23 Novembre 2024

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Quando l’arbitro e il VAR decidono come deve andare un match

Diaz

Brahim Diaz

Costano care le sviste di Cakir e il VAR

La partita di ieri era contro gli spagnoli dell’Atletico Madrid sarebbe finita ben diversamente se l’avessimo giocata tutta quanta a parità numerica di uomini in campo. Ho sganciato subito la bomba?

Diversamente da come le pensano altri, sull’episodio del fallo di Kessie che gli è costata l’espulsione per doppio giallo, per me non è tutta la colpa al nostro centrocampista. Certo, lui ha fatto un gallo da ingenuo, da dietro e con già un giallo sulle spalle ma questi episodi in campo internazionale vengono fatti passare se il giocatore è stato ammonito. Al massimo lo si redarguisce, minacciando il rosso.

In Champions la posta in palio (cioè il titolo ed i soldi che la squadra incassa dalla UEFA) è molto alta ed un arbitro non deve permettersi di condizionare una partita con un episodio del genere a maggior ragione quando poi nel resto della partita , da parte avversaria, ci sono stati falli ben peggiori sia di gioco che di reazione ma non sono stati puniti. L’arbitraggio del turco Cakir è stato a dir poco scandaloso e ha raggiunto il suo apice con il rigore concesso al 93’ per fallo di mano in area di Kalulu, quando i replay visti in TV hanno dimostrato che il primo ha toccare con il braccio è stato Lemar dell’Atletico e successivamente di rimbalzo il nostro francesino.

Anche quello è un episodio che un arbitro di levatura internazionale non deve rilevare ma dovrebbe invece lasciar continuare il gioco. Detto questo, qui non voglio sollevare ipotesi complottiste come altri hanno fatto, specie sui social, dicendo che diamo fastidio e c’è una congiura per farci fuori ma di certo stiamo parlando di un piccolo uomo che per sentirsi importante ha preso decisioni a dire poco “particolari” e forse, dico forse, ha strizzato l’occhio alla UEFA di Ceferin … e non dico altro. Ognuno tragga le sue conclusioni.

Di certo in 10 contro 11 , ma aggiungerei anche l’arbitro e quindi contro 12, la partita è stata pesantemente condizionata. Kessie poteva evitare come anche Rebic, essendo calciatore di livello internazionale, dovrebbe essere consapevole che le mani sull’arbitro non si devono mettere mai e quindi poteva evitare un giallo. Il giallo che poi ha indotto Pioli a sostituirlo, vedendolo nervoso, per evitare un altro rosso. Pioli, da galantuomo, pur essendo incazzato nero alla fine del match ha detto che “l’arbitro non era nella sua miglior serata”…. troppo buono.

Sulle sostituzioni che il nostro allenatore ha operato ci sarebbe da farsi qualche domanda ma far subentrare Giroud era già programmato e farlo con Leao, nella mente di Pioli, avrebbe forse garantito che la difesa dell’Atletico sarebbe stata un po’ in apprensione ed il francese avrebbe dato maggior profondità alla squadra. Purtroppo ieri Giroud era evidente che non fosse in condizione , dopo il Covid e la successiva lombalgia. Onestamente invece non ho proprio capito la sostituzione di Brahim con Ballo-Touré se non per il fatto che il ginocchio malandato dello spagnolo doveva essere preservato. Non avendo Krunic a disposizione, Pioli ha buttato dentro il francese ma con scarsi risultati: per me Ballo-Touré è stato uno dei peggiori.

Il goal di Griezmann doveva essere evitato da Romagnoli che fino a quel momento ha giocato una buona partita e il rigore non esisteva proprio. A parità numerica, ripeto, la cosa sarebbe andata ben differentemente. E questo, secondo me, è l’aspetto da considerare e cioè che ancora una volta abbiamo avuto la certezzanon l’impressione, che questo Milan può benissimo giocarsela alla pari con squadre più abituate a frequentare la Champions di questi tempi come appunto Liverpool o Atletico Madrid.
Ieri abbiamo visto le ottime prestazioni di Leao (se la sua rovesciata fosse finita in rete sarebbe crollato San Siro – vedi foto – ), Tonali, Bennacer, Tomori, Calabria, Diaz, Rebic e Hernandez.

Pioli ha ottimo materiale con il quale proseguire il cammino in Champions e il Porto non è così difficile da battere … arbitri frustrati con complessi d’inferiorità permettendo.


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