14 Aprile 2025

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Udinese-Milan 0-4: la partita dei rimpianti

Finalmente siamo felici ma nonostante la vittoria si fanno largo i rimpianti

Sono commosso … un Milan che fa poker in una partita di questa stagione, per di più a quella Udinese coriacea e tignosa che ci ha fatto sempre soffrire è un cosa che non vedevamo da tempo.

Una bella partita che è cominciata col botto – Reijnders che dopo soli 20 secondi si mangia un gol quasi fatto – e si conclude con quattro gol.

Uno più bello dell’altro: dal piccolo capolavoro firmato Fofana-Leão al 42°, all’inzuccata del difensore volante Pavlovic al 45°, continuando con il bolide spaccaporta di Theo al 74° e finendo con la zampata di Reijnders su cavetto prezioso ancora di Leão al 81°.

E come è successo questo miracolo? Come diavolo è stato possibile un cambio di marcia così repentino dopo le fatiche recenti, soprattutto per le nostre coronarie?
È bastato un cambio di modulo. Dal solito 4-2-3-1 si è passati ad un solido e più propositivo 3-4-3.

Un modulo che ha sancito definitivamente che quella vista a Udine è la “partita dei rimpianti”, perché è bastato cambiare modulo e osservare che con questa disposizione – e questi attori in campo – tutti quei giocatori che sapevamo essere buoni o molto buoni e che magari facevano partite da 5 o da 6 in pagella, hanno espresso un modo di giocare da 7 come minimo.

Ottima la difesa a tre dove su tutti Pavlovic si è espresso al meglio del suo arcigno modo di giocare. Il centrocampo a 4 ha esaltato le doti di Alex Jimenez e Theo Hernandez, tra i migliori in campo. Fofana ha giganteggiato mentre Reijnders lo si è visto dappertutto. Davanti Leão, spesso imprigionato dai bianconeri, alla fine è riuscito a scardinare la difesa udinese mentre Pulisic ha svariato in tutte le posizioni. Jovic ha partecipato molto agli attacchi pur se non si è reso pericolo mentre il suo subentrante Abraham lo è stato di più fornendo l’assist a Theo per il suo gollasso.

La partita dei rimpianti dunque, perché ci si rende conto che bastava cambiare modulo e quindi, come ho detto spesso in passato, adattarsi alle caratteristiche dei giocatori in campo per vincere una partita e farlo alla grande.
La partita dei rimpianti perché ci si rende conto di come questa stagione sia stata buttata alle ortiche, di come certe scelte abbiano influito pesantemente sul suo esito.

Siamo in primavera e il proverbio che viene in mente è quello che dice “una rondine non fa primavera”. Quindi piano ad esaltarsi per questa vittoria. È stata una bella vittoria ma ci si augura soprattutto che sia il prologo ad un finale di stagione in discesa per il Milan.

Già dal prossimo turno però dovremmo vedercela con la forte Atalanta, alla quale seguirà il derby di ritorno per accedere alla finale di Coppa Italia e poi ci si dovrà confrontare con Venezia, Genoa, Bologna, Roma e Monza … e nessuna di queste partite sarà facile.

Intanto stasera andremo a nanna più felici e dormiremo tra i classici due guanciali , augurandoci che il Milan abbia ricominciato a fare il Milan. Abbiamo avuto notizie confortanti dall’ospedale dove Mike Maignan ha fatto tutti gli accertamenti dopo il violento scontro in campo con Alex Jimenez, anche lui in ripresa.
Forse il dio del calcio ha deciso di palesarsi e di favorire un pochino anche noi milanisti.


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