
Santiago Giménez

Da più parti ci sono tifosi del Milan che stanno storcendo il naso per l’acquisto di Santiago Giménez. Si aspettavano il “salvatore della patria”, colui che avrebbe fatto caterve di gol e invece, al momento, il messicano ha messo insieme un bottino di 3 gol e 2 assist in 13 gare giocate con il Milan.
Certamente una media un po’ bassa, ma attaccare Giménez, oltre a dimostrare di non considerare determinate cause, è — a mio parere — anche un atteggiamento davvero prematuro.
Prima di tutto, cominciamo col dire che il centravanti messicano è arrivato dal Feyenoord solo un paio di mesi fa (il suo contratto è stato firmato lo scorso 3 febbraio), già con un infortunio alle spalle.
Su di lui pesa anche la cifra spesa per il suo cartellino: 32 milioni, che, a ben vedere, non sono una cifra folle ma sicuramente alta per gli standard del Milan da quando è passato sotto la gestione americana, prima con Elliott e poi con RedBird.
Poi bisogna considerare tutta un’altra serie di fattori: il ragazzo si è trovato immerso in una realtà completamente nuova, con compagni di squadra da conoscere anche sul piano calcistico, in uno stadio che ha fatto tremare le gambe anche a calciatori più affermati di lui, e in una squadra decisamente allo sbando in questa stagione… e questo ormai lo sappiamo bene.
Qualcuno, giustamente, ha fatto notare che prima di criticare bisognerebbe fare qualche confronto, come ad esempio quello con un certo Lautaro Martínez. Il centravanti nerazzurro, nella sua prima annata completa, totalizzò 35 presenze in tutte le competizioni, realizzando solamente 9 reti. Ripeto: 9 reti in un’intera stagione.
È solo un esempio, ma se ne potrebbero fare molti altri. Quindi, prima di criticare — anche a vanvera — bisognerebbe aspettare almeno la fine della prossima stagione, quando si spera che il Milan trovi l’allenatore giusto, in grado di dare un’identità alla squadra e di mettere Giménez nelle condizioni ideali per segnare i gol che sa fare, secondo quelle che sono le sue caratteristiche.


Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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