colei che “tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia” (in genovese: A l’é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s’a piggia). La locuzione è divenuta un modo comune per indicare qualcosa di molto ambito solo in apparenza.”
Oltre a Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, che qualche settimana fa dichiarava che lo stadio di San Siro deve essere considerato monumento nazionale e pertanto non deve essere abbattuto, adesso ci si mette anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa.
Sgarbi attacca la giunta del Sindaco di Milano Beppe Sala e dichiara La Repubblica: “Stiamo preparando un vincolo per tutelare il monumento. L’iter è già partito, a breve lo firmerà il direttore generale del ministero. Da Berlusconi a Salvini, fino a Milly Moratti, a Milano non c’è nessuno che abbia detto di volerlo buttare giù e spendere 50 milioni per abbatterlo è davvero assurdo“.
La Russa invece ha dichiarato a La Politica nel Pallone su Radio GR Parlamento: “Io sono eretico, voglio due stadi. Che bisogno c’è di distruggere San Siro il cui costo per demolirlo sarebbe altissimo? Due stadi sono meglio di uno e se il Milan vuole uno stadio a Sesto San Giovanni se lo può fare mandare pronto e impacchettato dal Qatar“.
Tutti capaci di grandi proclami, di bloccare un iter che ormai continua da più di 4 anni ma nessuno che propone al Sindaco una soluzione a quello che lui è perfettamente consapevole sia un grande problema: al Comune di Milano mancano 80 milioni di euro per far quadrare il bilancio. In questo ammontare sono compresi anche i 16 milioni che vengono ogni anno da Milan ed Inter per l’affitto dello stadio di San Siro.
La Russa, che non ha mai nascosto la sua grande fede e passione per l’Inter, propone due stadi sottintendendo che il Milan possa trasferirsi a Sesto san Giovanni e che l’Inter invece possa ristrutturare San Siro. Sorgono però tre problemi, caro onorevole:
il primo è che l’Inter non può permettersi economicamente di sostenere una spesa di tale portata.
L’inter infatti dovrebbe restituire con gli interessi al fondo Oaktree il prestito di 295 milioni di euro e Zhang sta pensando di allungare i termini del prestito, procrastinando di fatto la restituzione del denaro proprio perché non è in grado di farlo ora.
Il secondo problema è che sia Milan che Inter da quattro anni a questa parte hanno portato avanti il progetto del nuovo stadio proprio perché convinti che costruire ex-novo sia meno costoso che ristrutturare, senza dimenticare che il nuovo stadio sarebbe enorme fonte di guadagno per le due società milanesi.
Terzo e ultimo problema, il CEO dell’Inter Antonello ha dichiarato poche ore fa: “Ho avuto la possibilità di essere a Doha per vedere due quarti di finale in impianti all’avanguardia e penso che l’esempio dato dal Qatar, con impianti che possono garantire un’esperienza diversa, siano da perseguire anche per Milano e per il club. Ci auguriamo di poter procedere secondo le linee del comune costruendo il nuovo San Siro a Milano”.
I cari Sgarbi e La Russa quindi dovrebbero anche dirci pubblicamente quale sia la soluzione che vogliono adottare per aiutare il Comune di Milano nel caso in cui riescano ad ottenere di non abbattere San Siro, dato che l’amministrazione cittadina dovrà trovare poi una soluzione per il suo mantenimento in assenza di Milan e dInter.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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