Motivi maturati nel corso della stagione trascorsa e apparsi nuovamente nella tournée USA
Yacine Adli nella scorsa stagione è sceso non campo 6 volte, tutte senza lasciare il segno. Eppure nelle amichevoli pre-campionato del 2022 qualcosa di buono lo aveva fatto intravedere. I tifosi rossoneri sono affezionato al franco-algerino in primis per il suo essere orgogliosi di vestire la casacca rossonera e perché si è inserito benissimo all’interno dello spogliatoio del Milan, in secondo luogo perché qualche lampo di classe lo ha fatto intravedere.
Adli è stata una scommessa voluta da Paolo Maldini e Frederic Massara, comprato al Bordeaux e lasciato appositamente in Francia nella seconda parte del campionato per “maturare”. È arrivato a Milanello, è stato provato in allenamento e nelle amichevoli dal coach Pioli ma poi, come detto, è sparito dai radar.
La domanda è sorta spontanea e, agli occhi dei tifosi, ancora rimane: perché Adli non gioca? Cosa ha fatto di male, o cosa non abbastanza bene? Ovviamente non è che Pioli lo tiene fuori per dispetto o per testardaggine. Ricordiamoci sempre che se c’è una persona che vede tutti i giorni, per 8-10 ore al giorno, i rossoneri in allenamento e nelle partitelle quello è proprio il Mister.
Pioli ha cominciato a costruire un gioco di squadra nel corso degli anni da quando è sulla panchina rossonera, alimentandolo con concetti moderni e cambiando alcuni giocatori mercato dopo mercato o adattando qualche giocatore in ruoli differenti. Un tipo particolare di gioco che si definisce “liquido” , i cui interpreti non ricoprono cioè posizioni codificate e schematiche.
Il mercato che il Milan sta completando in questi giorni (manca un mese alla fine della sessione estiva dei trasferimenti) è stato finora improntato proprio su questo concetto. Infatti, ad esempio, un giocatore come Pulisic può giocare sia come ala sinistra che come ala destra oppure come trequartista centrale, così come Reijnders è il classico centrocampista box-to-box ma all’occorrenza anche regista basso.
Senza dimenticare tirare, come ulteriore esempio, Pierre Kalulu che gioca come centrale difensivo o anche come terzino destro o lo stesso Alessandro Florenzi, capace di fare il terzino sia a destra che a sinistra.
Ecco, Yacine Adli in tutto questo ha delle difficoltà di adattamento ma non nel cambiare posizione a centrocampo ma in un aspetto fondamentale per il gioco “liquido” impostato dal coach rossonero: a parte qualche dribbling (ahimè in zone pericolose per la nostra difesa), il francese sembra palesare limiti in fase di marcatura oltre che la lettura di situazioni di gioco. Queste caratteristiche, come detto poc’anzi, viste e riviste da Pioli a Milanello e nelle occasioni in cui il giocatore è sceso in campo forse sono dovute alla giovane età del ragazzo oppure a limiti del giocatore stesso.
Purtroppo però per come il Milan si sta preparando nel progetto rossonero targato Red Bird, non può permettersi di aspettare oltre Adli e pertanto è sul mercato dato che il Mister “non lo vede” adatto al suo gioco. Un po’ il discorso che sembra adattarsi anche a Charles De Ketelaere sul quale però, a differenza di Adli, grava anche il fatto di aver speso 35 milioni per averlo e non gli 8,5 milioni spesi per l’ex-Bordeaux. Lille e Eintracht Francoforte sembrano interessate ad avere Adli in squadra: vediamo come si concluderà il mercato … e i tifosi rossoneri che lo adorano dovranno farsene una ragione.
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