In uno dei nostri ultimi articoli avevamo parlato di Ismael Bennacer definendolo “giocatore totale”, cioè uno di quegli atleti del calcio in grado di ricoprire più ruoli o effettuare più fasi differenti all’interno di un match.
Oggi vi parliamo del ragazzo che vedete nell’immagine. Vi ricordate come è cominciata l’avventura di Theo Hernandez al Milan? Paolo Maldini raggiunge Theo a Ibiza, durante la sua vacanza. Il francese in quel momento è una riserva del Real Madrid, dopo essere stato in prestito ad altre squadre spagnole. Theo, che ovviamente conosce molto bene Maldini come una leggenda rossonera, ascolta la proposta del nostro Direttore Tecnico e non ci pensa due volte accettandola.
Il terzino francese non solo si porta addietro il fatto di essere un panchinaro ed occasionalmente ha giocato qualche partita ma anche la fama di “testa calda”, di persona incline a non sottostare alla disciplina e di festaiolo.
Di certo si intuisce fin da subito la sua propensione ad attaccare piuttosto che a difendere ed infatti nel suo primo anno al Milan viene spesso criticato per questo motivo. In ogni caso la sua straripante potenza sulla fascia sinistra non si discute e questa fa un po’ dimenticare il fatto che in difesa sia un po’ debole.
Dalla conferma di Stefano Pioli alla guida del Milan inizia la trasformazione di Theo. Facendo in modo che continui a migliorare la fase offensiva, evitando di incentivare la sua voglia di fare tutto da solo ma inserendolo invece in un contesto di attacco più corale, il nostro coach lavora anche sulla sua crescita a livello difensivo.
Oggigiorno Theo è cresciuto parecchio in difesa e in attacco compone insieme a Rafael Leão quella che viene definita la migliore “catena sinistra” d’Europa. Quando i tifosi lo vedono partire a testa bassa ed accellerare come solo lui sa fare, scatta in automatico l’entusiasmo e l’eccitazione. Chi non si ricorda il meraviglioso goal contro l’Atalanta, azione che è partita dalla difesa e si è conclusa in rete dopo un coast-to-coast devastante?
Sia sul finale dello scorso campionato che quest’anno in particolare le sue accelerazioni sono avvenute in differenti zone del campo e non solo più sulla fascia sinistra. Theo oggi agisce lungo la fascia di sua competenza ma anche accentrandosi facendo in modo così di attirare avversari su di sé e permettere a Leão di fare i suoi uno contro uno che sono il suo marchio di fabbrica. Questo genere di azione poi permette a Pioli di rinforzare il centrocampo creando poi una difesa a tre, infatti in più occasioni abbiamo potuto vedere Fikayo Tomori agire sulla sinistra.
Inoltre il nostro Theo occasionalmente si trasforma in esterno d’attacco come nell’azione contro il Salisburgo nella quale ha colpito il palo o, sempre nella stessa partita, quando ha servito l’assist a Giroud per il suo goal poi annullato per “fuorigioco centimetrico”.
Nel frattempo è maturato non solo dal punto di vista calcistico ed atletico ma anche personale. Da testa calda è diventato padre, trovando una stabilità con la sua compagna Zoe Cristofoli. Ciliegina sulla torta: il rinnovo con il Milan fino al 2026, senza pensarci sopra poi così tanto, e la fascia di Capitano quando Davide Calabria è indisponibile, segno anche questo di maturazione professionale.
Rimarrà per sempre al Milan?
Difficile a dirsi. Certamente oggi è contento di stare con noi e diamo merito a lui per i progressi che ha fatto finora ma anche a Pioli, allenatore spesso sottovalutato ma evidentemente creatore di giocatori totali.
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