22 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Torti arbitrali? Sì, ma il problema del Milan è anche un altro …

L'arbitro tedesco Brych ammonisce Giroud in Porto-Milan

Pioli sa bene quale sia il problema

Esiste un problema arbitri? Esiste un complotto contro il Milan?
La risposta è sì alla prima domanda e no alla seconda. È sotto gli occhi di tutti che un “problema arbitri” esista. Cakir prima e Brych poi hanno decisamente sbagliato le loro valutazioni e, fatto ancor più grave, non hanno voluto tener conto delle valutazioni della VAR. Non è successo solo in queste due occasioni però. Anche in altre circostanze nel nostro campionato la VAR è stata ridimensionata dalle singole decisioni del direttore di gara.

La domanda da porsi a questo punto è se la VAR venga utilizzata in modo scorretto dagli arbitri e se quindi non abbiano capito in che modo questo strumento può aiutarli. Aldilà di manie di protagonismo da parte di alcune “giacchette nere” , oggigiorno ormai sempre di più gialle, comunque dopo la sconfitta di Porto la sensazione è che per il Milan il problema più grosso non sia l’arbitro e le sue decisioni ma la massiccia quantità di sfortuna abbattutasi sulla squadra tra infortuni e tamponi positivi.

Il Milan ha tenuto testa al fortissimo Liverpool, pur uscendo sconfitto, ed è stato battuto dall’Atletico Madrid grazie agli errori dell’arbitro turco Cakir, come ha riconosciuto anche la UEFA. Dopodiché martedì è stato sconfitto dal Porto. Ora quindi si trova con zero punti nel Girone B di Champions League.

Possiamo pertanto affermare che il Milan dei giovani, forti nel campionato ma inesperti in una competizione ad altri livelli come lo è quella della Champions League, può giocarsela a ranghi completi coi migliori titolari ma uscire sconfitto quando in campo devono finirci i gregari accompagnati da alcuni titolari ormai stra-utilizzati (Tomori o Tonali), reduci da infortuni e Covid (Giroud o Ibrahimovic) o rimpiazzanti titolari fissi (Krunic al posto di Diaz).

Stefano Pioli, ma anche Paolo Maldini, sanno bene che il loro Milan, quella squadra che la bandiera rossonera ha costruito “di cesello” e che il tecnico parmense ha fatto finora girare a meraviglia, non può pretendere di vincere la Champions quest’anno. Tutte le squadre che ambiscono a vincere il titolo hanno un percorso di crescita e di costruzione che dura anni prima di arrivare ad essere stabilmente tutti gli anni nella massima competizione europea, come la nostrana Atalanta oppure come lo stesso Porto che ormai ci è sempre da molti anni.

Come risolvere …

E nemmeno comprando uno o due campioni oppure ingaggiando il miglior tecnico si finisce poi per vincere la coppa dalle grandi orecchie. La Juventus, il PSG o il Manchester City lo stanno a dimostrare. Il percorso per arrivare alla finale è un percorso di costruzione fatto di mattoncini che ogni anno vengono aggiunti. Mattoncini che rappresentano la crescita di giovani, che quando maturano vengono accompagnati da altri giovani che seguono lo stesso percorso. Un percorso che deve essere guidato sempre dallo stesso tecnico se, come sembra anche al Milan, viene giudicato un allenatore valido per il progetto.

Usciremo dalla Champions? Può essere.
Però, come ha detto Ibrahimovic, nulla è ancora compromesso.
Sarà un male? Può essere … a livello economico, però lo scorso anno non essere più in alcuna competizione europea ha permesso all’Inter del valido Antonio Conte di vincere lo scudetto.

Piano piano quindi stanno rientrando gli infortunati, per esempio Bakayoko, e si stanno riprendendo quelli appena rientrati come Giroud o Zlatan. Nell’attesa di vedere Pellegri cosa potrà portare. L’importante è crescere, sempre.


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