22 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Si fa presto a dare la colpa ai preparatori …

Luca Serafini nel suo ottimo (come sempre) editoriale di oggi su MilanNews.it mette l’accento sulla lunga scia di infortuni che avvolge la Serie A da prima che inizi il campionato. Sì perché, attenzione, se la quasi totalità dei media indica il Milan come la squadra più martoriata dagli infortuni si deve invece notare che più o meno tutte le squadre stanno soffrendo del medesimo problema.

L’unica eccezione a questa cosa è l’Inter, nel caso della quale è obbligo parlare di due ipotesi: o per qualche strana congiunzione astrale la bendata Dea Fortuna ha preso i nerazzurri sotto la sua ala protettrice oppure la loro panchina è talmente ampia che pur avendo infortuni non se ne accorgono nemmeno. Poi possiamo discutere di come questa rosa venga mantenuta, ovvero pagamento dei cartellini e dei giocatori, ma questa è un’altra questione ….

Per tutti gli altri, Milan compreso, la questione invece è che gli impegni che le squadre ed i loro giocatori devono affrontare nel corso di una stagione sono davvero molti, costano un dispendio enorme di energie e conseguentemente portano in maniera inevitabile alla scia di infortuni di cui sopra. Ha ragione da vendere Luca Serafini quando scrive che questi ritmi non fanno per niente bene a nessuno se non alle casse della UEFA, della FIFA e delle società … se non che lo scempio televisivo nel frazionamento dei diritti e delle connessioni internet sta depauperando il giocattolo che prima, diviso solo tra Sky (fetta maggiore) e RAI, assicurava un gettito di denaro più importante.

Il tifoso sceglie

È ovvio: l’utente televisivo per seguire la propria squadra, a maggior ragione se è una delle prime 6 in classifica e cioè con la fetta di tifosi più grande, deve scegliere se abbonarsi a questo o quel fornitore di partite, sia per la Serie A che per le coppe, e scegliere inoltre di passare ad una connessione più potente in fatto di Rete. Prima almeno aveva un abbonamento unico su satellite e vedeva tutto. Inoltre le squadre a causa della pandemia non hanno più rilasciato abbonamenti allo stadio, essendo stati chiusi ed oggi riaperti non ancora alla capacità totale. Pertanto deve comprarsi di volta in volta il biglietto per accedere allo stadio ad un prezzo decisamente maggiorato rispetto agli anni precedenti.

A tutto questo bailamme, dicevamo, si aggiungano gli impegni in campionato, in Coppa (Champions, Europa o Conference) , i match delle Nazionali per le qualificazioni ai Mondiali del Qatar, le partite di Coppa Italia … dobbiamo aggiungerne ancora? Serafini, nel suo articolo, auspica la nascita di “una SuperLeague strutturata e organizzata a dovere e che la serie A torni a 18 o addirittura 16 squadre”. In effetti, a questo punto, non ha tutti i torti.

Sarebbe pertanto il momento che tutte le società di calcio si facciano sentire a voce alta nelle sedi di UEFA e di FIFA e che chiedano un cambiamento. La SuperLeague voleva proprio essere questo: una scossa, un cambiamento … i risultati della gestione delle elefantiache UEFA e FIFA li stiamo pagando, è sotto gli occhi di tutti. Se guardiamo in casa nostra, ad oggi 3 dicembre, abbiamo in infermeria Davide Calabria, Ante Rebic, Samu Castillejo, Ismael Bennacer, Olivier Giroud ed ora anche Simon Kjaer, con la prospettiva di non rivederlo per molti mesi. Per fortuna Mike Maignan è rientrato e lo ha fatto alla grande.


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