3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Esistono, non se ne sono mai andati e le loro società non fanno nulla

Hooligans

Domenica scorsa alcuni tifosi milanisti hanno denunciato sui social aggressioni ricevute da tifosi gialloblu.

La scorsa domenica sera si è giocato il match tra l’Hellas Verona ed il Milan che tutti sappiamo essere finito con la vittoria dei rossoneri per 3-1. Tutto si è svolto regolarmente all’interno dello stadio e la partita ha visto la partecipazioni di più di 10.000 tifosi milanisti.

Ciò che invece è successo fuori dal Bentegodi è quello di cui vi voglio parlare. Su Twitter parecchi sostenitori rossoneri rivelano di essere stati aggrediti dagli ultrà di casa. Il clima era già infuovcato anche prima della partita e, a testimonianza dell’accoglienza che i tifosi del Milan avrebbero ricevuto, potete leggere qui un comunicato degli ultrà gialloblu organizzati in cui velatamente minacciano coloro che non sarebbero stati seduti nella Curva Nord, cioè il settore riservato ai tifosi ospiti.

Quindi gli ultrà veronesi si permettono di minacciare tranquilli tifosi milanisti o addirittura famiglie con bambini che sarebbero andati ad assister la partita. Il “bello della cosa” , se vogliamo utilizzare questo eufemismo, è che il post è ancora visibile nonostante le molte segnalazioni per “incitamento alla violenza” inviate ad Instagram e ha ricevuto anche più di 1.600 like oltre che una ventina di commenti.
Tutte persone alle quali la Polizia potrebbe risalire tranquillamente, magari con l’ausilio della Polizia Postale. E invece niente ….

Su Twitter, dicevo, ci sono tweet di tifosi milanisti, con tanto di foto che documentano, che hanno denunciato aggressioni fuori dallo stadio, sia prima che dopo la partita. Ne riporto alcuni:
“Appena tornato a casa da Verona. Preso un pugno nel pre-partita perché indossavo la maglia del Milan. Per distacco, la tifoseria peggiore mai incontrata. (Nel mio settore presi di mira anche bambini)”. A testimonianza arriva a corredo la sua foto con un labbro spaccato e sanguinante. Il profilo twitter del Milan rilancia il post e raccoglie tanti altri commenti.

Un altro: “Ho rischiato anch’io. Alzano le mani anche sui bambini, è sufficiente che abbiano addosso colori sbagliati. Sputano da un settore all’altro. Persone di una certa età, donne, mamme che minacciano. La società non fa nulla” oppure: “All’uscita della tribuna est ci aspettavano, il problema è che il cancello era piccolissimo e si è creato un imbuto. Un mio amico preso a schiaffi e non aveva neanche nulla di rossonero addosso”.

Ovviamente non sto a riportarli tutti ma ce ne sono stati parecchi. Denotare la frase “La società non fa nulla”. Infatti sul sito del Hellas Verona non esiste la minima traccia di questi episodi. La scusa ufficiale è che le forze dell’ordine non hanno ricevuto alcuna denuncia. Normale pensare che in quei frangenti uno pensa a salvarsi la pelle e non certo a chiedere informazioni su quale sia la stazione dei carabinieri più vicina per sporgere una denuncia contro anonimi che non avrà un seguito.

La tifoseria veronese comunque non è nuova ad episodi del genere. Basta ricordare l’ultima partita contro il Napoli, i “buu” razzisti contro i giocatori neri di altre squadre (ma ovviamente non valgono per quelli del Hellas, che evidentemente hanno un colore della pelle di una sfumatura che a loro aggrada).
Chi è stato al Bentegodi testimonia che è frequente che a lasciarsi andare a queste azioni non sono solo gli ultrà ma anche “normali tifosi”, come ha appunto testimoniato il supporter rossonero su Twitter o come testimonia su Panorama un altro tifoso con il figlio di 9 anni nel link all’inizio di questo paragrafo.

Ma più che puntare il dito sugli ultrà gialloblu o sui tifosi esagitati del Hellas Verona, vorrei dirottare la vostra attenzione sul silenzio sia della società di calcio che del quotidiano locale, L’Arena, che anch’esso non menziona in alcun modo i fatti avvenuti (vedi il file a fondo articolo) , come se quelli riportati su Twitter non esistessero e fossero frutto della fantasia di qualcuno.

Esiste quindi un problema di violenza e di razzismo negli stadi italiani. Non in tutti, anzi direi che nella maggior parte dei casi è possibile andare allo stadio tranquillamente anche in partite particolarmente esplosive come per esempio i derby cittadini. Ma ci sono alcuni covi dell’ignoranza calcistica che finisce per sfociare in violenza e razzismo come appunto in una gran parte della tifoseria del Verona oppure della Lazio, come riportammo in questo nostro articolo dello scorso 21 settembre.

Ciò che preoccupa, ripeto, è il silenzio e la tendenza a minimizzare, sia da parte delle società (che pure avrebbero i mezzi per intervenire visto che ormai tutti gli stadi sono dotati di centinaia di telecamere) che da parte di certa stampa.

Vogliamo crescere? Partiamo anche da queste cose che non fanno per niente bene allo sport.