Il Milan e un certo romanticismo

Noi milanisti di una certa generazione siamo stati abituati a vedere storie di tutti i tipi. Dalle prime Coppe dei Campioni, agli anni bui della B, a grandi presidenti, a presidenti farlocchi, a trionfi multipli in tutto il mondo.Abbiamo visto giovanissimi essere quasi “buttati” in prima squadra e crescere fino a diventare campioni … leggende.

Parlo di Cesare Maldini, di suo figlio Paolo, di Gianni Rivera, dell’indimenticabile Franco Baresi. Tutti ragazzini che quando esordirono in prima squadra erano davvero degli imberbi ma poi … quanto grandi sono diventati?Abbiamo quindi sviluppato una sorta di gusto al romanticismo per questo tipo di storie e pertanto quando vediamo giovanissimi che arrivano ad arrampicare sui gradini di entrata al prato di San Siro da giocatori, non solo da panchinari, ci si illuminano gli occhi e speriamo di rivivere quelle belle storie.

Storie che hanno contribuito a creare la leggenda del Milan, pluricampione d’Europa e del Mondo.
Ecco perché mi dichiaro un romantico, in questo senso.
Ecco perché mi entusiasmo per giovani ragazzi che dalla Serie B vengono chiamati al Milan e fanno bene , in alcuni casi molto bene. È il caso di Ismael Bennacer o di Sandro Tonali.
Ecco perché Davide Calabria è uno dei miei giocatori preferiti nella mia squadra.
Ecco perché la notizia della possibilità che il nostro giovanissimo Milos Kerkez, prelevato in Ungheria e aggregato alla Primavera, possa diventare un rincalzo di Theo Hernandez … lui che ha un’ammirazione smodata per Paolo Maldini e lo stesso Theo, è una notizia che mi entusiasma.

Perché in fondo il Milan è anche questo. Un posto dove, nonostante tutto e nonostante qualcuno, possono nascere leggende che dureranno in eterno.

Fabio Caserini

RossoneroBlog

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